I seggi del Rosatellum nelle mani della Boschi
Dalle Camere solo un parere Il Cdm approva il testo con il disegno realizzato da una commissione tecnica. La sottosegretaria ci stava lavorando da mesi
Il testo del disegno dei collegi del Rosatellum è arrivato a Palazzo Chigi, negli uffici della Sottosegretaria, Maria Elena Boschi, martedì notte, ne è stata prevista l’approvazione nel Consiglio dei Ministri di mercoledì e poi – su richiesta di approfondimento da parte dei ministri – è stata rinviata a ieri. Nessun testo è arrivato nel pre-consiglio. Alla fine, i membri dell’esecutivo hanno avuto solo lo schema dei collegi e alcuni testi di accompagnamento, ma non 4 tabelle fondamentali, che dettagliano la composizione di ogni singolo collegio, provincia per provincia, paese per paese.
LA RIPARTIZIONE degli elettori influisce non poco sui risultati di un voto. IlRo sa tellum 2.0 prevede 232 collegi uninominali per la Camera e 116 per il Senato; ci sono poi i collegi plurinominali che sono 60 per la Camera e 40 per il Senato. In un sistema tutto bloccato, dove i partiti scelgono il candidato del collegio e i componenti dei listini, quale sia il territorio di riferimento è centrale. Ieri il Cdm ha approvato il decreto legislativo, che verrà trasmesso alle Camere per l’esame delle Commissioni Affari costitu- zionali. Le quali, però, daranno un parere solo consultivo e non vincolante. Cosa non di piccolo conto: il disegno dei collegi è stato fatto da una Commissione guidata dal presidente dell’Istat, Giorgio Alleva, e composta da una serie di professori, demografi e geografi, che però hanno lavorato su criteri molto stringenti, contenuti nell’articolo 3. Con il mandato di riportare il lavoro fatto a Palazzo Chigi, ovvero alla Boschi e ai suoi uffici. Che stavano lavorando sui collegi prima che la commissione si insediasse.
Il Rosatellum prevede le stesse circoscrizioni del Mat- tarellum del ‘93 e anche per i collegi uninominali, la base è la stessa. I nuovi collegi sono stati disegnati sulla base delle indicazioni del censimento del 2011 aggiornate. Di ogni regione è stato certificato il numero esatto di elettori: sulla base di questi dati è stata riconteggiato il numero dei seggi cui ha diritto ogni regione. Alcune ne avranno di più: sono Lombardia, Veneto ed Emilia. Alcune ne avranno meno: Basilicata, Umbria e Sicilia. Scelte motivate dall’ aumento o dalla diminuzione della popolazione. Ma in realtà la legge prevede il cosiddetto“scostamento ”:“La popolazione di ciascun collegio uninominale e di ciascun collegio plurinominale può scostarsi dalla media della popolazione, di non oltre il 20 per cento in eccesso o in difetto”. Questo significa che alcuni collegi possono fino al 40% della popolazione rispetto ad altri.
PER LE “VALUTAZIONI”, bisognerà visionare le tabelle. Ma il fatto che Veneto e Lombardia eleggeranno più parlamentari favorirà il centrodestra; l’Emilia il centrosinistra. La ricerca dell’accordo nella maggioranza. E poi, si è molto lavorato anche sui dettagli di alcune Regioni. Per esempio la Toscana: per quel che riguarda i collegi per il Senato si legge che sono state apportate modifiche ai collegi uninominali della Camera “aggiornando la geografia dei collegi Senato 1993, al fine di compattare alcune province, con interventi su 14 comuni”. E via, gli interventi su ogni singolo comune. Essendo la Toscana terra renziana, l’attenzione non è casuale.
Regioni favorite Aumenta il numero degli eletti in Lombardia, Veneto ed Emilia