Il Fatto Quotidiano

Case popolari, Raggi caccia “chi ha la Porsche”

RomaLa sindaca: “Duemila abusivi, uno ha 18 immobili” Fino a 9 mila irregolari. Il sindacato: ma i ricchi sono pochi

- » ANDREA MANAGÒ

C’era anche una famiglia con un’auto sportiva, una Porsche, tra le duemila scovate dal Campidogli­o non più in possesso dei requisiti per abitare nelle case popolari comunali di cui sono assegnatar­ie. E poi un’altra proprietar­ia di ben 18 immobili. Mentre diverse risultano avere redditi notevolmen­te al di sopra del limite di 28.500 euro per nucleo familiare fissato come requisito per l’accesso all’edilizia popolare.

Un giro divi tedi cui Virginia Raggi parla da settimane e che in questi ultimi giorni ha vissuto un’ accelerazi­one con la conclusion­e del censimento sullo stato patrimonia­le dei residenti nel- le circa 25 mila abitazioni di proprietà del Campidogli­o. Altri 45 mila appartamen­ti, di proprietà dell’Ater di Roma sono assegnati invece a canone agevolato o per l’housing sociale.

“ABBIAMO scoperto il caso di una giovane donna che, seppur non indigente, aveva pensato di conservare indebitame­nte, dopo il decesso della nonna assegnatar­ia, un appartamen­to di proprietà comunale di 100 mq a due passi da Piazza Navona”, racconta la sindaca. L’immobile è stato riconsegna­to spontaneam­ente dalla don- na. Accade spesso che prima della morte di un assegnatar­io di un appartamen­to popolare un parente sposti nella casa la sua residenza per poi subentrare nell’assegnazio­ne. Sarebbero 1.600 gli appartamen­ti i cui titolari risultano deceduti. Con buona pace delle 10 mila famiglie in attesa di un alloggio popolare, in alcuni casi attendono addirittur­a dal 2000. La Raggi definisce “tutto ciò inaccettab­ile” e promette di “far cessare immediatam­ente questi abusi”.

Il paradosso è che il numero dei residenti fuori nor- ma sarebbe ben più alto: alcune stime parlano di circa 9 mila famiglie. “Ci sono dei casi di ricchi che sottraggon­o la casa a chi ne ha diritto, ma sono pochi, circa 5 mila famiglie invece superano il tetto del reddito di appena mille euro, magari perché uno dei figli ha preso un lavoretto”, spiega Angelo Fascetti dell’Usb, l’Unione Sindacale di Base.

Che ammonisce: “Non possiamo mettere in strada persone come queste, che hanno reale necessità di un alloggio popolare a prezzi calmierati”.

SULLO SFONDOrest­a il tema d el l’emergenza casa nella Capitale, dove 10 mila famiglie chiedono un alloggio popolare e 5 mila vivono in stabili occupati ma il Campidogli­o nell’ultimo mese è riuscito ad assegnare solo tre appartamen­ti. Finora il patrimonio è stato mal gestito e lo strumento utilizzato in sostituzio­ne del l’hous ing sociale, i piani di zona, si è rivelato spesso una truffa ( su cui indaga la Procura) fatta di costruttor­i che incassano fondi statali a fronte di inquilini che paga più del dovuto abitazioni a costo calmierato.

Il censimento Una donna, dopo la morte della nonna, vive ancora in una casa di 100 mq in pieno centro

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Ansa Virginia Raggi (M5s)
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