L’Upb: “Condoni e stime rosee sul futuro: ecco il ddl Bilancio”
Igoverni “re nz i an i”, compreso quello attuale, non riescono a stare lontani dai condoni fiscali, per quanto mascherati in vario modo. Dice l’U ff icio parlamentare di bilancio, l’Authority sui conti pubblici, nel suo report sulla politica economica che la riedizione della rottamazione delle cartelle introdotta col decreto fiscale collegato alla manovra “ripropone una misura simile a un condono fiscale che, prevedendo l’estinzione di sanzioni e interessi di mora, premia i contribuenti meno meritevoli e indebolisce il senso di obbedienza fiscale”.
L’Upb, più in generale, nutre forti dubbi sui conti pubblici persino sull’anno in corso: “Per il 2017, le stime presentate nel Documento pubblico di bilancio ( Dpb) implicano rischi di deviazione significativa sia per la regola sul saldo strutturale sia per quella sulla spesa. Questi rischi sono sottolineati anche dalla recente opinione della Commissione Ue. Se tali andamenti venissero confermati ex post dai dati a consuntivo, potrebbero essere attivate le procedure di correzione dei saldi di bilancio” previste dalla regola del pareggio di bilancio e dal Fiscal compact.
Quanto al 2018, “l’aggiustamento strutturale prefigurato dal governo nel Dpb ( 0,3 punti percentuali) potrebbe essere sufficiente per il rispetto delle regole (...) Tuttavia tale aggiustamento deve essere considerato un obiettivo minimo e al momento, secondo la Commissione, vi sarebbe un gap di 0,2 punti”. Nessuna nuova, infine, sulle privatizzazioni di cui pure il governo mette a budget teorici importi: questa incertezza e altre (clausole di salvaguardia, rinvio della nuova tassazione sulle imprese) “rischiano di minare la credibilità dei conti pubblici e la prevedibilità del quadro macroeconomico; ma soprattutto determinano incertezza sulle aspettative e, quindi, su scelte e comportamenti degli operatori”. La regola europea del debito, infine, “non è mai rispettata”.