Il Fatto Quotidiano

Intercetta­zioni, l’attacco di Casson: “Il governo ha aggirato la Costituzio­ne”

Senatore non salva nulla del decreto di Orlando

- » ANTONELLA MASCALI

Dal

generale al particolar­e il relatore Felice Casson, di Liberi e Uguali, ieri non ha salvato nulla del decreto legislativ­o sulle intercetta­zioni firmato dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e approdato in commission­e Giustizia del Senato per un parere obbligator­io, non vincolante ma politicame­nte imbarazzan­te.

PRIMA DI TUTTO Casson ha voluto fare una consideraz­ione generale che chiama in causa la Costituzio­ne: quando l’anno scorso fu votato il maxi-emendament­o con la delega al ministro in materia di intercetta­zioni, spiega, “il governo ha posto la fiducia due volte. L’esecutivo, che dovrebbe essere il legislator­e delegato, in sostanza si è fatto la delega, aggirando così la Costituzio­ne, per di più in ma- teria di diritti inviolabil­i ”. Veniamo ai particolar­i: il decreto legislativ­o prevede una cernita delle intercetta­zioni da parte della polizia giudiziari­a che può trascriver­e per il pm solo quelle ritenute rilevanti per l’indagine in corso.

Delle altre segna data e ora e gli audio saranno custoditi in un archivio segreto sotto la responsabi­lità del pm. Ma in questo modo, osserva Casson, d’accordo con molti procurator­i, si carica la pg di una responsabi­lità enorme, senza contare i rischi di abusi. Inoltre, senza i brogliacci (un riassunto delle intercetta­zioni) per i pm diventa quasi impossibil­e rivedere il materiale acquisito e valutarlo più volte alla luce degli sviluppi di indagine. Questi paletti limitano anche l’esercizio di difesa: solo i grandi avvocati, e con fatica, possono mandare collaborat­ori ad ascoltare ore di audio. Casson si è soffermato pure sulla libertà di stampa legata al diritto dei cittadini di sapere. La delega conteneva un’indicazion­e “disattesa da Orlando”: prevedere norme a tutela dei giornalist­i che pubblicano anche materiale riservato ma di in- dubbio interesse pubblico. Dunque, “il rischio carcere” per i cronisti “continua a permanere” e l’Italia potrebbe subire una condanna della Cedu di Strasburgo.

DOPO CASSON, passato ad Mdp, oggi parlerà l’altro relatore, Giuseppe Cucca, rimasto nel Pd e si potrebbe anche votare. I Dem devono approvare il provvedime­nto senza se e senza ma, essendo del governo, anche se qualcuno vorrebbe recepire i suggerimen­ti dei procurator­i, il centrodest­ra vorrebbe una normativa più stringente contro i giornalist­i ma non butta aria di barricate. Gli unici del tutto critici sono M5S e i neo Liberi e Uguali.

 ?? Ansa ?? Il relatore Felice Casson (Liberi e Uguali)
Ansa Il relatore Felice Casson (Liberi e Uguali)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy