La Francia retrograda e il manifesto sessista
ChocUn fatto di cronaca sfruttato per pubblicità. Il femminicidio non è reato
Il manifesto mostra una giovane donna legata mani e piedi di traverso sui binari ferroviari. Di lontano si vede una vecchia locomotiva a vapore che si avvicina piano ma ineluttabilmente: “Con il Tgv lei avrebbe sofferto meno”. È un’altra trovata di dubbio gusto di Robert Ménard, il sindaco di Bézier, apparentato con il Front National, che in un’altra vita era stato giornalista e fondatore di Reporter Senza Frontiere. Nella vita presente Ménard, eletto sindaco nel 2014 grazie all’appoggio di Marine Le Pen di questo Comune povero del sud, invece è stato condannato per incitamento all’odio e alla discriminazione contro i musulmani.
Ieri Marlène Schiappa, sottosegretario di Stato alle Parità, che si sta battendo per un’evoluzione del diritto francese in materia di violenza sulle donne, ha chiesto l’apertura di un’inchiesta e ha denunciato “l’ennesima campagna odiosa” di Ménard. Il manifesto doveva servire a promuovere l’alta velocità nella re- gione, dove i Tgv ancora non arrivano. Non è il solo. In un altro si vede un dottore con una smorfia minacciosa sul viso che tiene in mano una motrice di Tgv. Davanti a lui una donna sta partorendo, ma di lei si vedono solo le gambe aperte: “Allora, quando partorisci?”.
Non è la prima volta che Ménard mette in scena la violenza sulle donne per le sue campagne comunali. A settembre, per denunciare i tagli alle collettività locali annunciati dal presidente Macron, aveva mostrato un uomo che mette le mani al collo di una donna con lo slogan: “Lo Stato strangola i nostri Comuni”.
Ma questa volta, il manifesto della ragazza legata ai binari indigna ancora di più perché ricorda un brutto fatto di cronaca ac- caduto a giugno: una donna di 34 anni, Emilie, 4 figli, era morta travolta da un Tgv sulla linea Parigi-Nantes perché era stata legata ai binari dal marito. Per Ménard i suoi oppositori non sono dotati di senso dell’humour: “Allora bisognerebbe vietare anche Charlie Hebdo”, ha reagito il sindaco di Bézier, dicendo di essersi ispirato ai film western.
La Francia si indigna anche perché, dallo scandalo Weinstein a Hollywood, anche Oltralpe piovono le denunce di donne vittime di molestie e violenze. Proprio ieri è iniziato il processo contro un ex ministro, Georges Tron, accusato di violenza da due donne. Sembra che Tron massaggiasse i piedi delle colleghe per poi portare le mani sempre più su.
Ménard sotto accusa Ennesimo atto controverso del sindaco di Bézier sostenuto dal Front National Allora bisognerebbe vietare anche Charlie Hebdo ROBERT MÉNARD
IN FRANCIA PIÙ DI UNA DONNA su due, il 53%, è stata vittima di molestie o aggressione sessuali almeno una volta nella vita. Una donna muore ogni tre giorni per mano del compagno o dell’ex. Sono state 123 nel 2016. A novembre Macron ha promesso la creazione di un nuovo reato per punire le molestie nelle strade. Marlène Schiappa si batte per portare da 20 a 30 anni la prescrizione dei crimini sessuali e per stabilire l’età, 13 o 15 anni, sotto la quale nessuna bambina (o bambino) può essere considerata consenziente. Da meno di un anno il codice penale prevede anche un’aggra- vante se un delitto è commesso su una persona “in ragione del suo sesso” (uomo o donna che sia). Invece, se la parola femminicidio circola sempre di più negli ultimi mesi, il reato di femminicidio ancora non esiste in Francia.