Consenso informato Anche se scritto in burocratese è al servizio del malato
Ci prendono per deficienti. Tre cocomeri e un peperone o la pelle di stracchino, come dicono a Milano, è quello che vale l’Italia politica in campo internazionale. L’interesse che può avere Putin se in Italia ci fosse un governo rosso e nero, è insignificante in confronto a quello che ha Renzi nel sostenere un’indecente frottola americana per puntellare la sgangherata poltrona che traballa dal 4 dicembre. Ogni azione di Renzi, dalle false riforme al falso populismo, fino al falso intervento di Putin, sono palle di chi non vuole perdere la poltrona e fare dimenticare l’indecente condizione politica, ancora oggi incostituzionale, agli sprovveduti e assenteisti che il popolo votando M5S ha evidenziato. Altro che Putin.
La Rai ormai pidina non risparmia neanche Fazio
Ma come, Renzi ha messo i suoi uomini in ogni corridoio della Rai, oramai completamente asservita come nemmeno col peggior Berlusconi, che almeno ci permetteva di ascoltare al Tg3 (la chiamavano tele Kabul) e Gr3 una diversa campana.
Il bomba s’è preso tutto. Sono arrivati al punto di decantare i bonus farlocchi anche nei programmi di quiz, grazie a Carlo Conti (fiorentino doc), diventato deus ex machina di tutti i programmi d'intrattenimento Rai.
E ora sbraitano contro Fazio (sì sì, proprio quello che ha intervistato Renzi per mezz’ora, senza fare una sola domanda seria). Bisogna ammettere che il Pd almeno in una cosa è insuperabile. Riesce, grazie al suo segretario e al suo impresentabile cerchio magico, a star sulle scatole a chiunque non faccia parte del suo mondo ( per fortuna pare siano ogni giorno di meno) come nessun altro. Mi ricorda un compagnetto delle elementari che portava sempre il pallone, ma poi doveva decidere lui quando era punizione o rigore, DA DIVERSO TEMPO, per vari problemi, ho avuto frequenti rapporti con la sanità. Vorrei saperne di più su queste cosiddette “liberatorie” che fanno firmare all’utenza non solo prima di un intervento, ma ormai per qualsiasi cosa. Delle mie conoscenze che lavorano in ospedale le chiamano “esenzioni di responsabilità”. Cosa vuol dire? Ci sono diverse tipologie di queste liberatorie? Perché non ci vengono illustrate per tempo? Perché sono scritte in modo illeggibile? Ho notato che qualche medico serio e/o più bravo non ha bisogno di queste firme. GENTILE SIGNORA FAZIO, ogni volta che ci sottoponiamo a un trattamento sanitario, sia esso un intervento chirurgico o un esame diagnostico, ci viene chiesto, o ci dovrebbe esser chiesto, di firmare il cosiddetto “consenso informato”. Si tratta di un modulo attraverso il quale autorizziamo il medico al trattamento sanitario sulla nostra persona. Il presupposto essenziale è l’informazione adeguata, compiuta e idonea in ordine al trattamento sanitario da effettuare e ai rischi che ne possono derivare, che deve essere fornita dal medico al paziente. In questi giorni, ad esempio, se ne sta parlando molto perché il consenso informato è alla base della legge sul testamento biologico. Ognuno di noi ha, dunque, il diritto di essere informato in maniera chiara, esaustiva e completa sul trattamento che riceverà e sulle possibili alternative terapeutiche, in modo da scegliere liberamente se sottoporsi o meno a una determinata cura. Tanto che in mancanza del consenso informato, qualsiasi visita, esame, intervento o procedura sanitaria risulterebbe illecito da un punto di vista legale, indipendentemente dai risultati ottenuti. E qui si apre un’altra questione: questa “liberatoria”, come la chiama lei, non cambiando le regole a suo uso e consumo. Dopo poco sul campetto rimaneva solo lui col suo pallone. Quasi tutti andavamo via. DIRITTO DI REPLICA
Gentile Direttore, mi dispiace che un giornale importante come il suo abbia pubblicato, il 10 dicembre, una ricostruzione così parziale nell’articolo intitolato: “Canadair, bando su misura per premiare il di- ha solo rilevanza deontologica nel rapporto tra paziente e medico, ma costituisce un requisito indispensabile per la legittimità dei trattamenti medico-chirurgici. In sostanza, dalla violazione di questo obbligo conseguono sia una responsabilità disciplinare sia una responsabilità penale e civile da parte del medico e della struttura sanitaria che prende in carico il paziente. “Ecco perché non va visto con diffidenza, ma piuttosto è uno strumento al servizio del cittadino”, come spiega anche Cittadinanza Attiva. Concordo pienamente con lei sull’illeggibilità del documento. Non solo non rispetta il requisito della chiarezza, primeggiando il ‘burocratese’, ma non esiste neanche un unico modulo: ogni struttura compila il proprio generando così confusione. sastro”. Se il suo giornalista avesse contattato il Dipartimento da me diretto gli avremmo spiegato con piacere che quando nel 2010 risolvemmo il contratto con cui affidavamo alla Sorem la gestione della flotta dei canadair lo facemmo in virtù di una nota inviataci, il 29 ottobre di quell’anno, dall’azienda di Spadaccini. Con quella missiva la Sorem ci comunicava di non essere in grado di garantire la copertura assicurativa per gli infortuni aero- nautici del personale e la conseguente sospensione dell’a tt iv it à addestrativa di volo. Ci comunicava, inoltre, che le allora disponibilità finanziarie della società non consentivano “la regolare turnazione degli equipaggi e dei tecnici presso le basi esterne di Lamezia Terme e Genova”. Capirà, dunque, che date le circostanze il Dipartimento non poteva agire diversamente. È vero, nel 2010 i canadair della nostra flotta contribuirono Ringrazio il dottor Borrelli per le precisazioni. Rispetto alla risoluzione del contratto con Sorem nel 2010 a me risulta che la stessa Sorem si fosse limitata a rappresentare al Dipartimento Protezione civile una situazione di difficoltà nella gestione del servizio, dovuta al mancato pagamento di importi dovuti per 50 milioni di euro da parte della stessa Protezione civile. Per il resto questa replica mi pare confermare il grave inadempimento dell’attuale gestore, Babcock, in relazione al numero di aerei pronti al volo, circostanza questa che ha sicura incidenza sulla qualità del servizio, pur a fronte di una maggiore richiesta. Riguardo all’impugnazione della sentenza nell’articolo uscito sull’edizione di domenica scorsa è specificato che si tratta del primo grado di giudizio, sentenza peraltro che si basa su quanto contenuto nella consulenza tecnica disposta dal Tribunale. Continuo a non capire perché il contratto con la Sorem sia stato risolto con una legge dello Stato.