Merci fasulle, la maledizione di Amazon colpisce ancora
Una grana al giorno per Amazon e anche di più. Sindacati, proteste, vigilanza, contraffazione e pure polemiche sulla blasfemia. Il gigante dell’e-commerce è sotto attacco: per accorgersene basta mettere in fila cosa è accaduto in meno di una settimana. Partendo da ieri, quando i i sindacati Ugl- Terziario, Uiltucs- Uil, Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl hanno definito “fumoso e inconcludente” il faccia a faccia con i vertici del polo logistico di Caste San Giovanni (Piacenza). Quello scaturito dallo sciopero del Black Friday del 24 novembre quando avevano incrociato le braccia centinaia lavoratori. Anche a nome dei precari.
LA LOGISTICA è uno dei maggiori problemi con cui l’azienda di Jeff Bezos sta facendo i conti. Turni massacranti, stipendi non ritenuti congrui, pochi diritti. A Castel San Giovanni, la settimana scorsa sono stati inviati gli ispettori del lavoro mentre i tavoli di ieri sembrano non aver fornito alcuna soluzione, anzi. Amazon è diventato il simbolo di un sistema che, con lo “sfruttamento 2.0”, fornisce ai sindacati nuova linfa per le proprie cause. Qualche giorno fa l’Agcom (il garante delle Comunicazioni) ha diffidato l’azienda dal riconoscere le proprie consegne (effettuate da due società sorelle) come un effettivo servizio postale. Tradotto: do- vrà rispettare per i suoi dipendenti gli obblighi previsti dalla legge e dalle contrattazioni collettive vigenti nel settore postale. Un cambiamento che potrebbe riguardare oltre 3mila lavoratori.
LA SFIDUCIA. Altro punto di svolta è quanto accaduto ieri: la Birkenstock, famoso marchio tedesco di calzature, ha annunciato che abbandonerà la piattaforma Amazon dal primo gennaio. “Non avrà più rapporti commerciali con il rivenditore americano perché - spiega una nota dell’azienda - il rapporto di fiducia si è interrotto a causa delle ripetute vendite di prodotti contraffatti sulla piattaforma online”. Violazioni già denunciate sulle quali, “mettendo da parte la questione degli obblighi legali” per l’azienda tedesca Amazon non avrebbe fatto abbastanza. Già a gennaio 2017 Birkenstock aveva interrotto le consegne negli Stati Uniti e ora tocca all’Europa.
LA CONTRAFFAZIONE. Entra quindi in gioco un elemento sempre rimosso nei dibattiti sul boom del commercio online: la contraffazione nei mercati via web. Secondo un rapporto dell’Ocse del 2016, i reati di violazione della proprietà intellettuale provocano danni a li- vello mondiale per oltre 450 miliardi di dollari. A novembre, in centinaia tra imprese e associazioni (da Apple a Chanel, dalla Lego alla Michelin passando per Prada, Dior e Bayer) hanno inviato una lettera al presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, per aumentare l’allerta sui fake (anche alimentari) provenienti dall’Asia.
COPERTINE. L’ultima polemica riguarda il settimanale tedesco Der Spiegel, ma colpisce indirettamente anche l’azienda di Bezos. La cover mostra l’immagine di una natività ma il bambinello, anziché in una mangiatoia, è in pacco Amazon e il tutto è corredato dai fumetti, con San Giuseppe che sostiene di non averlo ordinato e la Madonna che chiede se il pacco si possa cambiare. Al di là delle proteste sulla blasfemia della scelta, all’interno del giornale c’è un’inchiesta che racconta come l’ecommerce, nel suo rendere il cliente una divinità, stia stravolgendo il commercio nella forma finora conosciuta. Incluse regole, tutele e diritti. Lo ha raccontato anche il Daily Mirror: in Gran Bretagna alcuni dei fattorini delle aziende che consegnano i pacchi per Amazon (anche 200 al giorno) tengono nei propri mezzi delle bottiglie di plastica per urinare e risparmiare tempo. È il prezzo della velocità.
Periodo nero
Attaccata da ogni lato: i dipendenti scontenti, la vigilanza e le polemiche sui turni massacranti La scheda
PROTESTE Il 24 novembre scorso, in occasione del black friday, centinaia di lavoratori di Amazon hanno scioperato per protestare contro le condizioni di lavoro
CONTRATTI L'Agcom ha diffidato l'azienda dal riconoscere le consegne come un servizio postale: dovrà rispettare per i dipendenti gli obblighi previsti dalla legge e dai contratti collettivi