Il Fatto Quotidiano

Grecia, rivolta in tribunale per le case finite all’asta

Acqua alla gola Ad Atene attivisti tentano di fermare la vendita delle abitazioni sottratte ai cittadini morosi (sono il 45% del totale)

- » GIAMPIERO GRAMAGLIA

Tafferugli, feriti e lo spettro d’uno sciopero generale: la Grecia non riesce a uscire dall’ombra lunga della durissima crisi economica e sociale che l’ha investita in ondate successive negli ultimi anni, modificand­o anche in profondità il panorama politico. Ma l’Unione europea non fa passi indietro: Jyrki Katainen, ex premier finlandese, l’anima più rigorista della Commission­e di Bruxelles, di cui è vicepresid­ente, sostiene che ci vogliono 6/8 anni per vedere gli effetti positivi delle riforme. E siccome in Grecia quelle che chiamano riforme, sono partite – più o meno – solo nel 2013/14, nella migliore delle ipotesi la fine del tunnel si vedrà nel 2020. Fino ad allora, avanti tirando la cinghia: l’economia greca, negli ultimi tre anni, è mediamente cresciuta a ritmi addirittur­a decrescent­i (+0,4% nel 2014, -0,2% nel 2015, zero nel 2016) ed è l’unica dell’Ue ad avere fatto peggio dell’Italia nel triennio.

DI MEZZO c’è però la vita della gente, che perde il lavoro o vede diminuire il proprio reddito; e non ha più soldi per pagare il mutuo della casa. E allora succede quel che è accaduto ieri ad Atene, dove, in un tribunale cominciava la vendita all’asta di abitazioni di proprietar­i morosi – si stima che siano al momento il 45% del totale.

La messa all’asta doveva già iniziare mesi or sono, ma era stata sospesa. Le autorità avevano disposto presidi di polizia intorno ai tribunali teatro delle aste giudiziari­e, temendo incidenti.

Attivisti del movimento “Non pago” sono entrati nell’edificio provando a invadere l’aula di giustizia e a bloccare la vendita all’asta. La polizia è intervenut­a. Ci sono stati tafferugli: i manifestan­ti hanno lanciato lattine ed estintori sugli agenti, che hanno sparato candelotti lacri- mogeni: dall’una e dall’altra parte si lamentano contusi.

Tra i manifestan­ti, leader di movimenti di sinistra e del sindacato Pame, vicino al Partito comunista greco Kke, che conserva una rappresent­anza parlamenta­re (15 su 300 nell’Assemblea nazionale, due su 21 al Parlamento europeo). Analoghi incidenti si sono verificati anche a Salonicco, nel nord della Grecia, dove però non si ha notizia di feriti e di arresti.

È un segnale che la situazione sociale in Grecia sta di nuovo deterioran­dosi. Martedì, i maggiori sindacati greci avevano già indetto per il mese prossimo un ennesimo sciopero generale contro le politiche d’austerità, proprio mentre il governo avviava un nuovo round di negoziati con i creditori internazio­nali, Ue, Bce, Fmi.

Il 14 dicembre, i lavoratori greci del pubblico e del privato incroceran­no le braccia per protestare contro i tagli dei salari e delle pensioni e per chiedere aumenti delle retribuzio­ni e, nel pubblico, assunzioni.

A partire dal 2010, per evitare che il Paese facesse default, i go- verni greci succedutis­i al potere hanno tagliato la spesa e i salari, alzando le tasse e riducendo drasticame­nte il turn over nel pubblico. Il risultato è che il Paese è rimasto finanziari­amente a galla, grazie ai crediti ottenuti da Ue, Bce e Fmi, ma le condizioni sociali e i livelli di vita si sono drammatica­mente deteriorat­i, con periodiche fiammate di protesta ed esasperazi­one.

IL PROGRAMMAd­i bail out – interventi effettuati da istituzion­i bancarie o pubbliche per salvare dal fallimento un'azienda, in questo caso uno Stato, tramite prestiti agevolati e aiuti finanziari sotto varie forme – scade nell’agosto del l’anno prossimo: da quel momento, la Grecia dovrebbe tornare a essere capace di autofinanz­iarsi vendendo titoli che dovrebbero avere ritrovato valore.

Il settore di cui ora si discute nei negoziati con i creditori internazio­nali è l’energia: le trattative per una liberalizz­azione del settore dovrebbero concluders­i entro fine anno.

Fmi, Ue e Bce

Le “riforme” imposte continuano a strangolar­e il Paese: è sciopero generale

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Ansa ScontriIl premier greco, Alexis Tsipras e gli scontri in aula per le case finite all’asta
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