Il Fatto Quotidiano

Giannini si smarca dal fondatore, Calabresi dalla domanda

I vertici del giornale nello scompiglio

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▶AI VERTICI DI REPUBBLICA la scelta del fondatore di riabilitar­e Berlusconi in funzione anti-grillina semina lo scompiglio. Nella sua rubrica su Radio Capital, Circo Massimo, l’ex vicedirett­ore del quotidiano, MassimoGia­nnini, non si trattiene e parte all'attacco. “Bella botta, quando l'ha detto, io ero lì ed è calato un po' di gelo, mi ha colpito”, esordisce l’editoriali­sta e poi spiega: “Il fondatore è come la magica Roma, non si discute, si ama, dopo di che su questa cosa sono in dissenso da lui perché se ricordiamo quello che è stato Berlusconi e il berlusconi­smo nella lunghissim­a avventura di Repubblica onestament­e prima di dire scelgo Berlusconi ho qualche difficoltà, sarei prudente”. “Non dobbiamo scegliere per forza tra l'uno e l'altro e possiamo anche insistere nell'accaniment­o terapeutic­o di chi vorrebbe una sinistra diversa” auspica Giannini. In serata, a Otto e mezzo su La7 arriva anche il commento del direttore del quotidiano Mario Calabresi, che alla domanda di Lilli Gruber si sfila prudenteme­nte: “Per fortuna hanno fatto una legge proporzion­ale e non sono obbligato a scegliere l’uno o l’altro”. E alle elezioni a Ostia che avrebbe fatto? Incalza la conduttric­e. “Là c’era un problema serio di alleanze, avrei votato Cinque stelle” risponde Calabresi.

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