Stati generali contro le mafie Bindi: “Dove sono i partiti?”
“Scardinare il potere delle mafie richiede una strategia articolata”. Le parole, pronunciate agli Stati generali della lotta alle mafie a Milano, sono quelle della presidente dell a c o mmissione parlamentare antimafia Rosy Bindi, che continua: “contro la violenza mafiosa che alimenta il consenso della paura non possiamo abbassare la guardia, immaginare una revisione affrettate e, a mio avviso non necessaria, del 41 bis e del 416 bis oppure diminuire le risorse alla magistratura e alla polizia che piuttosto andrebbero integrate”. Il presidente ha poi ripreso: “In queste giornate se vogliamo, c’è un piccolo neo. Dove sono i responsabili delle forze politiche di questo Paese? Non bastano i certificati dei casellari giudiziari a selezionare la qualità delle candidature. Occorrono i codici etici, ma occorre un consenso vero. E serve una politica buona e onesta che anche papa Francesco ha indicato come la principale responsabile della lotta alle mafie. L’astensionismo permette ai voti mafiosi di pesare molto di più e al voto di scambio di pesare molto di più”.
È intervenuto anche il ministro dell’ I n te r no , Marco Minniti, che ha chiuso la due giorni con un appello a tutti i partiti per “un patto solenne, pubblico in cui dicano che rifiutano i voti della mafia”. Presenti anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Giustizia Andrea Orlando. Durante il suo intervento il guardasigilli ha affermato: “La mafia si contrasta facendo funzionare bene i servizi, con una pubblica amministrazione trasparente e costruendo uno stato sociale là dove è più arretrata, e facendo in modo che la giustizia abbia gli strumenti organizzativi adeguati”. E ancora: “È necessaria una attenzione ai reati spia”, che “aprono le porte al fenomeno mafioso e che spesso hanno un impatto economico e sociale ben maggiore”.