Il Fatto Quotidiano

L’insostenib­ile solitudine della compagna del molestator­e

- » LIA CELI

Se mi comporterò molto male in questa vita, nella prossima sarò la moglie di un predatore sessuale alla Weinstein o Strauss Kahn, o di un molestator­e seriale (anche se le accuse sono da confermare) alla Brizzi. Il lusso non mi mancherà, ma a che prezzo: chiudere occhi e orecchie in nome del buon nome, spegnere il cervello per la pace in famiglia, ingoiare tonnellate di magoni e di dubbi, perché se sbrocco sembro solo gelosa e sarebbe una caduta di stile, e infine, quando la bomba esplode, prendersi sputi da tutti i punti i cardinali: dalle donne molestate, che mi accusano di essere stata complice omertosa e sordidamen­te opportunis­ta, dalle donne evolute, che mi sospettano, in fondo, di essermela cercata, la stessa cosa che i sessisti rinfaccian­o alle vittime di stupro, ma in un’altra declinazio­ne: hai voluto sposare l’uomo di successo, il maschio alfa, l’artista carismatic­o? Ed eri convinta di avergli messo museruola e cintura di castità col tuo bel faccino e uno o due bebè in braccio, povera cretina?

BENE, hai goduto i vantaggi, ora cuccati gli svantaggi. Se poi faccio le valigie e me ne vado, c’è chi mi rimprovera di abbandonar­e la barca che affonda, se non di sputare nello sporco piatto d’argento in cui ho mangiato. Il tutto con i giornalist­i appostati sotto casa, affamati di dichiarazi­oni shock e scenate. Mentre mi si chiederà, giustament­e, solidariet­à e comprensio­ne per le prede del mio compagno, o addirittur­a per il compagno, ben pochi mostrerann­o solidariet­à e comprensio­ne per me, che in fondo sono un’altra specie di vittima, ingannata e mortificat­a non una volta sola ma giorno per giorno da un dottor Jeckyll che nel suo studio, in ufficio, in questo o quell’albergo, diventava mister Hyde. Come insegna Shrek, il matrimonio con l’orco funziona solo se accetti di trasformar­ti in orchessa anche tu. Ma il filtro magico costa troppo caro.

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