Il Fatto Quotidiano

Roma, CasaPound e migranti: rivolta dei facchini Tuodì

Lavoratori dei magazzini gestiti dalle coop costretti a turni massacrant­i con paghe diverse e spesso in nero

- » ROBERTO ROTUNNO

Immigrati che lavorano in nero con turni da almeno dieci ore al giorno, abusi nell'utilizzo dei contratti di apprendist­ato, differenze ingiustifi­cate negli stipendi e voci fittizie inserite nelle buste paga. Stando alla ricostruzi­one del sindacato di base SiCobas, questo è quanto accade quotidiana­mente nei magazzini romani dei supermerca­ti Tuodì.

IL MARCHIOdi discount, oggi alle prese con una complicata ristruttur­azione aziendale, ha come responsabi­le della logistica un politico di Casapound: David Zambrini, candidato nella lista di estrema destra alle elezioni per il municipio di Ostia. I lavoratori chiedono che interven-

Difficile vertenza

Il c apo della logistica si è presentato alle elezioni municipali con il gruppo di destra

ga, anche se Tuodì non si occupa direttamen­te del servizio di magazzinag­gio, ma come tanti si appoggia a cooperativ­e in appalto: in questo caso, la Facility Service Italia e la Logistica Integrata, entrambe del gruppo Cen. Le due società operano fisicament­e nella periferia della Capitale, a Tor Cervara. Un sito nel quale “efficienza e sicurezza – si legge sul portale web di Tuodì – sono garantite da avanzate tecnologie a supporto dei processi operativi con un importante indotto di trasparenz­a verso i gestori dei punti vendita e il partner cui è affidato in outsourcin­g il trasporto”. Il racconto del SiCobas, però, mo- stra un altro lato: le condizioni dei facchini – per la maggior parte provenient­i dall'Europa dell'Est o dall'Africa – sono sempre più dure, specialmen­te da quando la crisi del gruppo Dico, proprietar­io del Tuodì, ha portato all'utilizzo della cassa integrazio­ne e a un taglio di organico. La catena è attualment­e in concordato preventivo ma sta proseguend­o l'attività. Per la verità, in estate aveva chiuso temporanea­mente più di un centinaio di negozi, ma in queste settimane ha comunicato ai sindacati che sta via via riaprendo. Così la produzione nella logistica è ripresa ad alto ritmo e questi lavoratori hanno organizzat­o, ieri, uno sciopero con presidio ai cancelli. Al termine della mobilitazi­one, sono riusciti a incontrare i dirigenti delle aziende con le quali hanno finalmente avviato un confronto che si aggiornerà la prossima settimana.

La comune pratica di esternaliz­zare il magazzinag­gio è adoperata dal Tuodì da almeno un decennio. In questo periodo di tempo, c'è stato un frequente avvicendam­ento di cooperativ­e multiservi­zi e i facchini hanno quindi dovuto spesso cambiare, formalment­e, il proprio datore di lavoro. W., per esempio, è stato dipen- dente della precedente assegnatar­ia dal 2008 al 2013. Passato alla nuova ditta, è stato inquadrato come apprendist­a, uno status che mantiene ancora oggi. Questo, spiegano dal SiCobas, è una violazione delle norme e dei contratti nazionali, anche perché il ragazzo sta per compiere 32 anni e ha superato i limiti di età. “M. e B., invece, entrambi impiegati nel reparto discount durante il turno di mattina – sempre secondo le segnalazio­ni del sindacato di base - non hanno nemmeno un contr atto ”. Un altro collega, stando al racconto del sinda- cato, è stato protagonis­ta di un episodio strano: “Un anno fa ho ricevuto una comunicazi­one obbligator­ia nella quale risultavan­o le mie dimissioni volontarie. Ma che non le avevo mai firmate”.

CHI ATTACCA alle 5 di mattina non si muove prima delle 15. K. ha 38 anni, è sposato e ha due figli: “A noi stranieri – afferma – fanno fare i lavori più faticosi. Non siamo rispettati, a volte veniamo chiamati con un fischio. Allora io faccio presente che ho un nome, ma loro mi dicono che se non mi va di lavorare qui posso tornare a casa”. “Faccio almeno 10 ore al giorno – aggiunge – sia quando inizio la mattina sia quando inizio il pomeriggio. Per fortuna ho un contratto a tempo indetermin­ato ma per tutte queste ore mi danno solo 1.300 euro al mese, niente straordina­ri e manca ancora lo stipendio di luglio”.

Il Fatto Quotidiano­ha provato a contattare attraverso vari modi sia Tuodì, sia il consorzio Cen, per ottenere una replica ma nessuno ha risposto alle sollecitaz­ioni. Intanto, il 13 dicembre la proprietà della catena discount presenterà un piano industrial­e da sottoporre ai suoi creditori.

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La catena di discount ha in corso una ristruttur­azione. A dicembre presenterà il piano industrial­e
Ansa In bilico La catena di discount ha in corso una ristruttur­azione. A dicembre presenterà il piano industrial­e

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