E adesso Miccichè rischia di perdere lo scranno più alto
Il forzista vuole la guida dell’Assemblea A 17 giorni dalle elezioni il rampollo messinese è il quinto deputato dell’Ars su cui i pm indagano
Si era presentato proclamando “sono abbastanza incensurato”, oggi Luigi Genovese è il quinto deputato indagato in soli 17 giorni. Ma il dato non sembra turbare i sonni di Nello Musumeci, governatore già insediato, che ai giornalisti conferma di procedere dritto sulla strada degli accordi presi per la formazione del governo regionale: “C’è un tempo per parlare e uno per tacere”, dice.
Il nuovo ciclone giudiziario che ha investito Genovese jr, già nella lista degli “impresentabili”, in questo caso per “diritto” ereditario (“noi lo avevamo inserito nella lista degli impresentabili perché lo era suo padre” ha detto il leader dei grillini Giancarlo Cancelleri) rischia di fare sentire i contraccolpi dentro Forza Italia, alterando equilibri faticosamente in itinere e indebolendo la candidatura alla presidenza dell’Assemblea regionale di Gianfranco Miccichè (Forza Italia), che di Genovese jr è stato sponsor e mentore: “Ha l’esperienza che gli viene dalla sua famiglia”, disse in campagna elettorale in una dichiarazione che il sequestro di ieri ha trasformato in involontaria ironia.
NON A CASOtra i pochi a difendere Genovese oggi c’è proprio il commissario di Forza Italia in Sicilia: “Luigi è un bravo ragazzo – ha detto – sono certo che, a dispetto del momento durissimo, della sua giovane età e delle polemiche pretestuose degli avversari politici, saprà dimostrare nelle sedi opportune e nei tempi della giustizia la sua innocenza”.
Compito che dalla chiusura delle urne impegna altri quattro deputati, da Cateno De Luca( Udc), arrestato e poi scarcerato, a Edy Tamajo (Sicilia Futuro, alleata del Pd), da Riccardo Savona( Forza Italia) a Tony Rizzotto, unico leghista presente all’Ars, quest’ultimo non direttamente indagato nell’i n ch ie st a sull’ente di formazione Isfordd del quale, fino all’estate scorsa, era legale rappresentante.
Senza contare Marianna Caronia, Forza Italia, indagata nell’inchiesta sui traghetti d’oro dell’ar- matore Ettore Morace e sfuggita all’arresto del gip che qualificò gli indizi a suo carico come “non gravi”, e due candidati che hanno sfiorato l’elezione: il notaio Giovambattista Coltraro, accusato di aver compiuto atti falsi che avrebbero consentito la vendita di terreni appartenenti a ignari proprietari, e Fabrizio La Gaipa, imprenditore turistico del Movimento 5 Stelle, arrestato con l’accusa di avere predisposto per due dipendenti buste paga false per frodare il fisco. E INTANTO si allunga la schiera dei candidati non eletti pronti a presentare ricorso e a “ridisegnare” lo schema dell’Assemblea regionale siciliana consegnato dalle urne il 5 novembre: si prevedono una quarantina di impugnazione.
Il governatore Musumeci alle prese con la formazione della giunta tra gli “impresentabili”: ”È tempo di tacere”