Nuovo stadio dell’As Roma: il ponte lo pagherà lo Stato
Intesa Lotti-Delrio per aggiungerlo al progetto. E la giunta M5s plaude
Per sbloccare la complessa trattativa attorno al progetto dello stadio dell’As Roma da costruire a Tor di Valle è in vista una soluzione destinata a far discutere. Due ministeri, quello dello Sport e quello dei Trasporti, sono scesi in campo e nei prossimi giorni potrebbero dare vita a un insolito accordo di programma attraverso il quale finanziare con fondi pubblici la realizzazione del ponte di Traiano, una delle quattro opere di mobilità che caratterizzano il dossier. Piccolo particolare: nella prima versione del progetto la struttura era prevista tra quelle a carico dei privati, il club giallorosso e il costruttore Luca Parnasi con la sua società Eurnova. Poi, dopo l’accordo di febbraio tra il Campidoglio e la società di James Pallotta, che aveva diminuito le cubature del business park e quindi anche i fondi privati destinati alle opere pubbliche, il ponte era stato depennato.
L’intesa sarebbe stata suggellata con uno scambio di telefonate direttamente tra i ministri Luca Lotti e Graziano Delrio durante le tappe del tour in treno del segretario Dem Matteo Renzi. E anche ieri, nel corso della conferenza dei servizi chiamata ad esaminare i pareri delle quattro istituzioni che hanno competenza sul progetto, il braccio destro di Renzi con delega allo Sport avrebbe garantito la presenza di una copertura economica all’operazione, del valore di alcune decine di milioni di euro.
Tante le ragioni dell’assist del governo alla buona riuscita di un progetto fortemente revisionato ad inizio anno dalla giunta M5S di Virginia Raggi. Ci sono gli interessi economici che ruotano attorno alla più grande opera privata prevista nella Capitale ( un investimento da circa un miliardo), e poi il tentativo di uscire dall’angolo in vista delle elezioni politiche in una città dove ormai il Pd è relegato al ruolo di terza forza con un’opposizione silente alla sindaca.
Del resto il ministero dei Trasporti a luglio lo aveva messo nero su bianco tra le sue prescrizioni: il ponte di Traiano serviva davvero. Al momento la certezza è che con i capitali degli imprenditori privati verranno pagati il raddoppio della via Ostiense/via del Mare, il rifacimento della la stazione ferroviaria di Tor di Valle, alcuni treni nuovi per la ferrovia Roma-Lido e le opere di consolidamento idrogeologico. Ma una fetta importante della mobilità dipende dalla realizzazione del ponte dei Congressi e dal restyling del tracciato ferroviario che porta dalla città ad Ostia. Entrambe opere pubbliche indipendenti dal “proget- to stadio” che potrebbero essere completate con il “Colosseo del football” già pronto. Stesso rischio che correrebbe il ponte di Traiano se venisse realizzato con un’accordo di programma esterno alla delibera sullo stadio.
Ma l’intesa sembra accontentare tutti i partecipanti al tavolo di lavoro. “La conferenza dei servizi si sta svolgendo in un clima molto costruttivo, tutti i pareri unici sono positivi, si stanno armonizzando le varie osservazioni, trapela ottimismo su una conclusione positiva”, dice l’assessore regionale Michele Civita. Gli fa eco il collega all’Urbanistica comunale Luca Montuori: “Stiamo contenti dei segnali positivi che arrivano.”
Il ritorno
Nella prima versione del progetto era a carico dei privati, poi è stato depennato