Il prof inguaiato dai soldi destinati al collega
Accuse a tre dei giuristi coinvolti nell’inchiesta sui concorsi universitari
Quando
i finanzieri hanno perquisito lo studio professionale di Roberto Cordeiro Guerra, professore ordinario di Diritto tributario all’Università di Firenze, hanno trovato le prove di quel che sospettavano. L’assegno di ricerca vinto nel 2014 da Pietro Mastellone – che era già costato al professor Cordeiro e al suo collega Lorenzo Del Federico, l’iscrizione nel registro degli indagati con l’accusa di turbata libertà degli incanti –, era stato davvero costruito su misura per il candidato. Non solo. Sin dalle prime intercettazioni la Finanza aveva scoperto che la richiesta di attivazione dell’assegno di ricerca, nell’università, aveva visto lo stesso Mastellone tra i protagonisti. Al punto che lo stesso professore, prima di recarsi all’università per chiederne l’attivazione, aveva chiesto al ricercatore di inviargli “la bozza di richiesta dell’assegno” con una mail. E in effetti, attraverso le perquisizioni, i finanzieri hanno trovato traccia di quei carteggi. Scoprendo che Mastellone partecipava anche a un’altra, fondamentale discussione: le modalità con cui veniva finanziato l’assegno annuale in questione, pari a 25 mila euro, finanziati dal Cirte (Centro internazionale e interuniversitario ricerche tributarie europee).
IL PM DI FIRENZELuca Barlucchi e il procuratore aggiunto Luca Turco, che indagano sullo scandalo universitario nel dipartimento di diritto tributario – 58 indagati, con arresti e perquisizioni avvenute a settembre – nei giorni scorsi hanno depositato questi documenti dinanzi al tribunale del Riesame. E così si scopre, che oltre all’assegno cucito su misura, c’è dell’altro. E, per comprenderlo, bisogna partire da un ulteriore elemento: Mastellone è socio di Cordeiro Guerra nel suo studio professionale. Ed è proprio perquisendo il computer di Mastellone che i finanzieri del Nucleo tributario di Firenze han- no scovato le mail che, secondo l’accusa, inchiodano anche Cordeiro e Del Federico. Mastellone sembra occuparsi in prima persona della questione f i n an z i a m en t o , chiedendo a Del Federico notizie sull’ente in grado di funzionare come “veicolo” per raccogliere i fondi “al fine di istituire o finanziare borse di studio a Firenze”. Del Federico prima gli risponde che l’ente in questione è proprio il Cirte, del quale è rappresentante legale, poi scrive a Cordeiro Guerra: “Conta sul mio appoggio per Pietro...”. Dieci giorni dopo – siamo all’11 aprile 2014 – Mastellone torna a scrivere a Del Federico ipotizzando la seguente soluzione: “Far arriva- re i soldi al suo centro in maniera che non risulti un collegamento con il nostro studio, anche perché Roberto (Cordeiro Guerra, ndr) presiederà la commissione giudicatrice”. In una sola frase si racconta l’incredibile: i soldi per l’assegno, destinato a Mastellone, transitano dallo studio Cordeiro, del qual Mastellone è socio, ma tutto questo deve restare segreto, perché, a giudicare lo stesso Mastellone, sull’assegno di ricerca, sarà il suo socio di studio, nonché professore ordinario, Cordeiro Guerra. Quando la commissione giudicatrice si riunirà, il 5 settembre 2014, l’assegno sarà assegnato effettivamente a Mastellone. Anche perché sa- rebbe stato difficile il contrario: “Caro professore – scrive il ricercatore a Del Federico – ieri s’è svolta con successo la selezione all’assegno di ricerca a Firenze, per il quale ero l’unico candidato. Volevo, ancora una volta, ringraziarLa sentitamente per il sostegno e la fiducia che mi ha dato e continua a darmi. Un caro saluto e a presto, Pietro”. A questo punto resta un’ultima domanda: ma questi soldi, da chi arrivavano?
La vicenda
Il barone esamina il suo socio di studio, candidato unico a un assegno di ricerca di 25 mila euro