Madrid ritira il mandato di arresto internazionale Puigdemont resta in Belgio
GIUDICE del Tribunal Supremo Pablo Llarena, che ha avocato a sé i procedimenti giudiziari sull’indipendentismo ha ritirato l’ordine di cattura internazionale spiccato il 3 novembre per i delitti di ribellione, sedizione, malversazione di fondi e prevaricazione nei confronti di Puigdemont e dei consiglieri Ponsatí, Puig, Comín e Serret che si erano rifugiati nella capitale europea. Il giudice Llarena ha anticipato le mosse della giustizia belga per evitare un giudizio diverso sui delitti imputati. Scelta che gli indipendentisti denunciano come rimedio per prevenire una sentenza che avrebbe confermato la perdita di credibilità della giustizia spagnola in Europa. Il magistrato fonda la decisione con l’esistenza di un progetto per realizzare l’indipendenza condiviso da tutti gli imputati dei diversi processi, con gradi di partecipazione e responsabilità differenti, rappresentanti perciò diversi rischi di reiterazione delittiva. Criterio che sarebbe applicato quasi certamente anche a Puigdemont al suo ritorno in Spagna, perché viene mantenuto l’ordine di detenzione sul territorio spagnolo. La procura generale belga ha eliminato tutte le misure cautelari cui erano sottoposti Puigdemont e i consiglieri e probabilmente giovedì prossimo archivierà il caso. Il president non sarebbe intenzionato a rientrare durante la campagna elettorale per il voto del 21. La scelta dell’esilio perde forza, ma è probabile che se tornasse in Spagna finirebbe in carcere.