Auto di lusso e arredi in oro: la Finanza vuole tassare 2 pusher
Individuati proventi per 50 mila euro
▶NEL GIUGNO 2016
due spacciatori di Gela sono stati arrestati con l’accusa di traffico di droga. In particolare, con l'operazione “Samarcanda”, condotta dalla polizia, è stato possibile fermare un’attività di acquisto e rivendita al dettaglio di grossi quantitativi di cocaina provenienti dalla Calabria.
Dal traffico di droga, secondo l’accusa, avevano guadagnato circa 50 mila euro. Oggi, la Guardia di Finanza, guidata dal comandante Massimo Devito, chiede ai due di versare 20 mila euro di tasse sui proventi incassati da quella attività illegale. Questo perché “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva”, come recita l’articolo 53 della Costituzione.
Le verifiche fiscali delle Fiamme gialle sono state attivate dopo la dichiarazione dei due spacciatori di essere nullatenenti, a fronte, però, di un tenore di vita molto alto che consisteva in auto di lusso, scuola di equitazione per i figli, e arredi in oro nelle abitazioni. La Guardia di finanza di Gela ha quindi avviato una serie di con- trolli, e di incroci di dati, per fare una stima delle risorse incamerate dai due, verosimilmente derivanti dallo spaccio di stupefacenti.
Sulla base delle indagini eseguite, i finanzieri di Gela hanno così concluso due controlli di carattere fiscale nei confronti del capo della banda e di uno dei partecipanti, per sottoporre a tassazione, per l’anno 2015, i guadagni dell’”impresa”.
Giacomo Ventura, avvocato di uno degli spacciatori, sul sito
Repubblica.it ha affermato: “Il calcolo parte su alcune accuse ancora non certificate da un processo. E poi, così facendo, si dà una sorta di legittimità a questi redditi”.