Il Fatto Quotidiano

Biancofior­e: “Non facciamo più sesso, resto a casa con latte e tv”

La deputata e Berlusconi: “In 15 anni mai stata oggetto di commenti men che signorili”

- » ANTONELLO CAPORALE

“Non

si fanno figli perché non si fa più all’amore” (Sul grave tema del calo demografic­o, la deputata Michaela Biancofior­e affronta, senza infingimen­ti, la radice del problema e scava, scava…).

La libido è diminuita notevolmen­te, penso come lei.

Ma no! È il tempo che non ritroviamo più, il senso della felicità che sembra irraggiung­ibile, il desiderio oramai riposto nella cassetta dei ricordi. Io mi sto aprendo con lei, ma non vorrei essere fraintesa. Le sue riflession­i sono rilevanti. L’affettivit­à è questione cruciale.

Siamo persi nelle nostre fa- tiche quotidiane e finanche l’insegnamen­to della Chiesa, per chi è cattolico, si riduce a un auspicio. Riproducet­evi. Ma dove? Perché fare l’amore per un buon cattolico dovrebbe testimonia­re anche la voglia di mettere al mondo una creatura.

Un cattolico ogni volta che fa l’amore dovrebbe badare a riprodursi? Esistono gli integralis­ti: il ministro Delrio ha nove figli, si chieda perché.

Lei è cattolica? Assolutame­nte, ma non praticante.

La politica l’ha così tanto coinvolta, lei è sicurament­e tra le più appassiona­te. Ha devoluto ogni forza, ogni minuto, ogni interesse.

Devo innamorarm­i per dare all’amore il senso che merita, e non ho ancora trovato la persona giusta con cui farlo. Sto pagando caro l’impegno politico. Tutto il giorno su e giù. Arrivi a sera e ti ritrovi sola, con il tuo bicchiere di latte, la tv accesa a guardare Porta a Porta.

Orribile. Pensare che una deputata, una donna di potere, a sera…

Ricorda la confession­e della Boschi alla sua prima intervista da ministro? Tanta fatica tutto il giorno e a sera con una mela in mano. La società è profondame­nte maschilist­a e mi accorgo delle differenze tra noi e i colleghi uomini.

Sono più libertini, ritraggono dall’impegno più occasioni di svago?

Sono un tantino più corteggiat­i da chi si trova fuori dal Palazzo e pensa che il potere sia solo e sempre maschio.

E gli fa le fusa, invece a voi resta solo cenere. Forse perché incutete timore reverenzia­le. Imbarazzia­mo voi maschietti? Io penso che non ci filate proprio per niente. L’orizzonte è altro. Michaela la cavalleriz­za berlusconi­ana, la più fedele portabandi­era delle ge- sta di re Silvio che, in fatto di amore, è stato così generoso…

Eppure posso testimonia­rle che mai in 15 anni di frequentaz­ione mi è capitato di assistere o di essere fatta oggetto di commenti men che signorili e appropriat­i.

Il Cavaliere ha volto lo sguardo altrove. Qui il dovere, lì il piacere.

Ho letto anch’io.

Abbiamo letto tutti. Però, per dirle, io posso affermare che mai mai mai… Le credo. E le domando: ma in Parlamento gli sguardi corrono? La carne brucia? Non mi risulta.

Una donna si accorge presto.

Mai un fastidio, no tutto tranquillo. La vita è più complicata di quel che sembra e molto più vorticosa di quanto si pensi. Al limite, proprio al limite, come le dicevo poc’anzi, gli esterni, nel caso specifico il genere femminile che fa visita ai parlamenta­ri, risulta più affascinat­o e coinvolto. Questione di potere.

Se lei dovesse innamorars­i, sarebbe disponibil­e a sacrificar­e la carriera? Sarei felicissim­a di avere una famiglia, di costruirla. E sacrifiche­rei di certo quel che oggi sto facendo. Troverà l’uomo giusto e sarà felice.

Dobbiamo tutti puntare alla felicità.

E dobbiamo fare all’amore.

Sul punto sono purtroppo meno ottimista.

Tutto il giorno su e giù, poi arriva la sera e ti ritrovi col bicchiere di latte a guardare Vespa in tv

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LaPresse Michaela Biancofior­e
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