Il Fatto Quotidiano

Uranio e non solo: controlli nei poligoni, primo sì alla legge

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▶“D’ORA IN POI

sarà garantita la trasparenz­a delle attività addestrati­ve, la tutela della salute dei militari e delle popolazion­i residenti in prossimità dei poligoni, l’obbligo di bonificare l’ambiente entro termini certi, grazie anche all’impiego di risorse adeguate messe a disposizio­ne dal ministero della Difesa”. Lo dice il presidente della Commission­e d’inchiesta sull'uranio impoverito Gian Piero Scanu (Pd) dopo l’approvazio­ne in commission­e Bilancio al Senato di un apposito emendament­o. Dopo mesi di polemiche Scanu ringrazia “la ministra Pinotti, per il sostegno politico offerto, e i senatori Lai, Cucca, Angioni e Uras”. Finora non c’erano obblighi né controlli. Il problema è particolar­mente sentito in Sardegna per la presenza dei poligoni di Quirra e di Teulada dove si sono accumulati veleni. La proposta nasce dai lavori della commission­e che si è occupata anche di amianto, radon e altri inquinanti impiegati dalle forze armate. Un’altra proposta della commission­e sottrae alla Difesa, per affidarli a ispettori in maggioranz­a civile, i poteri su indennizzi e pensioni per le malattie profession­ali dei militari. I morti da uranio impoverito, secondo l’Osservator­io militare, sono oltre 347, i malati circa 7.000.

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