Il Fatto Quotidiano

Anche Fazio riabilita B.

CHE SILVIO CHE FANessuna domanda, mezz’ora di comizio e menzogne

- » DANIELA RANIERI

■ Silvio Berlusconi come ai bei tempi, lancia anatemi contro i 5Stelle, esclude alleanze con la sinistra e annuncia che “il prossimo governo avrà 20 ministri, 12 dalla società civile e solo 8 dalla politica:

3 di Forza Italia, 3 della Lega, 2 di Fratelli d’Italia” Da parte del conduttore nessun accenno ai processi né alla mafia a proposito di Dell’Utri in carcere

Entra impettito come un tacchino e saluta il pubblico agitando i fogli, ormai una specie di coperta di Linus (un giorno capiremo cosa c’è scritto, forse la lista dei farmaci che prende, nel caso i paramedici dovessero fronteggia­re un’emergenza in diretta). Un sorriso fisso, tra Siddharta e lo Stregatto. Sedere lì, nel “salotto buono della sinistra”, gli risveglia il fuoco sacro dell’animatore da crociera. “Sono anche io nel settore dello spettacolo.

Ero amico di Gassman”. Rieccolo: crooner, attore, intratteni­tore. Un’ abbronzatu­ra antica egizia, possibile solo se si vive a Haiti o se si è rivestito il soffitto di casa di lampade che emettono radiazioni Uva 18 ore al giorno. Fazio inizia subito a maltrattar­lo tipo giornalism­o anglosasso­ne (“Esiste davvero il nuovo presidente del Milan?”); non ci eravamo illusi gli facesse domande sui suoi processi, anche perché la trasmissio­ne dura solo 3 ore (forse bastava chiedergli: “Come si sente a non aver ricevuto un avviso di garanzia per rapina e furto di bestiame?”), e prosegue duro: “Cosa voleva fare da bambi- no?”. Qui B. attacca un racconto sentimenta­le lunghissim­o come quelli dei vecchi che in gioventù ne hanno fatte quanto Carlo in Francia. “Sono passato attraverso la guerra, il papà mi è molto mancato, ha dovuto riparare in Svizzera... Lavoravo in una fattoria”. Fazio gongola, più pesce lui n el l ’ acqua di quelli nell’acquario; B. è ina rres tabi le ( come sempre): “Io discendevo dalla collina, fino a dove passava il tram che collegava Olgiate con un altro paese, stavo ad aspettare per ore quando mio padre scese mi prese in braccio io continuai a riempirlo di baci…”.

LA PUBBLICITÀ CI SALVA dal pippone stratosfer­ico; al rientro è peggio: “Parliamo del presente”, fa Fazio. B. si rianima, come Gasperino il carbonaro sotto il getto dell’acqua santa: “Ho un presente molto operoso, sono riuscito ad avere un programma che è un work in progress”. L’aveva detto nel pomeriggio, alla contro-Leopolda organizzat­a dalla Gelmini, dove aveva pure millantato di una sua “università” (forse è quella liberale locata a Villa Gernetto, in Brianza: i lavori sono in corso dal 2007) e di suoi personali sondaggi: “Ho incontrato italiani che disgustati da questi politici hanno deciso di non andare a votare”.

È vero che siamo un popolo di psicopatic­i, ma è quasi incredibil­e. Infatti: “Non teme che la riproposiz­ione degli stessi politici spinga la gente a votare i Cinque Stelle?” Macché. “I 5S nella vita non hanno mai fatto niente”, manco una compravend­ita di senatori, una froderella fiscale, una corruzione di giudici. “Noi abbiamo avuto contro il capo dello Stato”, quello che lui è andato a pregare di ricandidar­si.

PARLA LENTO, IMPASTATO. Ma i betablocca­nti nulla possono contro la verve: “C he penso di Scalfari? La vecchiaia rende più saggi”. Si liscia Mario Draghi: “Io vinsi la battaglia per portare il nostro Draghi alla Bce” (niente più complotti orditi da Trichet-Draghi ai suoi danni). “Noi siamo già al 38%”.

Sempre nel pomeriggio gli era scappato un “in questa legislazio­ne”, voleva dire legislatur­a; e un “Stasera sono da Fazio a Che tempo fa”, che sarebbe il meteo, ma vabbé.

“Nel 2013 feci la campagna di 23 giorni, aggiunsi 10 punti. Oggi siamo al 16…”.“Lei ha una memoria prodigiosa!”, fa Fazio in trance devozional­e (40 milioni spesi bene). A un certo punto gli scappa: E Dell’Utri?”. “Dell’Utri è il bibliofilo numero uno in Italia ed è in carcere in seguito a un processo politico”, tipo Gramsci. Fazio annuisce. B. continua: “Questa storia me la ricordo al mattino al pomeriggio alla notte”(ti credo, dopo le parole di Graviano e la riapertura delle indagini per le stragi del ‘93). Chissà per cosa è in carcere, Marcello.

E i parlamenta­ri? “Disgustoso che cambino partito”, e soprattutt­o che lo facciano gratis, non come De Gregorio. E le tasse? “I soldi si prendono perché con la fiat fax ci sarà meno evasione”, dice l’evasore più bravo d’Italia.

Chiude contro lo Ius soli: “Abbiamo avuto esperienze conoscitiv­e di minori migranti” (una si chiamava Ruby Rubacuori, e in effetti quella volta non è finita tanto bene).

Scalfari mi voterebbe? La vecchiaia rende più saggi, è stato colpito dalla lucida follia di Erasmo

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Ansa Caimano, che facile che è Berlusconi nello studio di “Che tempo che fa” intervista­to da Fazio
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