Corteo antigasdotto nella “zona rossa”: finiscono in questura in 53, anche minori
Tap, scontri e feriti. “Siamo stati ammanettati e picchiati”
CONTINUA A CRESCERE la tensione in Salento. Un corteo non preavvisato alla Questura e al Comando dei vigili urbani ha sfilato sul lungomare di San Foca (Lecce), nel luogo d’arrivo del contestato gasdotto Tap. Già venerdì scorso, un’ora dopo la manifestazione che ha visto oltre duemila cittadini e attivisti sfilare per le strade di Lecce pacificamente, ci sono stati incidenti e scontri in cui un agente è rimasto seriamente ferito. Parla di “infiltrazioni” il portavoce del Comitato No Tap, Gianluca Maggiore, sono “anarchici e antagonisti” secondo la Questura. E ieri un pomeriggio surreale a Melendugno, dove si trova il cantiere Tap. Dopo un altro corteo, preannunciato alla popolazione ma non alla Questura, un centinaio di persone dalla strada provinciale che collega Melendugno a San Foca si è introdotto in una stradina interpoderale, appartenente alla cosiddetta “zona cuscinetto”. Ovvero quella circostante alla “zona rossa”, dove sorge l’area cantierata. Entrambe sono interdette alla popolazione se non munita di pass. Riunione non preavvisata, violazione dell’ordinanza prefettizia e accensioni ed esplosioni pericolose sono i reati contestati ai 52 soggetti a piede libero, tra cui quattro minorenni, ammanettati – secondo il portavoce del Comitato, Gianluca Maggiore – e condotti una parte in questura ed una presso la caserma dei carabinieri. “Tre reati di natura contravvenzionale” dichiara l’avvocato Giuseppe Milli che aggiunge: “La montagna ha partorito il topolino. Siamo di fronte a una escalation di provvedimenti ai limiti della tolleranza”. Non sono ancora stati contestati reati legati agli scontri, la polizia sta visionando i filmati. Una ragazza è stata portata in ambulanza al Pronto soccorso per una ferita alla gamba, altri giovani hanno riportato contusioni, due poliziotti che inseguivano i manifestanti in fuga – secondo l’agenzia Ansa – sono caduti da un muretto a secco e sono rimasti feriti: uno ha riportato una frattura alla spalla e sarà operato; l’altro una frattura al polso destro. “Hanno teso un agguato a questi ragazzi” dice ancora Maggiore. Tra i fermati una giovane che risiede nella zona interdetta e quindi aveva il pass. I genitori dei minori non hanno potuto accedere alla questura, che si è rifiutata di rilasciare dichiarazioni sull’accaduto. Un elicottero ha costantemente monitorato quanto accadeva intorno alle 16 di ieri pomeriggio. “Mi hanno raccontato che sono stati ammanettati, fatti inginocchiare per oltre due ore e picchiati per una contravvenzione da 100 euro. Se passo con il rosso non mi ammanettano”, dice il sindaco Potì.
Nei giorni scorsi sono stati emessi diversi fogli di via per i non residenti. Molto contestato il questore Leopoldo Laricchia che già si era attirato polemiche a Ventimiglia (Imperia) per i fogli di via contro gli attivisti che assistevano i migranti al confine. C’è forte tensione per il clima di militarizzazione di un territorio nel quale i cittadini protestano anche per le problematiche legate alla sicurezza del terminale, oggetto di un esposto alla Procura per errori di progettazione che potrebbero comportare incendi ed esplosioni, e per le restrizioni della libertà di chi vive nella zona rossa. Alcuni hanno dovuto rinnovare il pass, perché vincolati a rientrare in casa entro le 20. Tra loro diversi anziani: ”Farò resistenza da settantenne”, dice uno di loro. A tarda sera molti manifestanti erano ancora in questura diversamente da quanto reso noto dall’agenzia Ansa.