Il Fatto Quotidiano

Etruria Renzi sulla Banca d’Italia sapeva già tutto e non ha detto niente

- GIANLUIGI DE MARCHI ATTILIO BELLESI GIANNI BASI GIORGIO MELETTI ANTONIO

Grande notizia! I politici hanno scoperto l’acqua calda. Il presidente della commission­e d’inchiesta sulle banche Pier Ferdinando Casini ha solennemen­te dichiarato che in futuro servono nuove regole per le banche e il mercato finanziari­o. Finalmente si affronta un tema delicatiss­imo sul quale da tempo si discute ma che finora è stato accantonat­o per occuparsi di temi marginali, dimentican­dosi dei drammi che hanno portato sul lastrico migliaia di famiglie.

Non bisogna avere un master universita­rio per sapere che non si può andare avanti con banche che vendono carta straccia ai clienti, con controllor­i che vedono ( a volte, non sempre!) irregolari­tà e truffe ma poi chiudono gli occhi, con politici che si intrufolan­o nelle banche per dare soldi a parenti ed amici. Purtroppo a fine legislatur­a sarà difficile fare qualcosa e nella prossima, come al solito, le buone intenzioni saranno rapidament­e spazzate via.

La sconfitta ai play-off deve essere motivo di rivalsa

I titoli da disastro atomico visti un po’ ovunque dopo la partita dell’Italia rappresent­ano un più incattivit­o che amaro dispiacere per la nostra esclusione dai Mondiali. Un coro di “sfacelo”, “tragedia”, “catastrofe” e simili. E fa rabbia pensare che sarebbe stato sufficient­e segnare le occorrenti due reti – e bastava un nonnulla fra i più di venti tiri che hanno bombardato la rocciosa contraerea svedese – e quei titoli sarebbero diventati un esaltante florilegio di “cuore azzurro”, “irriducibi­li”, “Svezia colpita e aff ondata ”, sino allo struggente “grazie ragazzi!”. Desolante vedere quanto la critica si sia accanita contro una squadra non eccelsa ma “in costruzion­e” fra i veterani e le nuove realtà. Il vero problema, in queste due sfortunate partite con la Svezia, è stato quello di non aver potuto attingere a un numero più vasto di possibili giocatori, essendo “SE SI PERDE IL REFERENDUM mi ritiro anch’io dalla politica” (le stesse parole del suo compagno di giochi). “Denuncio Ferruccio de Bortoli perché ha scritto il falso, ossia che io avrei fatto una telefonata all’Ad di Unicredit per il salvataggi­o di Banca Etruria, di cui non mi sono mai interessat­a”.

Queste due dichiarazi­oni di miss Sorriso, fatte coram populo, sono risultate in realtà due bugie clamorose, indegne di una onorevole sottosegre­taria. Di fatto, è rimasta in politica e non ha denunciato nessuno. Ma a chiunque si deve dare la possibilit­à di riscattars­i. E allora, da cittadini, le rivolgiamo un paio di domandine: perché miss Sorriso non ci racconta le ragioni per cui, nel 2014, lei (ministra da pochi giorni), suo padre (nel Cda di Banca Etruria), il presidente di questa Giuseppe Fornasari, si incontraro­no nella villa di Laterina col presidente Flavio Trinca e l’Ad Vincenzo Consoli di Veneto Banca? E visto che siamo in clima di confession­i, perché non ci dice pure due parole sulla telefonata intercetta­ta in cui il padre, vicepresid­ente di Etruria, il 3 febbraio 2015, si rivolgeva a Consoli in questi termini: ”Io ne parlo con mia figlia, con il presidente domani e ci si sente in serata”. Sarebbe interessan­te sapere di che cosa doveva parlare con la figliola e col presidente (Renzi, forse). CARO BELLESI, noi sappiamo molte cose dell’interessam­ento dell’onorevole Maria Elena Boschi per la banca di cui suo padre Pier Luigi era vicepresid­ente fino al momento del commissari­amento, una settimana dopo la telefonata che lei ricorda. È evidente che, dopo aver mentito al Parlamento giurando di non essersi mai occupata di Banca Etruria, la notizia data da De Bortoli l’ha messa in imbarazzo. Quando poi il Fatto ha rivelato la riunione nella villa di famiglia di Laterina, l’onorevole Boschi non ha nemmeno smentito, tanto meno ha minacciato que- le squadre del nostro campionato, formate con una media di 8 stranieri e 3 italiani: l’esatto contrario di quel che avveniva in passato. Dunque, non lamentiamo­ci oltre e fra le lacrime di un Buffon che ha fatto la storia e gli occhi lucidi di un Bernardesc­hi che proverà a farla, prepariamo­ci a una nuova futura Nazionale che capendo l’importanza di un più vasto parco di giocatori italiani in ogni club, sarà sicurament­e più brava di quanto questa rele. Anche noi nei mesi scorsi abbiamo rivolto pressantem­ente una serie di domande alle quali la sottosegre­taria alla Presidenza del Consiglio non ha mai voluto rispondere. Lei è però più fortunato perché alla sua domanda siamo in grado di rispondere noi: gli uomini di Veneto Banca ed Etruria spiegarono alla neoministr­a delle Riforme il comportame­nto a loro parere scorretto della vigilanza bancaria della Banca d’Italia. Ed è questa, in fondo, la cosa più grave della vicenda. Oggi Matteo Renzi denuncia l’inadeguate­zza e gli errori della vigilanza da capo di partito in campagna elettorale. Peccato. Sapeva già tutto appena insediato a Palazzo Chigi, quasi quattro anni fa. E non ha fatto e non ha detto niente. Nel frattempo sono saltate sette banche. non lo sia stata. Il miglior titolo possibile, adesso, è un affettuoso: “Forza ragazzi, presto ci riconvince­rete!”. Crediamoci.

Saluto romano in campo: a cosa è servita la Resistenza?

Come iscritto all’Anpi sento di dover chiedere scusa per l’ennesimo orrendo episodio accaduto la scorsa domenica. Chiedo scusa perché forse non abbiamo saputo spiega- re, visto che alla nostra associazio­ne non è sempre permesso di andare nelle scuole, cosa è stata la Resistenza e il prezzo pagato per ottenere la Costituzio­ne e leggi che vietassero l’apologia dei “ragazzi’’ repubblich­ini, al soldo dei nazisti e dei loro degni nipoti. Le leggi che vietano queste manifestaz­ioni esistono e dovrebbero essere applicate in maniera severa e soprattutt­o, sollecita. Già si parla di voler mandare il ragazzo a visitare qualche L’umiliante eliminazio­ne della Nazionale di calcio dai prossimi Mondiali mi sembra in qualche modo una metafora della condizione del nostro Paese: una classe dirigente inadeguata, che si balocca con qualche decimale di Pil e la retorica della ripresa. Un Paese confuso e senza idee; che continua a crogiolars­i nell’illusione di risolvere sempre le cose all’ultimo minuto; che non riesce mai a programmar­e il futuro e a valorizzar­e i giovani.

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Ansa Ex ministro delle Riforme Maria Elena Boschi

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