La Boschi ha un problema Casini chiamerà Ghizzoni
Etruria Non si può più rinviare la temuta audizione dell’ex ad di Unicredit che parlerà delle pressioni del sottosegretario per salvare la banca di papà
Ieri Pier Ferdinando Casini ha dato un segnale netto: non vuole, o non può, fare il cane da guardia dei renziani nella Commissione d’inchiesta sulle banche che presiede. Così ha dato mandato ai suoi legali di avviare una causa civile per risarcimento danni nei confronti del quotidiano Libero, che ha titolato in prima pagina “Casini protegge i farabutti delle banche”.
Una mossa con la quale si è privato di ogni margine per manovre dilatorie su uno dei punti nevralgici della vicenda: l’audizione dell’ex amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni. Ieri La Verità, concorrente diretto di Libero, attribuiva a Casini la volontà di evitare l’imbarazzante (per Maria Elena Boschi) audizione.
L’ANTEFATTO È NOTO. N el maggio scorso, l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli ha pubblicato il libro Poteri forti (o quasi), impreziosito a pagina 209 da questa rivelazione sul sottosegretario alla Presidenza del Consiglio: “L’allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all’amministratore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministratore delegato di una banca quotata”.
La figlia dell’ex vicepresidente di Etruria Pier Luigi Boschi aveva ripetutamente e solennemente negato di essersi mai occupata del destino della banca aretina. Sbugiardata dalla rivelazione di De Bortoli, ha smentito tutto, annunciando una querela che non è mai arrivata. Ghizzoni non ha mai voluto commentare, anche se – attribuendo il suo silenzio a un obbligo di riservatezza su fatti riguardanti la sua ex banca – ha lasciato intendere che si trattava di un fatto. Un’invenzione di De Bortoli poteva smentirla senza rivelare niente su Unicredit.
È da maggio che gli avversari politici di Renzi e Boschi aspettano dunque l’audizione in commissione d’inchiesta, alla quale il banchiere non può sottrarsi. Ed è da quando la commissione si è insediata che attorno all’appuntamento con Ghizzoni si gioca di fioretto.
La tesi secondo cui Casini sarebbe pronto a tutto pur di evitare l’antipatico (per la Boschi) appuntamento è stata appoggiata su due argomenti spesi dal pupillo di Arnaldo Forlani in un’intervista radiofonica a Massimo Giannini: “Al momento questo argomento non è mai stato esaminato né evocato da alcuno in ufficio di presidenza. La commissione non deve fare gossip o polemiche politiche”.
SUL PRIMO ARGOMENTO è secca la replica dei membri M5S della commissione: “Casini non ci deve prendere in giro – sbotta la deputata Carla Ruocco – l’audizione di Casini noi l’abbiamo chiesta più volte in modo formale all’Ufficio di presidenza. Se poi vuole che gli scriviamo una raccomandata ce lo dica”. In effetti il capogruppo M5S in commissione Carlo Sibilia ha dichiarato il 5 ottobre scorso che stava per chiedere l’audizione di Ghizzoni nell’Ufficio di presidenza che stava per riunirsi.
In ogni caso, anche il secondo argomento di Casini (no al gossip) è stato smontato da Andrea Augello (Fl) che ieri ha nuovamente formalizzato la richiesta di convocare Ghizzoni:
“La sua testimonianza è essenziale per indagare i rapporti tra le banche e la politica”.
Non è gossip, dunque. E comunque lo stesso Augello sembra mettere le mani avanti per prevenire manovre ostruzionistiche di stampo renziano, chiamando in causa il vicepresidente della commissione d’inc hies ta Mauro Marino ( Pd): “Sono buon testimone che questo problema non dovrebbe esistere. Nel corso di una trasmissione televisiva di cui sono stato ospite, proprio il senatore Marino, insieme a me, ha rassicurato il conduttore e centinaia di migliaia di tele- spettatori sul fatto che l’audizione di Ghizzoni avrà regolarmente luogo. Ad ogni buon conto se ne parlerà nei prossimi uffici di presidenza”.
Le opposizioni
M5S aveva chiesto più volte di sentirlo senza risultato, preme anche Augello (Idea)
A QUESTO PUNTO è solo un problema di calendario. La settimana prossima si entra nel vivo con l’inizio delle sedute dedicate alle quattro banche risolte il 22 novembre 2015: Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti. Verranno sentite le quattro rispettive procure della Repubblica, poi Consob e Bankitalia, la polizia giudiziaria e i comitati dei risparmiatori, secondo la rituale cadenza. Giovedì 30 novembre l’appuntamento con il procuratore capo di Arezzo Roberto Rossi, da due anni sotto il fuoco delle polemiche per essersi occupato dei casi riguardanti Pier Luigi Boschi e per una consulenza con Palazzo Chigi. A dicembre ci saranno le altre audizioni su Etruria. L’audizione di Ghizzoni dovrebbe cadere tra l’11 e il 22 dicembre.
Twitter@giorgiomeletti