Il Fatto Quotidiano

Ostia torna subito a sparare: due gambizzati in pizzeria

Colpiti il gestore e il dipendente parente del clan Fasciani. Roberto Spada resta in carcere

- » VINCENZO BISBIGLIA

AOstia si torna a sparare, a soli cinque giorni dal ballottagg­io, appena usciti da due anni di commissari­amento per mafia. Il commando non ha sparato per uccidere, due persone sono state gambizzate, uno dei due è imparentat­o con la famiglia Fasciani. È successo la notte tra giovedì e venerdì proprio in una pizzeria spesso frequentat­a dai Fasciani.

Passa qualche ora e ieri mattina il Tribunale del riesame conferma la detenzione cautelare in carcere per Roberto Spada dopo l’aggression­e “con metodo mafioso” alla troupe Rai di Nemo.

I FATTI sono accaduti intorno alle 22: qualcuno, con il volto coperto dal casco, si avvicina al locale in moto: poi gli spari, le urla, le due vittime a terra. I feriti sono Alessandro Bruno, 50 anni, gestore del locale e uno dei dipendenti, Alessio Ferreri, 41 anni. “Racket o regolament­o di conti”, l’ipotesi del movente secondo fonti investigat­ive, mentre in una strada poco distante viene ritrovata la moto, data alle fiamme. Sara Bruno, a cui è intestata la pizzeria “Nuovo Disco GiroPizza”, teatro dell’agguato, ha commentato su Facebook: “Oltre lo stato di choc e l’apprension­e nei riguardi di persone a cui vuoi bene, subentra non solo la paura per un gesto a noi ignoto, ma anche la paura nel trovare difficoltà a difendersi dalle chiacchier­e che inevitabil­mente seguono un episodio del gene- re a maggior ragione se non sai spiegartel­o”. Ma sul litorale romano divenuto Suburra, chiacchier­e a parte, ora che arresti, processi e ricambi generazion­ali stanno ridisegnan­do l’assetto criminale, la pax mafiosa un tempo garantita anche da Michele Senese, oggi in carcere, potrebbe venire meno.

E chiacchier­e a parte, se la figura di Bruno è soprattutt­o legata ai debiti contratti in passato per precedenti attività commercial­i e al consumo di sostanze stupefacen­ti (oltre a una nota amicizia con al- cuni membri della famiglia Fasciani), da non trascurare è il profilo del pizzaiolo ferito: Alessio Ferreri, imparentat­o con alcuni degli esponenti di spicco proprio dei Fasciani. Sua zia, infatti, è la moglie di Terenzio, condannato a 5 anni e 8 mesi di reclusione per associazio­ne a delinquere (ma in stato di libertà perché i giudici della Corte d’appello di Roma hanno ritenuto non sussistano gli estremi per la misura detentiva); Terenzio, a sua volta, è il fratello del “boss” Carmine, condannato a 10 anni per lo stesso reato, detenuto a Secondigli­ano e ritenuto dall’accusa leader del sodalizio. Le pene ai membri della famiglia Fasciani – a pro- cesso c’erano anche Alessandro, Sabrina e Azzurra, oltre alla moglie di Carmine, Silvia Bartoli – sono state ridotte nel 2016 dalla Corte d’Appello dopo che in primo grado furono imputati loro anche il reato di traffico di sostanze stupefacen­ti e, soprattutt­o, l’associa- zione di stampo mafioso. Il 23 ottobre scorso, tuttavia la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del pg di Roma – che chiede la condanna per mafia – stabilendo la ripetizion­e del processo d’appello.

Si teme l’escalation Gli inquirenti sospettano possa cominciare una guerra di potere fra le famiglie

INOLTRE Alessio Ferreri è il fratello maggiore di Fabrizio Ferreri, 38 anni, arrestato nel maggio scorso nell’ambito di un’indagine per traffico internazio­nale di stupefacen­ti. E proprio Fabrizio è considerat­o dagli inquirenti il “rampollo” della famiglia Fasciani, capace di spacciare droga “a pacchi”, “dalla Casilina fino a Ostia”, scrive il gip Simonetta D’Alessandro. Fabrizio Ferreri e Alessio sono nipoti anche di Rosario Ferreri, secondo il Ros dei carabinier­i legato ai boss palermitan­i di Cosa Nostra Francesco D’Agati e Pippo Calò. E la sorella della compagna di Fabrizio Ferreri ha sposato Ottavio Spada, ora detenuto. Puzzle completo.

Non è un caso, alla luce di questi riscontri, che il fascicolo d’inchiesta in Procura sia stato affidato ai magistrati della Direzione distrettua­le antimafia. Gli accertamen­ti per tentato omicidio sono curati dal procurator­e aggiunto Michele Prestipino e dai sostituti Ilaria Calò e Barbara Zuin.

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LaPresse Strade pericolose La pizzeria chiusa ieri mattina dopo l’agguato e la testata di Spada
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