Anche a Milano un fascicolo sul consigliere
I pm valutano se aprire un’inchiesta sulla vicenda del giudice del Cds Bellomo
Anche la Procura di Milano sta valutando se aprire un fascicolo sulla vicenda del giudice del Consiglio di Stato Francesco Bellomo, di origini baresi, che avrebbe obbligato le allieve della sua scuola privata di formazione per magistrati Diritto e Scienza a presentarsi ai corsi in minigonna, tacchi a spillo e trucco marcato, pretendendo anche che non fossero sposate. La scuola ha infatti anche una sede a Milano, oltre a quelle di Roma e Bari.
Al momento, nel capoluogo lombardo non sarebbero state presentate denunce su eventuali condotte illecite di Bellomo. I magistrati milanesi sono in contatto con i colleghi della Procura di Bari, che ha aperto un’indagine conoscitiva a “modello 45” (cioè senza ipotesi di reato né indagati) e con la Procura di Piacenza, dove il padre di una studentessa ha denunciato vessazioni e minacce subìte dalla giovane durante il corso per aspiranti magistrati. L’uomo ha detto che la figlia ora sta meglio ma “questa odissea le ha distrutto la vita” ed “è ancora in cura dagli psicologi”.
La vicenda giudiziaria è i- niziata il 28 dicembre 2016, quando al consiglio di presidenza del Consiglio di Stato perviene l’esposto del padre di un’alleva della scuola privata di Bellomo. Trattandosi di comportamenti suscettibili di valutazione disciplinare, a gennaio gli atti vengono trasmessi al presidente del Consiglio dei ministri e al presidente del Consiglio di Stato, titolari d el l ’ azione disciplinare e alla Procura di Roma. Dopo l’indagine interna e la difesa di Bellomo, il Consiglio di presidenza il 27 ottobre de- libera l’irrogazione della sanzione della destituzione di Bellomo. E per competenza, essendo coinvolto il pm Nalin, gli atti sono stati inviati al Csm, al pg della Cassazione e al ministro della Giustizia Orlando.
Questa odissea le ha distrutto la vita ed è ancora in cura dagli psicologi
LA DENUNCIA DEL PADRE