Salvini si prende l’Ugl e va con Alemanno & C.
Mutazioni Il vicesegretario della Lega Giorgetti ha gestito l’alleanza con Alemanno e Storace e l’accordo col sindacato che fu di Polverini
La Lega ha sempre avuto una passione per i sindacati. Negli anni 90 Umberto Bossi ne fondò addirittura uno, il Sin. Pa di Rosi Mauro. Tramontati quei tempi, anche Matteo Salvini sta lavorando per avere un’interlocuzione nel mondo della rappresentanza del lavoro. E ora pare averla trovata grazie a un canale privilegiato con l’Ugl (Unione generale del lavoro), lo storico sindacato della destra italiana nato sulle ceneri della Cisnal, la confederazione vicina al Msi di Giorgio Almirante. Con la scomposizione del centrodestra dopo la fine del Pdl e con l’uscita di scena definitiva dell’ex segretaria Renata Polverini, negli ultimi mesi Salvini – grazie al vicesegretario Giancarlo Giorgetti – s ta mettendo le mani sul sindacato un tempo vicino alla destra sociale. Se l’Ugl da una parte continua ad avere con l’intero centrodestra un rapporto privilegiato, a partire da Giorgia Meloni, è con Salvini che il dialogo si è fatto assai stretto. Permettendo al leader leghista di avere a disposizione un canale privilegiato d’inserimento nel centro sud, territorio dove da sempre l’Ugl vanta una presenza radicata. Così, qualche sera fa, alla cena per la nascita del nuovo quotidiano web dell’Ugl – La meta serale – nel romano palazzo Rospigliosi c’erano diversi rappresentanti leghisti, a partire da Salvini e dall’ex An-FI-Ncd, Barbara Saltamartini. Presentatrice dell’evento Elisa Isoardi, compagna del leader leghista, in una serata in cui sono stati avvistati anche Meloni, Sergio Pirozzi, Giovanni Toti, Renato Schifani e Maurizio Gasparri.
GLI ULTIMI ANNI in casa Ugl sono stati assai turbolenti: scissioni, liti, segretari contestati, riunioni finite in rissa. Nel 2009, dopo l’elezione di Polverini a governatrice del Lazio, viene eletto un nuovo segretario, Giovanni Centrella, che nel 2014 è costretto alle dimissioni per un’inchiesta su 500 mila euro sottratti al sindacato per acquisti di beni di lusso. Il nuovo segretario Geremia Mancini dura solo qualche mese e a ottobre 2014 il consiglio direttivo elegge Paolo Capone, la cui nomina viene contestata e annullata un paio di volte. Nel frattempo tenta di rientrare in gioco anche Polverini: si dice ci sia lei dietro un tentativo si spodestare Capone nel 2016 con una raccolta di firme, poi fallita. L’ultimo capitolo è l’uscita di scena definitiva della deputata forzista nel marzo di quest’anno dopo essere stata indagata (pure lei) per “spese pazze”: Polverini avrebbe usato denari del sindacato per viaggi, borse e lingerie. Insomma, un gran casino, che si dovrebbe concludere con il congresso (il primo dal 2009) che si terrà a febbraio, in cui Capone si ripresenterà. Sempre che, nel frattempo, non venga candidato in Parlamento da Noi con Salvini.
LA SVOLTApro- Lega, però, divide il sindacato. “Ci stiamo consegnando mani e piedi a S al vini ”, si sfogano alcuni. “Noi parliamo con tutti, lui è solo uno degli interlocutori”, rispondono altri. Nel frattempo a rimetterci saranno un’ottantina di dipendenti del patronato Ugl che, sommerso dai debiti, chiuderà i battenti per fondersi con quello di Acai: buona parte di quei lavoratori rischiano di rimanere a piedi.
Salvini, intanto, incassa pure l’appoggio di Gianni Alemanno e Francesco Storace che, insieme al leghista Giorgetti, ieri hanno presentato i comitati del Polo Sovranista per Salvini premier. Cosa che non farà piacere alla Meloni, che quei due non vuole vederli neanche dipinti. Sarà interessante, nei prossimi mesi, vedere che ruolo politico giocherà una Ugl salvinizzata