Il Fatto Quotidiano

La Boschi ha un problema Casini chiamerà Ghizzoni

Etruria Non si può più rinviare la temuta audizione dell’ex ad di Unicredit che parlerà delle pressioni del sottosegre­tario per salvare la banca di papà

- » GIORGIO MELETTI

Ieri Pier Ferdinando Casini ha dato un segnale netto: non vuole, o non può, fare il cane da guardia dei renziani nella Commission­e d’inchiesta sulle banche che presiede. Così ha dato mandato ai suoi legali di avviare una causa civile per risarcimen­to danni nei confronti del quotidiano Libero, che ha titolato in prima pagina “Casini protegge i farabutti delle banche”.

Una mossa con la quale si è privato di ogni margine per manovre dilatorie su uno dei punti nevralgici della vicenda: l’audizione dell’ex amministra­tore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni. Ieri La Verità, concorrent­e diretto di Libero, attribuiva a Casini la volontà di evitare l’imbarazzan­te (per Maria Elena Boschi) audizione.

L’ANTEFATTO È NOTO. N el maggio scorso, l’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli ha pubblicato il libro Poteri forti (o quasi), impreziosi­to a pagina 209 da questa rivelazion­e sul sottosegre­tario alla Presidenza del Consiglio: “L’allora ministra delle Riforme, nel 2015, non ebbe problemi a rivolgersi direttamen­te all’amministra­tore delegato di Unicredit. Maria Elena Boschi chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizio­ne di Banca Etruria. La domanda era inusuale da parte di un membro del governo all’amministra­tore delegato di una banca quotata”.

La figlia dell’ex vicepresid­ente di Etruria Pier Luigi Boschi aveva ripetutame­nte e solennemen­te negato di essersi mai occupata del destino della banca aretina. Sbugiardat­a dalla rivelazion­e di De Bortoli, ha smentito tutto, annunciand­o una querela che non è mai arrivata. Ghizzoni non ha mai voluto commentare, anche se – attribuend­o il suo silenzio a un obbligo di riservatez­za su fatti riguardant­i la sua ex banca – ha lasciato intendere che si trattava di un fatto. Un’invenzione di De Bortoli poteva smentirla senza rivelare niente su Unicredit.

È da maggio che gli avversari politici di Renzi e Boschi aspettano dunque l’audizione in commission­e d’inchiesta, alla quale il banchiere non può sottrarsi. Ed è da quando la commission­e si è insediata che attorno all’appuntamen­to con Ghizzoni si gioca di fioretto.

La tesi secondo cui Casini sarebbe pronto a tutto pur di evitare l’antipatico (per la Boschi) appuntamen­to è stata appoggiata su due argomenti spesi dal pupillo di Arnaldo Forlani in un’intervista radiofonic­a a Massimo Giannini: “Al momento questo argomento non è mai stato esaminato né evocato da alcuno in ufficio di presidenza. La commission­e non deve fare gossip o polemiche politiche”.

SUL PRIMO ARGOMENTO è secca la replica dei membri M5S della commission­e: “Casini non ci deve prendere in giro – sbotta la deputata Carla Ruocco – l’audizione di Casini noi l’abbiamo chiesta più volte in modo formale all’Ufficio di presidenza. Se poi vuole che gli scriviamo una raccomanda­ta ce lo dica”. In effetti il capogruppo M5S in commission­e Carlo Sibilia ha dichiarato il 5 ottobre scorso che stava per chiedere l’audizione di Ghizzoni nell’Ufficio di presidenza che stava per riunirsi.

In ogni caso, anche il secondo argomento di Casini (no al gossip) è stato smontato da Andrea Augello (Fl) che ieri ha nuovamente formalizza­to la richiesta di convocare Ghizzoni:

“La sua testimonia­nza è essenziale per indagare i rapporti tra le banche e la politica”.

Non è gossip, dunque. E comunque lo stesso Augello sembra mettere le mani avanti per prevenire manovre ostruzioni­stiche di stampo renziano, chiamando in causa il vicepresid­ente della commission­e d’inc hies ta Mauro Marino ( Pd): “Sono buon testimone che questo problema non dovrebbe esistere. Nel corso di una trasmissio­ne televisiva di cui sono stato ospite, proprio il senatore Marino, insieme a me, ha rassicurat­o il conduttore e centinaia di migliaia di tele- spettatori sul fatto che l’audizione di Ghizzoni avrà regolarmen­te luogo. Ad ogni buon conto se ne parlerà nei prossimi uffici di presidenza”.

Le opposizion­i

M5S aveva chiesto più volte di sentirlo senza risultato, preme anche Augello (Idea)

A QUESTO PUNTO è solo un problema di calendario. La settimana prossima si entra nel vivo con l’inizio delle sedute dedicate alle quattro banche risolte il 22 novembre 2015: Etruria, Banca Marche, CariFerrar­a e CariChieti. Verranno sentite le quattro rispettive procure della Repubblica, poi Consob e Bankitalia, la polizia giudiziari­a e i comitati dei risparmiat­ori, secondo la rituale cadenza. Giovedì 30 novembre l’appuntamen­to con il procurator­e capo di Arezzo Roberto Rossi, da due anni sotto il fuoco delle polemiche per essersi occupato dei casi riguardant­i Pier Luigi Boschi e per una consulenza con Palazzo Chigi. A dicembre ci saranno le altre audizioni su Etruria. L’audizione di Ghizzoni dovrebbe cadere tra l’11 e il 22 dicembre.

Twitter@giorgiomel­etti

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Ansa LaPresse Testimone scomodo L’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, e il sottosegre­tario, Maria Elena Boschi
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