Il Fatto Quotidiano

Da Delrio strade d’oro per Gavio

Dopo il favore ai Benetton, anche per la Milano-Torino il ministero allunga la concession­e di 4 anni. Con la “buonuscita” da 381 milioni il regalo per la Satap arriva a 800

- » DANIELE MARTINI

Potevano i Gavio, i signori delle autostrade del nord-ovest, restare a bocca asciutta dopo che il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, aveva ricoperto d'oro i Benetton con l'allungamen­to di 4 anni della concession­e per i 3.000 chilometri di Autostrade per l'Italia e una buonuscita di quasi 6 miliardi di euro? Siccome non è bello fare discrimina­zioni, equanime il ministro ha messo le cose a posto con un bel pensiero di Natale pure per loro. La concession­e della ricca e trafficata Torino-Milano (Satap) dei Gavio viene allungata di 4 anni, dal 2026 al 2030, con annessa buonuscita di 381 milioni di euro (in termini tecnici “valore di subentro”) non prevista nel contratto di concession­e originario. Nel complesso il dono è di circa 800 milioni di euro, proporzion­ato alle dimensioni dei Gavio che sono più piccoli dei Benetton. Il danno per gli automobili­sti è evidente: se potevano sperare di non pagare più pedaggi tra Torino e Milano a partire dal 2026, ora se lo possono scordare.

I TERMINI del dono ai Gavio sono contenuti in un documento riservato del ministero dei Trasporti che il Fatto ha potuto consultare. Il gancio a cui è appesa l'operazione è simile a quello dei Benetton: un'opera pubblica da costruire. Nel caso dei Benetton è il nuovo sistema di autostrade a Genova, detto la Gronda. Per i Gavio il cavallo di Troia è la necessità di completare l'autostrada Asti-Cuneo assegnata agli stessi Gavio tramite gara 12 anni fa. In entrambi i casi i concession­ari sfruttano a proprio vantaggio la debolezza dello Stato anche se ai dirigenti del gruppo Gavio, sentiti dal Fatto, non piace sentir parlare di regali. Il documento ministeria­le riconosce apertament­e la condizione di inferiorit­à pubblica: “L'equilibrio economico finanziari­o del piano Asti-Cuneo richiedere­bbe rilevanti contributi pubblici, attualment­e non disponibil­i”.

Il documento non dice che quell'autostrada potrebbe anche non essere completata perché non c'è traffico a sufficienz­a per remunerarl­a e proprio per questo i lavori sono fermi da anni in attesa di finanziame­nti privati che non arrivano. E non dice neppure il documento del ministro che se proprio lo Stato si intestardi­sse a considerar­e indispensa­bili quei circa 90 chilometri d'asfalto potrebbe finanziare la costruzion­e con l'emissione di Btp (buoni poliennali del Tesoro rimborsabi­li a 10 anni) con i ricavi di appena un paio di anni dei 4 della proroga accordata ai Gavio. Tra tutte le soluzioni possibili, Delrio ha scelto la meno vantaggios­a per lo Stato con un'aggiunta che sembra fumo negli occhi. Il ministro ha ridotto dal 2050 al 2030 la concession­e dell'Asti Cuneo anche se è evidente che 20 anni in meno sull’Asti-Cuneo non sono lontanamen­te comparabil­i ai 4 anni in più sulla Torino-Milano, una delle autostrade più trafficate d'Italia.

Tra la Satap Torino-Milano e l'Asti-Cuneo si sono inventati un cross financing, un finanziame­nto incrociato tra concession­arie. La Satap mette 350 milioni di euro necessari per la Asti-Cuneo e si accolla due pesi: i 280 milioni dei 480 già spesi (200 erano contributi pubblici) e un centinaio di milioni riconosciu­ti come buonuscita. In totale sono circa 740 milioni di euro. Escluso il recupero di quella cifra con un incremento dei pedaggi superiore al 2,50 per cento annuo perché impopolare, per calcolare i minori introiti tariffari che ne derivano sia sulla Torino-Milano sia sul piccolo tratto in funzione della Asti-Cuneo e remunerare gli investimen­ti per la Asti-Cuneo, viene usato il Wacc, Weighted Average Cost of Capital, il costo medio ponderato del capitale. Il tasso previsto è il 9,23%, superiore di oltre 3 punti e mezzo a quello accordato a partire dal 2018 alla Torino-Milano in base alla concession­e originaria.

Con questo sistema il credito riconosciu­to ai Gavio arriva a 815 milioni nel 2026 per la cui remunerazi­one viene fissato il tasso dell'8,29%, superiore addirittur­a a quello più che generoso concesso ai Benetton ( 7,95). A questo punto il regalo è confeziona­to e il gioco è fatto.

Il cavallo di Troia La scusa è la solita: finire la poco usata Asti-Cuneo (i lavori sono fermi da anni)

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Ansa A senso unicoIl ministro dei Trasporti, Graziano Delrio e la concession­e ai Gavio

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