Il Fatto Quotidiano

IL BANDODI GARA

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Valore 388 milioni

no chiesti 22 equipaggi, cioè 44 piloti con licenza canadair: in Italia ancora solo Babcock dovrebbe essere in partita, a meno di improbabil­i novità delle ultimissim­e ore. La Sorem era di proprietà di un imprendito­re abruzzese, Giuseppe Spadaccini, tutte le sue aziende (trasporto aereo, manutenzio­ne, charter) sono fallite a causa di questa vicenda. Lo stesso Spadaccini era finito sotto inchiesta per evasione fiscale, ma dopo sette anni il processo non è arrivato alla sentenza di primo grado. E il tribunale – nella sentenza in cui condanna Palazzo

Chigi a pagare – stabilisce che i suoi problemi giudiziari non giustifica­vano la chiusura del contratto d’appalto e l’esc lusione dalla gestione dei canadair.

Infatti, nel 2010 la Protezione civile, regno di Guido Bertolaso in pieno berlusconi­smo, risolve in tutta fretta il contratto di appalto con la Sorem, grazie alla legge di bilancio. Un emendament­o laconico e inappellab­ile: “È risolto di diritto il contratto fra la Sorem Srl e la Protezione Civile Spa”, senza motivi riscontrab­ili nei fatti, visto che proprio nell’estate del 2010 la Sorem era addirittur­a stata chiamata in Russia per spegnere incendi. E regolarmen­te era chiamata per i soccorsi da altri Paesi euro-mediterran­ei. Mentre con la gestione Babcock nell’ultimo anno è stata l’Italia a dover chiedere aiuto ad altri Paesi. Il boomberang lanciato dalla Protezione civile passa poi per una richiesta di risoluzion­e con Sorem al Tribunale civile di Roma: è finita con condanna del luglio scorso per l’illegittim­ità della risoluzion­e.

Intanto qualcuno ci ha gudagnato, perché gli asset della Sorem vengono acquistati dalla Inaer, riconducib­ile ad Andrea Bonomi, presidente di Investindu­strial, per un milione e 400 mila euro, pari più o meno alle spese del fallimento. Dopo appena sei mesi, Inaer rivende tutto alla multinazio­nale Babcock per un miliardo e sessanta milioni di euro, realizzand­o una plusvalenz­a di proporzion­i gigantesch­e neppure tassata in Italia.

A NON AVERCI g ua da gn at o nulla è stato il Paese, costretto solo negli ultimi dodici mesi alla sofferenza più estrema in presenza di emergenze fuoco; impensabil­e fino a qualche anno fa la situazione vissuta in Piemonte in autunno: solo tre canadair in funzione e la necessità di richiederl­i alla Croazia. I canadair della flotta sono 19: secondo il contratto dovrebbero esserne sempre disponibil­i 14, ma nella gestione Babcock raramente lo sono stati più di 11. E da pochi giorni gli stessi dipendenti della Babcock hanno presentato esposti alla Procura di Roma. In uno di questi esposti un pilota e tecnico manutentor­e di canadair lancia l’allarme sicurezza, denunciand­o “modalità superficia­li e insufficie­nti con le quali i tecnici vengono messi in condizione di controllar­e e espletare gli interventi manutentiv­i”.

Succede, ad esempio, il 30 agosto scorso di ritrovare sulla pancia di un canadair le normali “ammaccatur­e dovute al continuo impatto del velivolo con l’acqua”. Se l’ammaccatur­a è superiore ai 4,5 millimetri la lamiera va sostituita. Invece, “è ragionevol­e ritenere che si sia proceduto a battere le lamiere dall’interno, verosimilm­ente con un martello”.

La storia

La Protezione civile di Bertolaso portò al fallimento il vecchio gestore: ha dovuto pagare

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