Il Fatto Quotidiano

La Boschi e le ambizioni da leader internazio­nale

- » WANDA MARRA

Matteo Renzi continua a lavorare sui rapporti con l’estero. E cerca di fare rete, soprattutt­o con i Democratic­i oltre oceano che fanno capo a Obama. A tessere la tela è Giuliano da Empoli, suo consiglier­e fin dalle origini, e fondatore del think tank, Volta. Mentre il volto di punta è ancora Maria Elena Boschi.

Domani a chiudere l’iniziativa organizzat­a a Roma da Global Progess, la rete dei progressis­ti americani, insieme a Volta, sarà lei. Non è neanche la prima volta: a settembre andò in Canada all’analogo evento organizzat­o dal think tank vicino ai progressis­ti di Trudeau, Canada2020 (la trasferta da più di 1.000 euro al fotografo, come ha raccontato il Fatto). La Boschi parlerà dopo Marco Simoni, Consiglier­e a Palazzo Chigi, Davide Dattoli, fondatore di Talent Garden, il network di spazi di co- working da lui fondato, Ernesto Ruffini, direttore dell’Ag enz ia delle Entrate, Agostino Santoni, ad Cisco Italia. Per l’Italia, tra gli altri, ci sarà anche Sandro Gozi, sottosegre­tario per gli Affari europei e una serie di politici e strateghi stranieri, tra cui il fondatore del Global Progress, Matt Browne, che fu consiglier­e di Obama.

L’investitur­a non è casuale: questo tipo di incontri servono a costruire relazioni tra i parlamenta­ri dei partiti progressis­ti. E l’obiettivo della Boschi è crescere come leader internazio­nale. Una delle ambizioni che persegue dalla fu campagna per il Sì, quando girò il mondo per presentare la riforma costituzio­nale.

La Boschi è molto supportata dalla rete renziana. Da Empoli, infatti, è molto in ascesa: è stato lui ad accompagna­re Renzi (insieme a Gozi) da Emmanuel Macron: in questo momento per l’ex premier il tentativo di fare asse con il presidente francese è fondamenta­le. Persino la presentazi­one della Leopolda su Democratic­a , l’organo online del Pd (renziano), è stata affidata a lui.

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