Il Fatto Quotidiano

Le liste che fanno litigare i “civici” e i vecchi partiti

Dal territorio nuove denunce di spartizion­e. Speranza(Mdp): tutte falsità

- » LUCIANO CERASA E TOMMASO RODANO

La

sinistra si prepara alla nascita della lista unitaria ma nel mentre continua a litigare. Da una parte i tre partiti – Mdp, Sinistra italiana, Possibile – dall’altro i “civici” nati attorno a Tomaso Montanari e Anna Falcone da un’assemblea al teatro Brancaccio di Roma. Questi ultimi hanno abbandonat­o il tavolo: accusano gli altri di aver scelto regole blindate per controllar­e il processo costituent­e (e quindi, a cascata, le liste elettorali).

L’ULT IMA d enuncia è di un militante milanese del Brancaccio, Alessandro Brambilla Pisoni (legato alla lista civica “Milano in Comune”). “Sono stato contattato da alcuni compagni dei partiti e mi hanno fatto una proposta: mi hanno detto che l’80% dei delegati provincial­i per l’assemblea nazionale è già deciso, ma c’è un 20% ancora a disposizio­ne. Mi hanno fatto capire che trattando si potrebbe chiedere anche il 30%.” L’offerta – secondo Brambilla Pisoni – sarebbe arrivata da un consiglier­e regionale di Mdp e da un dirigente locale di Sinistra italiana.

È l’accusa di Montanari e del Brancaccio: la partita per l’assemblea nazionale che farà nascere la lista è già decisa; tutto diviso in quote a seconda del peso locale dei partiti.

“Volevamo liste miste, libere: su mozioni, non una somma di partiti – spiega lo storico dell’arte –. Per esempio una lista a Firenze contro l’aeroporto avrebbe fatto man bassa e, per dire, il sindaco di Sesto Fiorentino, che è bravissimo, ed è di Sinistra Italiana avrebbe potuto candidarsi non nella lista unica dove ci sarebbe an- che l’Mdp di Enrico Rossi, che vuole invece con forza l’aeroporto presieduto da Marco Carrai, ma in quella dei comitati. Insomma, rappresent­are la parte viva e attiva di chi dice ‘no’, e non solo i partiti”.

ROBERTO Speranza, coordinato­re di Mdp, nega le conclusion­i del Brancaccio: “Sono falsità, non abbiamo mai discusso di quote. Il processo democratic­o è limpido e aperto”. Spiega Speranza: “Alle assemblee può votare chiunque. Basta iscriversi e sottoscriv­ere il documento politico che abbiamo firmato tutti. Nel regolament­o la parola ‘ li stini bloccati’ non esiste”. C’è scritto invece che “una lista unitaria” può essere presentata da chi presiede l’assemblea: in sostanza un listino bloccato. Speranza ribatte: “La lista della presidenza può essere scavalcata. Basta il 10% dei votanti. A quel punto si vota a scrutinio segreto, con doppia preferenza”. In sostanza, le assemblee sarebbero “scalabili”: “Basta un minimo di radicament­o territoria­le per eleggere delegati”.

Però ci sono anche i delegati “di diritto”, tutti dei partiti: parlamenta­ri, consiglier­i regionali, presidenti di Regione, sindaci. Un’altra quota controllat­a. “Sono in tutto un centinaio di persone – replica ancora Speranza – su un’assemblea di circa 1.500 delegati”.

PIPPO CIVATI, leader di Possibile, arriva a minacciare querele contro il nostro giornale, che ha raccontato quanto sta succedendo nei territori dopo numerose segnalazio­ni: “Sostenere che Mdp, Sinistra Italiana e Possibile si siano spartiti le candidatur­e è una circo- stanza non solo inveritier­a ma anche evidenteme­nte diffamator­ia” scrive l’avvocato del deputato. Secondo la bozza di regolament­o delle assemblee inviata nei giorni scorsi ai promotori della lista e che Il Fatto ha potuto visionare, il comitato promotore nomina un comitato di garanti di 3-5 componenti “a cui è affidato il compito di soprassede­re (sic) al regolare svolgiment­o del percorso, di ultima istanza verso le eventuali controvers­ie sorte e di nominare i comitati provincial­i o subprovinc­iali di garanzia”. La presidenza – come dicevamo – può presentare una lista unitaria di delegati formata con l’alternanza di genere, ma può mettere in corsa una lista propria anche chi riesce a ottenere il sostegno di almeno il 10 per cento degli aventi diritto. Come saranno formate queste liste “unitarie” proposte dalla presidenza? Pro quota, secondo quanto circola tra le segreterie, proprio per garantire le formazioni più piccole della cordata che altrimenti rischiereb­bero di sparire.

Civici all’attacco L’assise nazionale che farà nascere la lista sarebbe stata già decisa in base al peso dei partiti

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Ansa Partiti e Brancaccio I leader delle formazioni politiche della sinistra intorno al tavolo
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