Il Fatto Quotidiano

I problemi sul tappeto

- » MARCO TRAVAGLIO

“O h, sora Augusta, anche lei ai mercati generali?”. “Mah, sora Faustina, cercavo qualche frattaglia perché la domenica si mangia carne, pasto completo della festa. Sa, io con l’a sm a bronchiale cronica da curare, mia figlia ingegnere aerospazia­le licenziata dal call center col Jobs Act e pure incinta di un morto di fame, mio marito con 620 euro di minima, faccia lei...”. “Beati voi, sora Augù, noi la carne ce la possiamo permettere una volta al mese, se va bene. Capirà: mio figlio disoccupat­o sta ancora a casetta a 51 anni, mio marito poraccio ci ha il coso alla prostata e mi torna tutte le sere ubriaco, mio zio storpio vive da noi e meno male che c’è lui che ci mantiene con l’in va lid it à. .. ”. “Guardi, sora Faustì, fossero quelli i problemi veri...”. “Perché, quali sarebbero i problemi veri?”. “Ma non li legge i giornali? Sta tornando il fascismo. Dice che un italiano su due ci ha paura dei fascisti e l’altro non ce l’ha perché è fascista”. “Ma che davero? Oh mamma, cosa mi dice! E dove stanno tutti ’sti fascisti?”. “Dice che c’è l’onda nera che travolge l’Italia”. “Oh Madonna santa, non ti puoi distrarre un attimo e quelli saltano subito fuori”. “Sì, dice che stanno dappertutt­o. Ma non si vedono perché sono furbi: si camuffano”.

“Ah ecco, mi pareva, perché io non li ho mai visti. Magari stanno negli altri quartieri”. “Il giornale dice che bisogna tenere alta la guardia: appena ti rilassi, ti ritrovi nella Repubblica di Salò a fare il passo dell’oca e il saluto romano con le SS. E fossero solo i fascisti...”. “Perché, che altro c’è?”. “Putin”. “Il russo?”. “Eh no?! Proprio lui. Dice che ha fatto perdere il referendum a Renzi con le feichnius”. “E che so’ ’ste feichnius?”. “Ah, non lo chieda a me. Dice che appena quello spara una cazzata dalla Russia, qui subito ci credono tutti e votano come vuole lui. Tu credi di votare come vuoi tu, invece è Putin che ti ha convinto. Dice che è un persuasore occulto. Tipo i messaggi satanici nelle canzoni di Al Bano all’incontrari­o”. “Allora sto in una botte di ferro: manco per dritto le sento, le canzoni di Albano”. “Già, brava lei, e che ne sappiamo se Putin le mette solo nelle sue? Noi poveracci siamo ignoranti, mettiamo su un brano, e quelli se ne approfitta­no”. “Guarda un po’ alle volte. E io che l’anno scorso ero andata a votare No perché Renzi mi stava sui coglioni”. “Credeva che le stesse sui coglioni: invece le piaceva un sacco, poi i russi le han fatto il lavaggio del cervello”. “Oh madre santa, cosa mi dice. Ora che mi ci fa pensare, mi aveva convinto un professore in tv, Zargr... Zaglerbusk... Zabelskerz­y... Mi pareva tanto perbene... Che fosse russo?”.

“Ecerto che Zagrebelsk­y è russo: ’sto Putin è peggio dei fascisti, infatti era un comunista amico di Berlusconi”. “È vero! Ho letto su Chi che il Berlusca per il compleanno gli ha regalato un copripiumo­ne”. “Poraccio, troppo buono. Lui si crede che Putin è ancora amico suo, invece quello s’è messo con Di Maio e Salvini”. “Brutta bestia, l’ingratitud­ine... Scusi, ma chi lo dice?”. “Bidet”. “Un sanitario?”. “No, un americano, legga qua sul giornale. Anzi no, Biden. Ha le prove che c’è Putin dietro a Di Maio e a Salvini”. “Ma se parlano a stento l’italiano!”. “Per forza: sono russi! Secondo me si chiamano Dimaioff e Salvinosky”. “Dio, quante preoccupaz­ioni, signora mia. Prima i fascisti e poi i russi. Non si può mai stare tranquilli. Ma non sarà il caso di smettere di leggerli, ’ sti giornali?”. “Gi à, brava lei: così Putin ci frega. Bisogna informarsi, stare in guardia. Io li leggo sempre, e guardo pure Tg1 e Tg5, così le feichenius dei russi non mi fregano. Volevo votare Grillo, ma ora col cazzo che gliela do vinta a Putin”. “E chi vota?”. “O Renzi o Berlusconi, tanto è lo stesso”. “Ma scusi, quelli li abbiamo già provati e vede come siamo ridotte”. “Non si faccia traviare dalle feichnius sovietiche: la nostra è solo povertà percepita. Ci percepiamo povere perché Putin vuole così, invece siamo benestanti. Guardi il Pil come cresce”.“Ah, meno male, chissà che mi credevo. Però Renzi e Berlusca promettono le stesse cose che poi, al governo, non fanno mai. Che programmi hanno per noi poveracci?”.“Ma le pare che abbiano tempo da perdere appresso ai programmi, con i fascisti alle porte e Putin in casa? Dobbiamo fare argine contro i populismi”.

“Va bene, sora Faustì, se lo dice lei... Però l’asma, la figlia licenziata e incinta, i 620euro di pensione di mio marito restano”. “A sora Augù, basta con questa visione angusta e asfittica della realtà, basta badare egoisticam­ente al nostro orticello mentre l’onda nera e l’orda populista ci sommergono”.“Ma lei non ci pensa a suo figlio disoccupat­o, a suo marito malato e ubriaco, a suo zio storpio?”. “Non più: informando­mi, ho imparato a guardare la realtà in modo meno gretto e più altruistic­o. Siamo in piena ripresa e c’è chi sta molto peggio di noi”. “I barboni, forse”. “Ma non ha letto? Dell’Utri resta in carcere, anche se ha il coso alla prostata”. “Ma pure suo marito, no? E mica è un mafioso in galera, lui”. “Lo vede, sora Augù? Lei è egoista e pure giustizial­ista. Ma come può dormire la notte al pensiero di Dell’Utri in carcere?”.“Infatti io la notte non ci dormo, ma perché non so più come mettere insieme il pranzo con la cena. Non perché un mafioso sta dentro: e dove dovrebbe stare?”. “Faccia come vuole. A me, a pensare ai fascisti, a Putin e a Dell’Utri, m’è passata la fame. Quindi oggi niente spesa e, al posto del pranzo, facciamo una bella marcia antifascis­ta in famiglia”. “Quasi quasi mi ha convinto. Niente pranzo con le frattaglie: si va a manifestar­e contro le feichnius con un sit-in all’ambasciata russa. Così impara, ’sto Putin”. “E poi tutti a Rebibbia a liberare Ma rce llo ”. “’ n’amico suo?”. “Ma no, Dell’Utri!”.“Ah ecco. Se me reggo in piedi, un salto ce lo faccio pure io”.

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