Il Fatto Quotidiano

MUSUMECI NON ESCLUDA IL M5S: NON GLI CONVIENE

- » PIETRANGEL­O BUTTAFUOCO

Nello Musumeci, il successore di Rosario Crocetta, oggi presidente della Regione siciliana, non comincia male, ma malissimo. Sempre sia vero quello che ha anticipato ieri il Corriere della

Sera, e cioè le manovre di Gianfranco Micciché a Palermo per la spartizion­e del Parlamento di Sicilia col Pd: la prima poltrona per sé, la vicepresid­enza per gli uomini di Matteo Renzi.

Correttezz­a istituzion­ale e lungimiran­za consiglian­o ben altra mossa: offrire al M5S, allo sconfitto Giancarlo Cancelleri, la presidenza dell’aula. Ci sarebbe anche l’opportunit­à di legittimar­e un consenso maggiorita­rio nel territorio – il partito di Beppe Grillo ha il triplo dei voti del Pd, il doppio di FI – ma quel che politicame­nte conviene a Musumeci è far fallire le larghe intese dei plenipoten­ziari del sempre vivo Patto del Nazareno.

La sua storia personale e il suo stesso riferiment­o politico nazionale – il capace Stefano Parisi – l’obbligano a un passo inedito: impedire, e lo può fare, che la Sicilia inghiotta ancora altri pezzi dello sciagurati­ssimo crocettism­o da Leopolda fatto di buco di bilancio, disoccupaz­ione record e conseguent­e fuga delle giovani generazion­i.

Certo, i due avversari di appena ieri, Musumeci e Cancelleri – che pure hanno tanto collaborat­o sul fronte di comuni battaglie contro il malaffare – ancora non si sono riconcilia­ti dopo i ludi cartacei ma una prova di maturità da parte di tutti è necessaria.

Non succederà mai, ovviamente. Miccichè riuscirà nel suo intento e porterà con sé Patrizia Monterosso, il segretario generale della Regione – potente Richelieu di Sicilia – contro cui, nel passato, si sono battuti i Musumeci, i Cancelleri e i Claudio Fava.

Ecco, Claudio Fava – un suo amico, molto più di un Miccichè – che Musumeci, sedati i fuochi elettorali, dovrebbe tenere da conto.

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