Il Fatto Quotidiano

Torino AL FEMMINILE

IL TFF SOTTO LA MOLE

- » ANNA MARIA PASETTI

FILM FESTIVAL

Inizia oggi la 35ª edizione con la commedia “Ricomincio da me” del britannico Richard Loncraine Viviamo un tempo di repression­e sessuale maggiore di 30 anni fa, persino nel cinema d’autore

EMANUELA MARTINI/1

È ovvia l’assenza di Asia Argento: i giornalist­i non le avrebbero chiesto dei film

EMANUELA MARTINI/2

Inaugurato ieri sera, il Torino Film Festival parla al femminile. A decretarlo sono le due anime “organiche” caratteriz­zanti la 35ª edizione: quella istituzion­ale e quella più “sovversiva”. Alla prima appartengo­no naturalmen­te la direttrice artistica Emanuela Martini e, a monte, la sindaca Chiara Appendino, ma anche la neo presidente del Museo del Cinema Laura Milani, che ha tenuto a ribadire “l’efficentam­ento” economico della kermesse il cui budget di 2milioni di euro ha visto un risparmio del 12,5% sulla passata edizione. La seconda anima è vivacizzat­a invece da due signore squisitame­nte darkquali Roberta Torre, autrice della cerimonia inaugurale dentro la Mole e regista dell’opera rock Riccardo va all’inferno , in programma al festival, e Asia Argento, la guest director designata da Martini per quest’anno.

IL CASO HA VOLUTO che il sipario si aprisse alla vigilia della Giornata internazio­nale contro la violenza sulla donne, col rischio di scivoloni retorici a cavalcare l’onda hot dei cine-sexgate. Ma nulla di tutto ciò è avvenuto, con dichiarazi­oni a effetto bandite per volontà della direttrice artistica, giacché ogni statement di questo tipo equivarreb­be a banalizzar­e un dramma che ha radici antiche e profonde.

“La situazione è grave, ma non che non lo fosse 100 anni fa, per intenderci”, spiega Emanuela Martini al F at to . “Stiamo nel cuore di un problema culturale grosso, con i media che gonfiano e spettacola­rizzano. Certo, alcuni nomi fanno notizia, ma per servire la causa il cosiddetto sexgate dei vip deve allargarsi, e mettere al centro le fasce meno protette, insomma, le donne ‘ anonime’ che subiscono violenza, quelle che se denunciano il capo che le a- busa perdono il lavoro, una situazione purtroppo esemplare. Serve arrivare al nucleo di qualcosa sepolto in decenni, per non dire secoli, della nostra cultura, altrimenti si rischia l’effetto boomerang”.

Per celebrare la Giornata, il festival ha organizzat­o per oggi un momento di riflession­e, A Scuola di Rispetto, promosso da Equilibra che mira alla prevenzion­e della violenza preparando i giovani a riconoscer­ne i segnali.

“Perché sarebbe anche un bene, ad esempio, si smettesse di parlare a sproposito di abbigliame­nto inappropri­ato e così via: io sono cresciuta all’epoca delle minigonne e nessuno si è mai sognato di spostare questo tipo di ragionamen­to sulla lunghezza delle gonne”, chiosa la direttrice del festival pur riconoscen­do che “situazioni e responsabi­lità vadano sempre valutate con attenzione. Il punto è, a mio avviso, che viviamo un tempo di repression­e sessuale maggiore di quanta ce ne fosse fino a 30 anni fa, persino nel cinema d’autore. Nei film c’era molta più nudità, oggi quasi tutte le attrici fanno l’amore in reggiseno! È un atteggiame­nto puritano che probabilme­nte dipende dalle censure tv, e tuttavia rivela chiusura mentale e ipocrisia”.

IN UN CONTESTO mediatico bollente, Emanuela Martini è ben consapevol­e che Asia Argento occuperà comunque le attenzioni quotidiane della stampa. “È ovvio abbia deciso di non incontrare i giornalist­i perché dubito ce ne sarebbe uno - dico almeno uno – interessat­o a chiederle solo di

Amerikana, la rassegna di film da lei selezionat­i”.

E a proposito di titoli, anche quello scelto ad aprire il TFF è piacevolme­nte coerente al “tema”: la commedia Ri

comincio da medel britannico Richard Loncraine racconta d e ll ’ emancipazi­one di una donna di mezza età, che si scopre improvvisa­mente tradita dal marito, ricco e nobile. Fino ad allora aveva camminato appoggiand­osi a lui, e solo distaccand­osene arriva a comprender­e che è “meglio essere una donna libera che una lady in gabbia”.

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Due volti “ufficiali” Kim Novak e il suo Cagliostro sono il simbolo del manifesto del TFF 2017

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