Ostia, litorale a mano armata: pallottole e spranghe contro le case degli Spada
Romanzo Capitale Agguato notturno contro i cugini di Roberto, in cella dopo la testata al cronista
Il commissariamento per mafia del Municipio è terminato appena da una settimana con le elezioni ma Ostia ormai non è più solo una questione romana, ha assunto rilievo nazionale. Nell’arco di tre giorni, tra giovedì e sabato sera, sul litorale romano si è tornato a sparare già due volte in quella che potrebbe diventare una faida tra i clan Spada e Fasciani per il predominio sul territorio. Nella Capitale bisogna risalire agli anni di piombo per ritrovare una sequenza tanto ravvicinata di agguati a colpi di arma da fuoco.
Sabato notte ignoti hanno esploso cinque colpi sulla porta blindata dell’abitazio- ne di Silvano Spada, detto “faccia d’angelo” che in quel momento non era in casa. Mentre poco dopo la furia si è scagliata, stavolta con colpi di spranga, calci e pugni, sulla porta di casa di Giuliano Spada, fratello di Silvano. Nessun ferito ma luoghi e tempistica non lasciano presagire nulla di buono. Entrambi infatti sono cugini di Roberto Spada, ora nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo dopo che due settimane fa ha colpito con una testata il filmaker di Nemo, (Rai2) Daniele Piervincenzi, e malmenato l’operatore Edoardo Anselmi. Non solo: l’abitazione su cui sono stati sparati i proiettili è in via Antonio Forni, la stessa dove si trova la palestra gestita dalla famiglia Spada, non lontano da un bar dove nel 2011 vennero freddati due pregiudi- cati, detti Baficchio e Sorcanera, che all’epoca sarebbero entrati in contrasto con il clan.
NEL FRATTEMPO gli inquirenti sono al lavoro per chiarire se esista un collegamento tra l’episodio e la gambizzazione - avvenuta giovedì sera -ai danni di due lavoratori in una pizzeria ad Ostia, uno dei quali è nipote di Terenzio Fasciani. Sono al vaglio le immagini delle telecamere della zona per tentare di ricostruire la dinamica dei fatti mentre la Dda ha aperto un fascicolo per tentato omicidio sul ferimento. In setti- mana è probabile che il Prefetto Paola Basilone torni a convocare il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza sul litorale, per analizzare vari scenari: l’inv io dell’esercito sul modello operazione “strade sicure” o un rafforzamento della presenza delle forze dell’ordine, anche con l’ausilio di agenti in borghese. Tra ieri e sabato la sindaca di Roma Virginia Raggi ha avuto dei contatti telefonici con il ministro dell’Interno Marco Minniti e con la titolare della Difesa Roberta Pinotti ed ha scritto al Prefetto auspicando una riunione del Comitato.
Ad Ostia “ci giochiamo un pezzo della sovranità del nostro Paese”, analizza Minniti, “quello che sta avvenendo non è tollerabile in una demo cr azi a.” Poi promette: “Saremo duri e intransigenti, non possiamo consentire co ndiz iona men ti.” Paro le raccolte dalla sindaca che parla di “istituzioni unite” come migliore “risposta alla malavita.” E ancora: “Non ci facciamo intimidire da una minoranza mafiosa.” Insomma, sembrano esserci tutti i presupposti per una convergenza tra schieramenti opposti, il tema della lotta alla mafia lo impone, ma anche per una nuova esplosione di violenza sul litorale romano.