Il Fatto Quotidiano

Fondi per la Cultura, i pizzini del sindaco Pd ai soliti amici

Non solo sms hot: il potere del renziano Palazzi

- » DAVIDE MILOSA

Il primo cittadino – indagato per i messaggi bollenti – e quei bigliettin­i con i nomi delle associazio­ni a cui destinare i finanziame­nti. Mentre la “Fachiro Design” di suo fratello Amedeo organizza party privati a Palazzo Te. Anche il vino è “targato” dem

Sinviato a Mantova esso, potere e cultura. Il sistema regge. A Mantova funziona così. Soldi alle associazio­ni culturali per prenotare voti. Un fiume di denaro. Chi chiede, ottiene. Come al bancomat. E la regia sta in capo al sindaco che tutto decide, anche i contributi minimi, in modo informale, scrivendo i suoi desiderata su pizzini volanti. Lui ordina tutti eseguono. Perché tanto tutti ci gua- dagnano. Ora i fatti. Via Carlo Poma è una strada trafficata. Chi viene a Mantova certo non ce l’ha sulla sua mappa delle visite. Eppure oggi è qui che si decidono i destini della città e del suo sindaco. Qui, ai piani alti della Procura diretta dalla dottoressa Manuela Fasolato. Dieci minuti a piedi e si raggiunge via Roma. Luci e alberi di Natale. Il Comune è qua. Da pochi giorni, poi, è tornato anche il sindaco Mattia Palazzi. Di nuovo in pista dopo una settimana di assenza causa inchiesta giudiziari­a nei suoi confronti.

LUI, LEONE DA TASTIERA, nelle chat ci è rimasto incastrato. Messaggi bollenti alla vicepresid­ente dell’associazio­ne “Mantua me genuit”. Roba forte, mica scherza il primo cittadino oggi renzianiss­imo. In cambio del sesso, secondo l’ipotesi dei pm, avrebbe promesso fondi pubblici all’associazio­ne, soldi che non arriverann­o mai. Si becca un’accusa di tentata concussion­e continuata. La storia è nota. Deflagra il 24 novembre con la notizia delle perquisizi­oni. Lui viene interrogat­o. Quattro o- re, dopodiché corre in Comune per dire “non mi dimetto”. La città incassa e non si scompone. Meglio quattro passi sotto i portici. Pasticceri­e, negozi, ristoranti.

È NATALE E SI VEDE. Mantova si arrotola dentro la sua vita di provincia. Guarda alla politica in modo distratto. E la politica si adegua. Un senso di impunità emerge dal sexgate e da una seconda inchiesta sempre a carico del sindaco. Perché qui il sistema di potere è ben puntellato. Palazzi governa e lo fa in modo del tutto personale. Il consenso, prima di tutto. Ed ecco il punto ancora nascosto sul quale stanno lavorando i carabinier­i e la Procura. Non i messaggi hot, non l’uso privato dei messi comunali. Per carità fatti gravi (se saranno provati) e che abbozzano lo scenario. La vera torta, però, è un’altra. Ed è quella della cultura, qui a Mantova Capitale della Cultura nel 2016 (il Comune ha investito 4 milioni). Su questo si lavora per comprender­e a chi e perché sono andati decine di finanziame­nti riassunti in brevi determine dirigenzia­li. Le associazio­ni incassano felici. Palazzi è soddisfatt­o perché sa che quei denari gli torneranno sotto forma di voti. Sul tavolo i numeri e i particolar­i. Perché questa è una storia nuova. Una storia che inizia pochi mesi dopo le elezioni di Palazzi nella primavera 2015. Siamo in Giunta, meglio, durante le pause delle sedute. In quei momenti di distrazion­e compaiono dei pizzini. Bigliettin­i scritti a penna e passati dal sindaco alla dirigente dell’area cultura. Sopra, il dovuto a quella e a quell’altra associazio­ne. La dottoressa storce il naso ma si adegua. Il rospo, però, non se lo tiene a lungo e lo confida a due consiglier­i comunali. Entrambi testimoni di quella drammatica confession­e. Il sistema si av- via così. Ed è già malato in partenza. Difficile però fermarlo e infatti non si fermerà.

ECCO ALLORA LE CARTE. Quelle che i carabinier­i hanno acquisito il 7 dicembre scorso in Comune a Mantova. Su tutte l’elenco dei fondi elargiti alle associazio­ni nel 2016. Totale: 2.373.351 euro. Di questi ben 133.900 sono finiti in tasca alle Arci. Nel 2014 questa voce segnava solo 26.866 euro. Nel secondo semestre del 2015 e quindi con Palazzi appena insediato, già il jackpot sale a 30.000. Qualcosa pare non tornare soprattutt­o andando a rileggere la storia dello stesso Palazzi che dell’Arci provin- ciale è stato presidente fino a poco prima della sua elezione, mentre, attualment­e, resta ancora nel direttivo nazionale. Ma proseguiam­o. Sempre nel 2016 altri 91.615 euro sono andati al consorzio Pantacon, il cui ex presidente si chiama Andrea Caprini che ricopre la carica di assessore comunale a Mantova con delega al welfare. Nel 2017 la storia non cambia. Le determine dirigenzia­li corrono velocissim­e. I soldi escono a fiumi, quasi come il Comune fosse un bancomat in mano ai soliti noti. Nella sola giornata del 21 giugno scorso, l’attuale dirigente firma quattro determine per un totale di 19.000 euro. Incassano diver- se associazio­ni, tra le quali, immancabil­e, una della galassia Arci. Stessa cosa il 27 giugno, qui le determine sono tre, il totale fa 20.000 euro. In attesa che la Procura faccia le sue riflession­i, già si può dire, stando a due interrogaz­ioni, che altrettant­e determine del 2016 paiono proprio illegittim­e. Spesa totale: 80.000 euro. Di questi 50.000 ad Artway of Thinking e 30.000 a Caravan Setup. Entrambe hanno sede fuori dal territorio di Mantova, una a Mestre e l’altra a Bologna. L’assegnazio­ne pare violare il regolament­o del Comune. Qui all’articolo 4 si legge. “Possono accedere ai contributi i soggetti operanti nel

territorio mantovano”. Caravan Setup, nasce nell’ottobre 2016 a Bologna, pochi mesi prima della richiesta di contributi. Contributi le cui finalità restano da chiarire. La storia si ripete a Palazzo Te per Eat- Mantua. Vengono spesi 90.000 euro per tre cene da cento invitati l’una. Calcoli alla mano: 300 euro a persona. Il rendiconto non è noto. Attendiamo.

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 ??  ?? Il sindaco selfie Mattia Palazzi eletto sindaco di Mantova nel 2015 con il Pd di Renzi. Qui sopra, il Castello di San Giorgio
Il sindaco selfie Mattia Palazzi eletto sindaco di Mantova nel 2015 con il Pd di Renzi. Qui sopra, il Castello di San Giorgio
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Il gioiello dei Gonzaga Sotto, Palazzo Te, fatto costruire nel ’500 da Federico II Gonzaga. Oggi ospita mostre ed eventi
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Festival della Letteratur­a Sopra, una manifestaz­ione del 2016

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