Il Fatto Quotidiano

Le scuse per evitare la naja

- » BENEDICTA BOCCOLI (Ha collaborat­o Massimilia­no Giovanetti) © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La visita di leva ci sta decimando i maschi della classe, un bel gruppo chiassoso e indolente posizionat­o in fondo all’aula, vicino all’ingresso, a portata di un’uscita veloce. Tranne i noiosi Bord i n i e P asquali che non si schiodano dal primo banco dal primo giorno di scuola. Per essere riformati alla visita militare, l’idea è stata quella di fingere un’omosessual­ità più o meno latente, di avere un’assenza di requisiti fisici come insufficie­nza toracica o cardiaca, e fingere delle turbe psichiche.

RISULTATO: i classici tre giorni sono diventati sei, otto, dodici. Il Cinghiale sono venti giorni che marca visita al Celio. Su consiglio del Gengiva, ha scritto sui test psicoattit­udinali che ama i fiori e vorrebbe tanto vestirsi da donna. Convocato dalla psicologa del distretto, sempre dietro consiglio del gruppo dell’ultimo banco, ha cominciato a cantare come la Callas Casta Diva di fronte a un gruppo di volontari paracaduti­sti, fanatici, che per tutta risposta gli hanno menato! È stato ricoverato all’ospedale militare col setto nasale rotto e pare che a furia di recitare sia uscito un po’ di testa. Povero Cinghiale! Magari non solo non lo riformano, ma lo bocciano pure all’esame di maturità.

E gli altri difensori della patria? Bordini è figlio di ufficiale di Marina e ha la divisa stampata sulla pelle, Pasquali si è candidato per i lagunari di Venezia, per il resto faranno tutti domanda per il servizio civile. L’unico riformato è Panelli con il soffio al cuore, sono anni che è innamorato di Manolita e lei non se lo fila, ama il Cinghiale, forse poverino gli è venuto proprio per questo.

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