Caro pedaggi, Toto “commissaria” i Trasporti
Consiglio di Stato ha dato ragione al gestore di A24 e A25 sugli aumenti delle tariffe
Il
ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, è commissariato per l'Autostrada dei Parchi gestita dal gruppo Toto. Il casus belli che lo ha infilato in questa imbarazzante condizione è una faccenda di aumento delle tariffe richiesto fin dal 2015 e negato dal ministero. Prima il Tar del Lazio e poi il Consiglio di Stato hanno dato ragione a Toto stabilendo che, nel caso il ministro non avesse provveduto agli aumenti, al suo posto sarebbe intervenuto un commissario ad acta nominato dal Ragioniere generale dello Stato. Siccome il ministro non si è mosso e i termini di legge sono scaduti, Delrio è di fatto commissariato.
Il braccio di ferro sulle tariffe è l'ultimo episodio di una contrapposizione dura. L'antefatto è il devastante terremoto de L’Aquila di otto anni fa. Con le strade conso- lari in parte inagibili e strette, la necessità di raggiungere in fretta le zone del sisma fu assicurata dalle autostrade di Toto, la A24 Roma-Pescara e la A25 Roma-Teramo. Ci si accorse allora di due fatti evidenti, ma sottovalutati. Primo: le due autostrade erano strategiche ai fini della protezione civile e della sicurezza di una vasta zona sottoposta più di altre ai terremoti. Secondo: le due autostrade erano purtroppo vecchie e fragili, 280 chilometri in buona parte inerpicati tra i monti dell'Appennino con 170 viadotti logori per il tempo.
Q U E STA c o n s a p e vo l e z z a portò 3 anni dopo all'approvazione unanime di una legge che imponeva un “a de g u amento sismico e la messa in sicurezza dei viadotti” e stabiliva che i costi sarebbero stati coperti tramite la “rinegoziazione con la società conces- sionaria delle condizioni della concessione”. Sono passati 5 anni e siamo ancora a quel punto. Mentre Delrio si sta dando molto da fare a favore dei Gavio (articolo sopra) e dei Benetton per consentire ai primi di costruire la Asti-Cuneo e ai secondi il nuo- vo sistema autostradale intorno a Genova, le autostrade abruzzesi restano invece al palo.
Facendo riferimento alla legge dell'anno prima, Toto nel 2013 propose un nuovo tracciato autostradale più corto di una quindicina di chilometri rispetto a quello attuale e ispirato al modello della Variante di Valico tra Toscana ed Emilia, con percorsi a quote più basse e molte gallerie.
Il costo era esorbitante, 4,7 miliardi di euro. Toto riteneva di poter usufruire dei benefici della Tax credit di Giulio Tremonti (abbattimento delle tasse fino al 50 per cento sull'importo dei lavori) e chiedeva inoltre un allungamento di 20 anni della concessione, dal 2030 al 2050, più una buonuscita (valore di subentro) di 700 milioni di euro.
Il ministero non accettò e dopo un batti e ribatti durato tre anni, alla fine Toto dovette abbandonare l'idea d e ll ' a u to s t ra d a nuova di zecca ripiegando su un progetto meno ambizioso che prevede un adeguamento del tracciato esistente del valore di 2,4miliardi di euro con finanziamenti privati: 1,5 miliardi dal 2017 al 2023, il resto fino al 2030. In questo contesto Delrio riconosce a Toto un allungamento della concessione di 10 anni, dal 2030 al 2040, più una buonuscita di 2,4 miliardi. Toto recalcitra sostenendo che la buonuscita apparentemente vantaggiosa non è bancabile, cioè nessuna banca la prende in considerazione ai fini dei prestiti ritenendola irrealistica. Alla fine però accetta. Da allora, novembre di un anno fa, tutto fermo, relazioni interrotte tra Toto e Delrio. Nel frattempo proseguono i lavori urgenti per scongiurare che nuove scosse producano sui viadotti scalini alti fino a un metro. Costo 170 milioni di euro, soldi buttati perché gira e rigira l'autostrada dei Parchi dovrà essere rifatta.
La sentenza Secondo i giudici, visto che il dicastero non ha provveduto, va nominato un commissario