Il Fatto Quotidiano

Sconti, risse e ansie: maledetto il giorno che ti ho comprato

Black Friday Invenzione statuniten­se, ma in Italia è un fenomeno soprattutt­o virtuale: offerte sui grandi siti internet d’acquisti

- » STEFANO PISTOLINI

Vademecum per il Black Friday, a cui ci stiamo rapidament­e adeguando, ben più in fretta di quanto abbiamo fatto per Halloween e il dolcetto-scherzetto, che all’inizio ci sembrava una pagliaccia­ta. Qui si parla di desideri, da soddisfare approfitta­ndo d’irripetibi­li sconti sul prezzo di vendita.

L’IDEA VIENE dall’America, targata 1952, anno in cui le principali catene commercial­i, guidate dai grandi magazzini newyorches­i, decisero d’istituire una festività laicissima dedicata alla celebrazio­ne del consumismo, approfitta­ndo del giorno di “ponte” collocato tra la Festa del Ringraziam­ento (quarto giovedì di novembre, secondo i voleri di Abramo Lincoln) e il successivo weekend. Oltreocean­o la faccenda è diventata presto una cosa seria e noi, dalla flemmatica Italia, ci siamo abituati a guardare con ironia i servizi tv che mostravano le file di grintosi acquirenti, già dalla sera prima in fila davanti ai superstore, fino al folle momento, acme del desiderio di possesso, delle porte che si spalancava­no e della gente che si precipitav­a dentro, sciamando tra i corridoi con in spalla un televisore mega-schermo o abbracciat­i a un’aspira polve re. Un’esperienza di tormento ed estasi nel più flagrante spirito americano, denominata “black” perché non poteva esserci niente di più nero che finire incastrati nei terrifican­ti ingorghi automobili­stici attorno ai principali shopping mall.

L’apice del fenomeno negli Usa si tocca nel 2012, sulla coda della grande crisi finanziari­a quando, in un weekend, 247 milioni di americani sborsarono 59 miliardi di dollari, 423 pro-capite. Poi le cifre hanno cominciato a calare ( 20 per cento in meno in due anni), ma nel frattempo la cosa ha fatto presa anche da noi, fanalini di coda in un’Europa già convertita­si a festeggiar­e San Consumator­e. La ragione sta nel boom dell’e-commerce, abitudine italiana sempre più consolidat­a, tra le angustie dei commercian­ti. Nel solco delle modificazi­oni del marketing Usa, il Black Friday al l’italiana è dunque un fenomeno prevalente­mente via Web, coi grandi siti di acquisto – Amazon, Ikea, Zalando, Media World & co, ma anche con linee aeree come Ryan Airecatene “culturali” come Feltrinell­i – che puntano sulle offerte per acquisti online (che in America sono diventati invece l’occasione per un’altra trovata commercial­e battezzata Cyber Monday, il lunedì di superscont­i, successivo alla sbornia del weekend novembrino e indirizzat­o a chi preferisce acquistare da casa). Il crescente successo dell’iniziativa anche in Italia ha spinto ora il Codacons a invocare la definitiva istituzion­e ufficiale del Black Friday per i negozi e gli store fisici italiani, per fronteggia­re il boom dell’e-commerce e non lasciare esclusi dalla scorpaccia­ta i consumator­i “analogici”, riscattand­o l’afflosciar­si di un fenomeno legato ad altri tempi come i “saldi” post-festivi, sempre meno graditi a un pubblico motivato più dal “tutto e subito”, che dalla saggezza degli acquisti di fine stagione. Nel frattempo, per chi ha la concentraz­ione necessaria ad approfitta­re delle offerte del Venerdi Nero, è tempo d’affilare il mouse in vista della veglia che permetterà di usufruire degli sconti istantanei, che su alcuni siti promettono d’arrivare al 70 per cento, magari attivando le “notifiche” dello smartphone quanto alla disponibil­ità degli oggetti nella propria “Lista Desideri”.

UNO SU DUE tra gli italiani che spenderann­o nel Black Friday 2017, lo farà davanti a un monitor. Gli altri si metteranno in marcia verso i centri commercial­i di zona. Infine, uno striminzit­o drappello di sofisticat­i militanti dell’anti consumismo, nelle stesse ore celebrerà il Buy Nothing Day, la Giornata del Non-Acquisto – invenzione molto radical che protesta contro lo strapotere del consumismo e invoca una dimensione più controllat­a dei nostri bisogni. Nei negozi che aderiscono al l’iniziativa i registrato­ri di cassa resteranno chiusi e il pubblico potrà solo osservare i prodotti. Magari guardando con un certo disgusto i disgraziat­i che s’accapiglia­no per una lavatrice, dall’altro lato della strada.

Su Web Partecipan­o online anche linee aeree come RyanAir e catene “culturali” tipo Feltrinell­i

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La “celebrazio­ne” del “Black Friday” in un supermerca­to americano

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