Il Fatto Quotidiano

Cede l’intonaco nella stanza delle Dame

Nessun ferito per il crollo. I danni non sarebbero di natura struttural­e

- FQ

Calcinacci,

tanta polvere e paura all’interno della Reggia di Caserta ieri mattina quando sono crollati gli stucchi dal soffitto del vano finestra della sala delle dame di Compagnia, un disimpegno di passaggio per i turisti quando abbandonan­o le stanze del Settecento per dirigersi verso la biblioteca. Il crollo è avvenuto intorno alle 13 e non ha provocato feriti, ma il percorso di visita è stato modificato. Già da questa mattina sono partite le verifiche per comprender­e le ragioni del crollo, oltre che per stabilire l’entità del danno. “Fin d’ora – ha spiegato il direttore del museo Mauro Felicori, che dall’ottobre 2015 ha in mano le chiavi della Versailles italiana – si può supporre che si tratti dell’esito di un rifaciment­o integrale compiuto dopo un terremoto negli Anni 30 che non ha ben aderito al supporto e degli interventi di rafforzame­nto eseguiti nel 1985, quando ancora si realizzava­no iniezioni di cemento”.

INSOMMA, un distacco che sarebbe accaduto in modo casuale: “Purtroppo tali problemati­che, che non hanno alcun rilievo struttural­e, non sono visibili dall’esterno – ha osservato il direttore – tant’è che non si erano registrati segnali di distacco nei mesi scorsi quando per la prima volta sono state redatte le schede di rilievo dello stato di conservazi­one delle finiture interne delle sale dell’appartamen­to storico”. Felicori, finito nel mirino dei sindacalis­ti subito dopo la sua nomina, perchè colpevole di “lavorare troppo”, i n tr a t t en e n do s i nel suo ufficio fino a tarda notte, respinge anche le accuse di chi ha lanciato l’allarme sulle pessime condizioni di manutenzio­ne della Reggia di Caserta, che dal 1997 è nella lista del patrimonio dell’Unesco e si appresta a chiudere l’anno con 800mila visitatori. “Abbiamo ereditato una quantità di danni notevoli – spiega Felicori – e, nonostante la lentezza della macchina amministra­tiva, abbiamo già effettuato i restauri della facciata anteriore, posteriore e dei due cortili. In cassa abbiamo 67 milioni di euro (stanziati dal ministro Franceschi­ni, ndr) per continuare il progetto di recupero”. A partire dal Parco, di cui il pluriconda­nnato Nicola Cosentino ( ex sottosegre­tario del Pdl) aveva le chiavi per andare a fare jogging.

Rassicuraz­ioni La prossima settimana il direttore Felicori affiderà il lavoro di ripristino: ha in cassa 67 milioni

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