Il Fatto Quotidiano

A Strasburgo B. rispolvera la “persecuzio­ne politica”

Il ricorso alla Cedu I suoi avvocati provano a fargli togliere l’ineleggibi­lità: attaccano la legge Severino e il voto segreto in Senato. La sentenza tra mesi

- » ANTONELLA MASCALI

Un tocco dei processi milanesi a Silvio Berlusconi ieri si è visto a Strasburgo, dove si è celebrata l’unica udienza della Corte europea dei diritti dell’Uomo, su ricorso dell’ex premier, che non ci sta a essere decaduto da senatore e a essere ineleggibi­le per colpa della legge Severino, la norma che si applica ai condannati, come lui, a oltre due anni di pena.

GLI AVVOCATI del leader di FI hanno rispolvera­to anche ieri la persecuzio­ne politica, esattament­e come negli ultimi vent’anni di processi alterati dalle leggi ad personam. Il legale inglese Edward Fitzgerald rievoca i gladiatori: “Berlusconi è stato privato del suo seggio con un voto in un Senato composto a maggioranz­a da suoi avversari: non era giustizia ma un anfiteatro romano in cui una maggioranz­a di pollici versi o in alto decidono se uno va su o giù”. Ha sostenuto la natura “penale e irretroatt­iva” della legge che è stata quindi, illegittim­amente, applicata in merito a fatti risalenti agli anni 1995-1998 (in realtà 2002-2003, ndr ), 15 anni prima che la legge fosse adottata”. Gli avvocati Bruno Nascimbene e Andrea Saccucci hanno puntato anche su una presunta scorrettez­za: il voto palese e non segreto del Senato.

La possibile retroattiv­ità o meno della legge è uno dei punti cruciali e si gioca sulla natura della Severino: per la difesa è, come detto, penale, quindi non può essere retroattiv­a, mentre per il governo italiano e la Commission­e di Venezia (un organismo consultivo della Cedu) il problema della retroattiv­tà non si pone, le sanzioni sono amministra­tive, legittimam­ente disposte in questo ambito dal legislator­e. Già la Corte costituzio­nale si era espressa in questo senso.

“Il governo italiano ha rispettato la Convenzion­e dei diritti dell’uomo”, ha detto ieri l’agente di governo, il magistrato Maria Giuliana Civinini. La decisione del Senato italiano “non è stata arbitraria, è arrivata al termine di una procedura che ha rispettato tutti i diritti, l’applicazio­ne della legge Severino non è stata né persecutri­ce né ad personam”. Poiché il governo sostiene la natura della norma meramente amministra­tiva, legata alla eleggibili­tà o meno di un candidato (o alla sua permanenza in carica) secondo i requisiti di onorabilit­à dettati dalla Costituzio­ne, Civinini, parlando davanti ai 17 giudici della Cedu e a un pubblico di 550 persone, ha spiegato che la norma si è applicata alle elezioni di febbraio 2013, “vale a dire dopo l’adozione della legge”, del novembre 2012, votata anche da FI. Berlusconi aveva già subito la condanna in Appello per frode fiscale, processo Mediaset, diventata definitiva ad agosto 2103. Il 27 novembre è decaduto da senatore.

C’è stato anche un botta e risposta tra la difesa e la rappresent­ante del governo sui casi Berlusconi e Augusto Minzolini. Secondo l’avvocato Fitzgerald non solo la decisione del Senato “non è stata in seguito sottoposta ad alcuna Corte”, ma lo stes- so Senato “ha evitato la decadenza a marzo 2017 del senatore Minzolini” (condannato a 2 anni e mezzo per spese ingiustifi­cate da direttore del Tg1). Quindi ci sarebbero stati due pesi e due misure.

A TAL PROPOSITOi giudici hanno chiesto chiariment­i: la procedura “è stata esattament­e la stessa – ha risposto Civinini –, la differenza è che per Berlusconi è una non validazion­e del risultato elettorale, per Minzolini si tratta di decadenza” da senatore. A Civinini tocca poi spiegare l’intervento della politica su una sentenza passata in giudicato: “Al Senato c’è stata una discussion­e ampia e libera e molti, anche nel Pd, hanno votato contro la decadenza di Minzolini, per il quale il Parlamento ha valutato che ci fossero dubbi sull’imparziali­tà del collegio della Corte d’a p p el l o ” (dubbi già fugati dalla Cassazione, ndr).

La decisione della Cedu si avrà fra molti mesi, non in tempo per un’eventuale candidatur­a di Berlusconi. Un fatto secondario per l’anziano leader, che comunque, ribadisce, sarà “in campo per portare il centrodest­ra al governo del Paese”.

Il voto in Senato sembrava un anfiteatro romano, con una maggioranz­a di pollici versi

La replica: il governo italiano ha rispettato tutti i diritti, l’applicazio­ne della legge Severino non è stata né persecutor­ia né ad personam GIULIANA CIVININI

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Ansa Red carpet Berlusconi a Strasburgo in occasione di una cerimonia europea
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