Il Fatto Quotidiano

Ventura&Tavec chio non si schiodano Baggio: “Io ci sono”

- » MARCO PALOMBI

■ Niente Mondiali in Russia. Nessuna dimissione dei vertici del pallone italico Il Divin Codino si candida

Ma che bella musica! E l’orchestra? Come suona bene e con che compostezz­a nonostante il ponte, va detto, beccheggi e scricchiol­i assai più di un po’ su questa nave che non può affondare. E la canzone va avanti e ora stanno suonando quella della crescita che è tanto superiore alle attese, che balza, che salta, che esplode oltre ogni previsione anche se resta sei punti buoni sotto quella di dieci anni fa. L’orchestra comunque suona e questo – come al poeta la musica delle tende che sbattevano sui pali laggiù in Africa – gli basta. C’è chi non suona, però, chi non si commuove a questo spettacolo di allegria e incoscienz­a. A Berlino, per dire, non cantano e preparano un governo che abbia come priorità per l’Europa maggiori dosi di austerità per i Paesi ad alto debito. Non suonano neanche a Francofort­e: la Bce si appresta a chiudere il programma di acquisti che tiene bassi gli interessi sul debito pubblico e, tra non molto, a porre nuove restrizion­i alle banche su sofferenze e titoli di Stato nei bilanci. E non suonano nemmeno a Bruxelles: “Come tutti possono vedere dai numeri la situazione in Italia non migliora. Tutti gli italiani dovrebbero sapere qual è la situazione: si tratta del futuro del welfare italiano, della salute dell’economia”, ha detto ieri il vicepresid­ente della Commission­e Jyrki Katainen con quello che definiremm­o “pizzino”. Ma l’orchestra – a dispetto del rollio, delle onde e dei pizzini – suona: solo che, se è chiaro per chi suona l’orchestra, non lo è ancora per chi suona la campana. A scanso di equivoci: suona per te.

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