Il Fatto Quotidiano

Il prof inguaiato dai soldi destinati al collega

Accuse a tre dei giuristi coinvolti nell’inchiesta sui concorsi universita­ri

- » ANTONIO MASSARI

Quando

i finanzieri hanno perquisito lo studio profession­ale di Roberto Cordeiro Guerra, professore ordinario di Diritto tributario all’Università di Firenze, hanno trovato le prove di quel che sospettava­no. L’assegno di ricerca vinto nel 2014 da Pietro Mastellone – che era già costato al professor Cordeiro e al suo collega Lorenzo Del Federico, l’iscrizione nel registro degli indagati con l’accusa di turbata libertà degli incanti –, era stato davvero costruito su misura per il candidato. Non solo. Sin dalle prime intercetta­zioni la Finanza aveva scoperto che la richiesta di attivazion­e dell’assegno di ricerca, nell’università, aveva visto lo stesso Mastellone tra i protagonis­ti. Al punto che lo stesso professore, prima di recarsi all’università per chiederne l’attivazion­e, aveva chiesto al ricercator­e di inviargli “la bozza di richiesta dell’assegno” con una mail. E in effetti, attraverso le perquisizi­oni, i finanzieri hanno trovato traccia di quei carteggi. Scoprendo che Mastellone partecipav­a anche a un’altra, fondamenta­le discussion­e: le modalità con cui veniva finanziato l’assegno annuale in questione, pari a 25 mila euro, finanziati dal Cirte (Centro internazio­nale e interunive­rsitario ricerche tributarie europee).

IL PM DI FIRENZELuc­a Barlucchi e il procurator­e aggiunto Luca Turco, che indagano sullo scandalo universita­rio nel dipartimen­to di diritto tributario – 58 indagati, con arresti e perquisizi­oni avvenute a settembre – nei giorni scorsi hanno depositato questi documenti dinanzi al tribunale del Riesame. E così si scopre, che oltre all’assegno cucito su misura, c’è dell’altro. E, per comprender­lo, bisogna partire da un ulteriore elemento: Mastellone è socio di Cordeiro Guerra nel suo studio profession­ale. Ed è proprio perquisend­o il computer di Mastellone che i finanzieri del Nucleo tributario di Firenze han- no scovato le mail che, secondo l’accusa, inchiodano anche Cordeiro e Del Federico. Mastellone sembra occuparsi in prima persona della questione f i n an z i a m en t o , chiedendo a Del Federico notizie sull’ente in grado di funzionare come “veicolo” per raccoglier­e i fondi “al fine di istituire o finanziare borse di studio a Firenze”. Del Federico prima gli risponde che l’ente in questione è proprio il Cirte, del quale è rappresent­ante legale, poi scrive a Cordeiro Guerra: “Conta sul mio appoggio per Pietro...”. Dieci giorni dopo – siamo all’11 aprile 2014 – Mastellone torna a scrivere a Del Federico ipotizzand­o la seguente soluzione: “Far arriva- re i soldi al suo centro in maniera che non risulti un collegamen­to con il nostro studio, anche perché Roberto (Cordeiro Guerra, ndr) presiederà la commission­e giudicatri­ce”. In una sola frase si racconta l’incredibil­e: i soldi per l’assegno, destinato a Mastellone, transitano dallo studio Cordeiro, del qual Mastellone è socio, ma tutto questo deve restare segreto, perché, a giudicare lo stesso Mastellone, sull’assegno di ricerca, sarà il suo socio di studio, nonché professore ordinario, Cordeiro Guerra. Quando la commission­e giudicatri­ce si riunirà, il 5 settembre 2014, l’assegno sarà assegnato effettivam­ente a Mastellone. Anche perché sa- rebbe stato difficile il contrario: “Caro professore – scrive il ricercator­e a Del Federico – ieri s’è svolta con successo la selezione all’assegno di ricerca a Firenze, per il quale ero l’unico candidato. Volevo, ancora una volta, ringraziar­La sentitamen­te per il sostegno e la fiducia che mi ha dato e continua a darmi. Un caro saluto e a presto, Pietro”. A questo punto resta un’ultima domanda: ma questi soldi, da chi arrivavano?

La vicenda

Il barone esamina il suo socio di studio, candidato unico a un assegno di ricerca di 25 mila euro

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Il professor Cordeiro Guerra
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