Il Fatto Quotidiano

Peculato, Barracciu (Pd) condannata a 4 anni

Spese pazzeL’ex sottosegre­taria Pd condannata per peculato sui fondi del gruppo in Sardegna. Interdetta, lascerà il consiglio di Sorgono (Nuoro)

- » NICOLA GIRAU

La carriera politica di Francesca Barracciu potrebbe essere finita: il Tribunale di Cagliari l’ha riconosciu­ta colpevole di peculato continuato e l’ha condannata a quattro anni di reclusione. Con la sospension­e condiziona­le non rischia il carcere ma l’interdizio­ne dai pubblici uffici per la durata della pena e la legge Severino costringer­anno l’ex sottosegre­taria renziana ai Beni culturali ad abbandonar­e anche l’ultima carica elettiva, quella di consiglier­e comunale a Sorgono (Nuoto). La prescrizio­ne dei reati commessi fino al 17 novembre 2004 ha invece salvato l’esponente del Pd da una sentenza più pesante: il pm Marco Cocco aveva chiesto cinque anni, i giudici della seconda sezione hanno però calcolato diversamen­te dall’accusa i tempi di estinzione di una parte dei reati. La sentenza sarà trasmessa alla Procura della Corte dei Conti perché accerti l’eventuale danno erariale.

CON FRANCESCA BARRACCIU sono 20 i consiglier­i ed ex consiglier­i regionali dell’isola condannati per peculato nei procedimen­ti legati all’uso illecito dei fondi destinati al funzioname­nto dei gruppi consiliari, che coinvolgon­o finora 83 politici. Il presidente Massimo Poddighe ha letto il dispositiv­o alle 11.30, subito cronisti e operatori tv hanno accerchiat­o l’ex europarlam­entare che dopo due anni di udienze e un procedimen­to durato quasi otto anni in cui ha scelto la linea del silenzio, ha accettato di commentare il verdetto: “Ero certa che dopo tutto quello che è successo questo tribunale non mi avrebbe mollato – ha detto tutto d’un fiato, tradendo l’emozione – ma questa è una partita che si gio- ca su tre tempi e io ho perso soltanto il primo”. Definita “disgraziat­a” la prima difesa, quando d’accordo coi suoi legali si difese spiegando di aver speso in carburante per la propria auto i primi 33 mila euro di fondi pubblici conte- stati dalla Procura, la Barracciu ha ricordato il “sacrificio” delle dimissioni dal governo Renzi dopo il rinvio a giudizio.

CONSIGLIER­A regionale dal 2004 al 2009 dopo la vittoria elettorale di Renato Soru, Francesca Barracciu era finita sul registro degli indagati a conclusion­e dell’i nchiesta-bis della Procura di Cagliari insieme ad altri 32 esponenti del Pd. Eletta all’europarlam­ento e uscita vincente dalle primarie dei dem per la candidatur­a a governator­e, aveva dovuto rinunciare a seguito della iscrizione al registro degli indagati con l’accusa di peculato legata prima all’utilizzo illegale di 33 mila euro e successiva­mente a contestazi­oni per altri 48 mila per i quali non ha mai fornito spiegazion­i. Di questi, 3.600 sono stati corrispost­i alla società di formazione guidata dal fidanzato della Barracciu. Chiamata da Renzi a far parte del governo come sottosegre­taria ai Beni culturali, aveva dovuto dimettersi dopo il rinvio a giudizio, benché il gip Giovanni Massidda avesse rigettato l’istanza della Procura per la sua sospension­e dall’incarico politico. Nel corso delle varie fasi dell’inchiesta Francesca Barracciu ha attaccato pesantemen­te la stampa locale, annunciand­o che al processo avrebbe chiarito ogni aspetto della vicenda e dimostrato la propria estraneità ai fatti contestati dal pm Cocco. Licenziato in corsa il collegio di difesa e incaricato il celebre penalista sassarese Franco Luigi Satta, l’ex europarlam­entare ha partecipat­o in silenzio a tutte le udienze. Sulla sua posizione processual­e ha pesato gravemente – come ha sostenuto il pm nella requisitor­ia – l’iniziale tentativo maldestro di spiegare l’uso dei primi 33 mila euro pubblici contestati con gli spostament­i in auto all’interno dell’isola, elencati in una voluminosa memoria di cui la polizia giudiziari­a ha verificato punto per punto il contenuto. Incrociand­o i dati della carta di credito con le date dei presunti incontri politici e delle relative spese, è emerso che la Baracciu ha fornito indicazion­i false in almeno 15 punti. Una prova d’accusa che il nuovo difensore ha cercato di contrastar­e sostenendo che la sua assistita non poteva ricordare tutto.

Accusa e difesa Contestati 81 mila euro, 3.600 alla società del fidanzato. Lei dopo il verdetto: “È il primo tempo”

 ?? Olycom ?? Francesca Barracciu, sottosegre­taria ai Beni Culturali con Renzi
Olycom Francesca Barracciu, sottosegre­taria ai Beni Culturali con Renzi

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy