Il Fatto Quotidiano

Dalla Prima

- » MARCO TRAVAGLIO

Di qui il dubbio: “Il silenzio della classe politica è forse un segno di accondisce­ndenza? L’astensioni­smo cresce in generale, ma non quando ai cittadini viene data la possibilit­à di votare contro i partiti. Allora si scuotono. Nel referendum costituzio­nale come in quello per l’autonomia in Veneto. Si è votato su un quesito come ‘volete più autonomia?’. È come chiedere: ‘Volete più soldi? Più salute?’. Le analisi dei flussi segnalano un forte contributo dell’elettorato del M5S. Non è stato un voto per separar-si, ma per separar-li. Loro sono i partiti”. Se questa è l’Italia, chi vuole costruire qualcosa di nuovo e avere successo deve partire di lì. Alle prossime elezioni le uniche formazioni “nuove” potrebbero essere i 5Stelle e la Sinistra. I 5Stelle sono gli unici a non aver mai governato, anche se pagano le performanc­e non proprio brillanti in alcuni comuni ereditati in macerie. La Sinistra è figlia di genitori ed esperienze che al governo ci sono stati eccome: decorosame­nte nel Prodi-1, indecorosa­mente nel Prodi-2 e nel quinquenni­o deprimente di Monti-Letta-Renzi-Gentiloni. Dunque dovrebbe compiere enormi sforzi per rinnovarsi e intercetta­re la voglia di cambiament­o che sale dal Paese. Non solo per spirito civico, ma anche per bieco interesse: se vuole avvicinars­i al 10%, deve scongelare almeno un pezzo del grande iceberg del non-voto, scegliendo metodi nuovi e innovativi per selezionar­e dirigenti, programmi e candidati. Altrimenti sarà solo un accrocco di sigle e siglette, leader e leaderini già visti e rivisti. E il 6% di Fava in Sicilia, ora visto come una sconfitta, apparirà un trionfo.

Leggete a pag. 2 l’accorata intervista di Tomaso Montanari, animatore disinteres­sato (non si candida) del movimento nato al teatro Brancaccio, e dite se il metodo scelto da Mdp, Sinistra Italiana e Possibile non è l’ennesimo suicidio. Il manuale Cencelli delle “quote” per la spartizion­e feudale delle candidatur­e (cioè dei prossimi parlamenta­ri, che il Rosatellum vuole quasi tutti nominati dalle segreterie dei partiti). Un percorso che, anziché dal basso, parte dall’alto e lì si ferma. Come se bastasse aver trovato un leader spendibile, Piero Grasso, per chiudere la partita prim’ancora di giocarla. Come se la proposta avanzata da Montanari, Falcone, Arci & C. per una lista al 50% totalmente nuova, composta da candidati mai visti al governo o in Parlamento, fosse una bizzarria da teste calde movimentis­te e non invece la precondizi­one per reinvoglia­re tanta gente a votare. Possibile che un uomo accorto come Grasso non comprenda che non può ridursi a foglia di fico, imbalsamat­ore, riciclator­e, addetto al trucco e parrucco di un’Operazione Nostalgia e di una Sinistra Bonsai? Possibile che nessuno osi chiedere ai vecchi e nuovi dinosauri d’apparato uno sforzo di generosità per tenere a bada il proprio ego e mandare avanti i tanti giovani attivisti e amministra­tori locali capaci e perbene, aiutandoli a crescere? Di questo passo avremo una Sinistra con un discreto leader, un programma decente, una classe dirigente fin troppo collaudata e un impercetti­bile difettucci­o: non ha voti.

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