LA MUCCA ROSSA E LE VACCHE NERE
MUCCHE, mucche a perdita d’occhio. Il dibattito a sinistra si è ormai definitivamente abbandonato alla deriva zoologica. Nella fattoria degli animali bersaniani, la “mucca in corridoio” è metafora di cecità; dell’incapacità di riconoscere che la destra è entrata prepotentemente nelle stanze dell’opinione pubblica, e in quelle dello stesso Pd. Il problema è che dalla metafora non si esce più, con esiti surreali. Già cittadini ed elettori hanno mostrato – città dopo città e Regione dopo Regione – di fare parecchia fatica a comprendere il senso del discorso politico odierno. Difficile spiegargli che a sinistra si parla di mucche. Prima Maurizio Martina, ministro dell’Agricoltura (ma pure degli allevamenti): “A me verrebbe una battuta: c’è la mucca nel corridoio ma qualcuno dice che bisogna vedersi dopo il voto”. A questa bestiale provocazione, replica prontamente il bersaniano Gotor: “Mi fa piacere che anche il ministro Martina, evidentemente costretto dal suo impegno di governo a diventare uno specialista in materia, si accorga finalmente della presenza di una grossa mucca nel corridoio italiano. Il punto piuttosto è che lui e altri in questi anni quella mucca l’hanno pasciuta, cresciuta e fatta accomodare in salotto”. Ci si permetta di restare in tema: nella notte – della sinistra – tutte le vacche sono nere.