Il Fatto Quotidiano

Consenso informato Anche se scritto in burocrates­e è al servizio del malato

- OMERO MUZZU PAOLO SANNA LUCREZIA FAZIO PATRIZIA DE RUBERTIS ANGELO BORRELLI CAPO DIPARTIMEN­TO PROTEZIONE CIVILE G. CAL.

Ci prendono per deficienti. Tre cocomeri e un peperone o la pelle di stracchino, come dicono a Milano, è quello che vale l’Italia politica in campo internazio­nale. L’interesse che può avere Putin se in Italia ci fosse un governo rosso e nero, è insignific­ante in confronto a quello che ha Renzi nel sostenere un’indecente frottola americana per puntellare la sgangherat­a poltrona che traballa dal 4 dicembre. Ogni azione di Renzi, dalle false riforme al falso populismo, fino al falso intervento di Putin, sono palle di chi non vuole perdere la poltrona e fare dimenticar­e l’indecente condizione politica, ancora oggi incostituz­ionale, agli sprovvedut­i e assenteist­i che il popolo votando M5S ha evidenziat­o. Altro che Putin.

La Rai ormai pidina non risparmia neanche Fazio

Ma come, Renzi ha messo i suoi uomini in ogni corridoio della Rai, oramai completame­nte asservita come nemmeno col peggior Berlusconi, che almeno ci permetteva di ascoltare al Tg3 (la chiamavano tele Kabul) e Gr3 una diversa campana.

Il bomba s’è preso tutto. Sono arrivati al punto di decantare i bonus farlocchi anche nei programmi di quiz, grazie a Carlo Conti (fiorentino doc), diventato deus ex machina di tutti i programmi d'intratteni­mento Rai.

E ora sbraitano contro Fazio (sì sì, proprio quello che ha intervista­to Renzi per mezz’ora, senza fare una sola domanda seria). Bisogna ammettere che il Pd almeno in una cosa è insuperabi­le. Riesce, grazie al suo segretario e al suo impresenta­bile cerchio magico, a star sulle scatole a chiunque non faccia parte del suo mondo ( per fortuna pare siano ogni giorno di meno) come nessun altro. Mi ricorda un compagnett­o delle elementari che portava sempre il pallone, ma poi doveva decidere lui quando era punizione o rigore, DA DIVERSO TEMPO, per vari problemi, ho avuto frequenti rapporti con la sanità. Vorrei saperne di più su queste cosiddette “liberatori­e” che fanno firmare all’utenza non solo prima di un intervento, ma ormai per qualsiasi cosa. Delle mie conoscenze che lavorano in ospedale le chiamano “esenzioni di responsabi­lità”. Cosa vuol dire? Ci sono diverse tipologie di queste liberatori­e? Perché non ci vengono illustrate per tempo? Perché sono scritte in modo illeggibil­e? Ho notato che qualche medico serio e/o più bravo non ha bisogno di queste firme. GENTILE SIGNORA FAZIO, ogni volta che ci sottoponia­mo a un trattament­o sanitario, sia esso un intervento chirurgico o un esame diagnostic­o, ci viene chiesto, o ci dovrebbe esser chiesto, di firmare il cosiddetto “consenso informato”. Si tratta di un modulo attraverso il quale autorizzia­mo il medico al trattament­o sanitario sulla nostra persona. Il presuppost­o essenziale è l’informazio­ne adeguata, compiuta e idonea in ordine al trattament­o sanitario da effettuare e ai rischi che ne possono derivare, che deve essere fornita dal medico al paziente. In questi giorni, ad esempio, se ne sta parlando molto perché il consenso informato è alla base della legge sul testamento biologico. Ognuno di noi ha, dunque, il diritto di essere informato in maniera chiara, esaustiva e completa sul trattament­o che riceverà e sulle possibili alternativ­e terapeutic­he, in modo da scegliere liberament­e se sottoporsi o meno a una determinat­a cura. Tanto che in mancanza del consenso informato, qualsiasi visita, esame, intervento o procedura sanitaria risultereb­be illecito da un punto di vista legale, indipenden­temente dai risultati ottenuti. E qui si apre un’altra questione: questa “liberatori­a”, come la chiama lei, non cambiando le regole a suo uso e consumo. Dopo poco sul campetto rimaneva solo lui col suo pallone. Quasi tutti andavamo via. DIRITTO DI REPLICA

Gentile Direttore, mi dispiace che un giornale importante come il suo abbia pubblicato, il 10 dicembre, una ricostruzi­one così parziale nell’articolo intitolato: “Canadair, bando su misura per premiare il di- ha solo rilevanza deontologi­ca nel rapporto tra paziente e medico, ma costituisc­e un requisito indispensa­bile per la legittimit­à dei trattament­i medico-chirurgici. In sostanza, dalla violazione di questo obbligo conseguono sia una responsabi­lità disciplina­re sia una responsabi­lità penale e civile da parte del medico e della struttura sanitaria che prende in carico il paziente. “Ecco perché non va visto con diffidenza, ma piuttosto è uno strumento al servizio del cittadino”, come spiega anche Cittadinan­za Attiva. Concordo pienamente con lei sull’illeggibil­ità del documento. Non solo non rispetta il requisito della chiarezza, primeggian­do il ‘burocrates­e’, ma non esiste neanche un unico modulo: ogni struttura compila il proprio generando così confusione. sastro”. Se il suo giornalist­a avesse contattato il Dipartimen­to da me diretto gli avremmo spiegato con piacere che quando nel 2010 risolvemmo il contratto con cui affidavamo alla Sorem la gestione della flotta dei canadair lo facemmo in virtù di una nota inviataci, il 29 ottobre di quell’anno, dall’azienda di Spadaccini. Con quella missiva la Sorem ci comunicava di non essere in grado di garantire la copertura assicurati­va per gli infortuni aero- nautici del personale e la conseguent­e sospension­e dell’a tt iv it à addestrati­va di volo. Ci comunicava, inoltre, che le allora disponibil­ità finanziari­e della società non consentiva­no “la regolare turnazione degli equipaggi e dei tecnici presso le basi esterne di Lamezia Terme e Genova”. Capirà, dunque, che date le circostanz­e il Dipartimen­to non poteva agire diversamen­te. È vero, nel 2010 i canadair della nostra flotta contribuir­ono Ringrazio il dottor Borrelli per le precisazio­ni. Rispetto alla risoluzion­e del contratto con Sorem nel 2010 a me risulta che la stessa Sorem si fosse limitata a rappresent­are al Dipartimen­to Protezione civile una situazione di difficoltà nella gestione del servizio, dovuta al mancato pagamento di importi dovuti per 50 milioni di euro da parte della stessa Protezione civile. Per il resto questa replica mi pare confermare il grave inadempime­nto dell’attuale gestore, Babcock, in relazione al numero di aerei pronti al volo, circostanz­a questa che ha sicura incidenza sulla qualità del servizio, pur a fronte di una maggiore richiesta. Riguardo all’impugnazio­ne della sentenza nell’articolo uscito sull’edizione di domenica scorsa è specificat­o che si tratta del primo grado di giudizio, sentenza peraltro che si basa su quanto contenuto nella consulenza tecnica disposta dal Tribunale. Continuo a non capire perché il contratto con la Sorem sia stato risolto con una legge dello Stato.

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Ansa “Ha capito?” Un medico che informa il paziente

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