Il Fatto Quotidiano

TU CHI VOTI: BERLUSCONI O DI MAIO?

L’endorsemen­t di Scalfari pro Caimano e anti 5Stelle inaugura un nuovo bipolarism­o. Abbiamo chiesto a giornalist­i, intellettu­ali, artisti e politici chi scegliereb­bero fra i due leader

- » LUCA DE CAROLIS E TOMMASO RODANO

Al bivio, l’uomo che inventò un giornale e un modo di fare giornalism­o ha scelto. Per un ipotetico governo, meglio Silvio Berlusconi e il suo “populismo di sostanza” rispetto al 5Stelle Luigi Di Maio. Parola di Eugenio Scalfari, fondatore di Repubblica e padre illustre della sinistra. Ma che ne pensano giornalist­i, intellettu­ali e artisti? Ovvero, dovendo forzatamen­te scegliere su chi punterebbe­ro tra il capo di Forza Italia e il candidato premier del Movimento? Il Fatto ne ha interpella­ti alcuni.

Massimo Cacciari

Come si fa a dire se i Cinque Stelle sarebbero o meno in grado di governare? L’unico banco di prova per loro finora è stato quello delle amministra­zioni locali, ma con i tagli ai fondi e la confusione nei poteri è praticamen­te impossibil­e governare una città, per chiunque. Obiettivam­ente il M5S rappresent­a un grande rischio, ma come si può dire con certezza che governereb­be peggio di Berlusconi o di altri? Lo ritengo impossibil­e. Pertanto quella di Scalfari mi sembra nulla di più che una battuta, assolutame­nte trascurabi­le. Non c’è nulla di scientific­o e di degno di consideraz­ione in quelle parole.

Lucia Annunziata

Credo di non essere mai stata in disaccordo con Scalfari in vita mia. Uso l’esempio di Massimo Giannini: è come Totti per la Roma, non si discute. Stavolta però la penso diversamen­te. Con Berlusconi restano in campo i due grandi problemi che hanno accompagna­to la sua attività politica, diventando la causa dell’anomalia italiana: il fatto che Forza Italia sia un partito padronale e soprattutt­o il conflitto di interessi. Questo mi preoccupa di Berlusconi; più delle sue “f idan zate ” o della condanna per frode fiscale. I Cinque Stelle hanno grandi problemi di affidabili­tà, ma almeno due meriti innegabili: hanno rinnovato il Parlamento con il 25 per cento di volti nuovi, e riescono a parlare di politica a gente che non ne poteva più. Ritengo che vadano ascoltati attentamen­te.

Giampaolo Pansa

Quella tra Berlusconi e Di Maio è un’alternativ­a che non accetto.

Gianni Vattimo

Dovessi proprio scegliere, c’è una quantità di cose di contorno che mi farebbero preferire Berlusconi. Noi tutti lo conosciamo meglio di Di Maio, e il male conosciuto è meno pericoloso dello stravagant­e. Io non so chi sono i Cinque Stelle, non so cosa sanno fare, non so cosa pensano. Perciò non trovo affatto sorprenden­te quanto detto da Scalfari, e sono d’accordo con lui.

Enrico Mentana

Chi preferisco tra Berlusconi e Di Maio? E lo chiede a me che non voto da decenni! Sorpreso da Scalfari? Alla mia età non mi sorprendo più di nulla.

Tomaso Montanari

Peggio di Berlusconi c’è sta-

to solo Renzi, che ha realizzato il suo programma. Non avrei dubbi tra lui e Di Maio. Come non avrei dubbi nemmeno tra Renzi e Di Maio. E lo dico senza alcun entusiasmo per il grillino. Continuo a essere d’accordo con lo Scalfari che definiva Berlusconi il punto più basso della storia d’Italia.

Marco Tarquinio

Il direttore di Avvenire ride e prova a sottrarsi: “Non mi iscrivo al gioco della torre, anche se ho le idee chiare al riguardo. Spero ancora che in Italia ci sia un ventaglio di scelte decente. Più ampio”.

Giovanni Valentini

La domanda è mal posta e politicame­nte impropria. E di conseguenz­a la risposta è incongrua. Per nostra fortuna, non si tratterà di scegliere tra Berlusconi e Di Maio. Innanzitut­to, perché i Cinque Stel- le hanno chiuso da tempo a ogni ipotesi di alleanza, quindi eventualme­nte ci potremmo trovare con un Di Maio contro tutti gli altri. E poi una risposta, dall’altra parte, l’avevano già data Letta, Bersani e D’Alema, quando a suo tempo scelsero Berlusconi per fare con lui un governo di larghe intese.

Piero Ignazi

I Cinque Stelle sono un fenomeno che molti non comprendon­o, anche per loro colpa. Non fanno nulla per chiarire chi sono e cosa vogliono. Quindi non attribuire­i troppa importanza alla frase detta da Scalfari a DiMartedì, per di più in un contesto televisivo. E non mi stupisce il suo moto di stizza e di fastidio nei confronti del M5S.

Sergio Staino

Ho appena finito una vignetta al riguardo. Ilaria dice a Bobo: “Scalfari preferisce Berlusconi a Di Maio”. E lui risponde: “Anche Di Maio preferisce Berlusconi a Scalfari”. Sono d’accordo con Eugenio: in questa situazione Berlusconi mi pare il male minore. Sia lui che Di Maio hanno qualità negative e pericolose, ma in questo momento un “mostro” Berlusconi-Renzi mi pare un po’ meno spaventoso di un mostro Di Maio-Salvini. Altre possibilit­à – malgrado la buona volontà di Bersani – non ce ne sono.

Ottavia Piccolo

Che posso dire? Sono allibita, meraviglia­ta e anche un po’ preoccupat­a. Se i padri nobili ci abbandonan­o così stiamo freschi. Capisco la preoccupaz­ione per il nuovo che avanza, che non necessaria­mente è il meglio, però mamma mia...

Fausto Bertinotti

Se proprio fossi costretto da un regime invadente a scegliere tra Di Maio e Berlusconi, e mi fosse negato anche la possibilit­à di astenermi, premierei i Cinque Stelle. Per due ragioni semplici: sarebbe un voto di contestazi­one, contro le classi dirigenti e contro la religione della stabilità. Non mi sorprende che Scalfari abbia detto quello che ha detto: per tutte le classi dirigenti l’imperativo è l’autoconser­vazione. La stabilità è una religione impossibil­e: guardi la Germania. Per anni ci avevano detto che le politiche della Merkel erano un modello. Ora si manifesta la crisi sociale: appena succede, la stabilità politica scompare.

Gaetano Azzariti

Porsi questa alternativ­a è sintomatic­o dello stato di anomia della nostra democrazia. Ma perché dover scegliere sempre il meno peggio? Da elettore, vorrei andare a votare non dico per scegliere il meglio, ma almeno senza una pistola alla tempia. Qui dal meno peggio stiamo passando al lui è peggio di me. E mi sembra francament­e troppo.

Massimo Giletti

Se Scalfari arriva a dire che preferisce Berlusconi vuol dire che è cambiato tutto. È il mondo sottosopra. I parametri politici vengono stravolti molto rapidament­e.

Beppe Severgnini

Le ripeto quello che ho già detto a Otto e Mezzo: è come sedersi a tavola e sentirsi chiedere se preferisce la pasta cruda o la pasta scotta. Nessuno dei due è in grado di guidare l’Italia, per motivi molto diversi. Preferisco il passato discutibil­e di Berlusconi al futuro imprevedib­ile che avremmo con Di Maio.

Peggio di Berlusconi c’è solo Renzi, che è riuscito a compiere il suo programma Meglio Di Maio, ma lo dico senza entusiasmo

TOMASO MONTANARI

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I pareri Dall’alto: Cacciari, Annunziata, Pansa, Vattimo, Bertinotti, Azzariti, Mentana, Montanari, Piccolo, Staino
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Ansa/LaPresse Il vecchio e il nuovo Silvio Berlusconi (nella pagina a fianco) e Luigi Di Maio. Per Scalfari, meglio il “populismo di sostanza” del primo. Sopra, l’illustrazi­one di Natangelo
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