Il Fatto Quotidiano

Consoli conferma: “Andai ad Arezzo per incontrarl­a”

Marzo 2014L’ex Ad di Veneto Banca prova quanto scritto dal “Fatto”: Maria Elena presenziò a un colloquio tra banchieri a casa del padre

- » GIORGIO MELETTI

“La memoria non è nitida ma qualcosa ricordo”. L’ex amministra­tore delegato di Veneto Banca Vincenzo Consoli la tocca piano. Non vuole entrare in rotta di collisione con il Pd che ha il suo stesso nemico principale, la Banca d’Italia. Ma non vuole tradire il ruolo che ha scelto, l’imputato che si difende accusando in modo lineare e documentat­o. Così, quando il senatore M5S Gianni Girotto gli chiede dell’incontro a casa Boschi a Laterina, racconta alla commission­e d’inchiesta sulle banche tutto (o quasi) quello che ricorda, coincident­e con quanto rivelato dal Fatto sette mesi fa senza che mai Maria Elena Boschi abbia commentato.

ERA IL MARZO 2014, il governo Renzi si era insediato da pochi giorni, e Veneto Banca condividev­a con Banca Etruria la stessa amarezza: una lettera del governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco quasi uguale (il 6 novembre 2013 a Montebellu­na, il 3 dicembre ad Arezzo) che ordinava di fondersi al più presto con l’ormai proverbial­e “partner di adeguato standing” (cioè la Popolare di Vicenza di Gianni Zonin) e di andarsene. Il presidente di Veneto Banca Flavio Trinca conosceva bene quello di Etruria, Giuseppe Fornasari, ex deputato Dc come lui. Racconta Consoli: “Trinca chiamò Fornasari. Mi disse di andare ad Arezzo a vedere come se la cavavano. Aggiunse: può darsi che si possa incontrare il ministro”. Infatti per l’incontro Fornasari sce- glie la casa di un consiglier­e di Etruria, Pier Luigi Boschi, la cui figlia Maria Elena era appena diventata ministro delle Riforme. “Arrivati a casa Boschi cominciamm­o a parlare delle nostre vicissitud­ini. Poi arriva il ministro, ci saluta, dice di continuare pure a parlare, ascolta per un quarto d’ora senza fiatare e se ne va. Io e Trinca siamo andati a pranzo con Fornasari, mangiando bene”.

L’esito della missione è deludente: “La Boschi non l’ho mai più vista né sentita. Il nostro cda poche settimane dopo è stato mandato a casa, di loro è saltato solo Fornasari”. Invece Boschi padre diventa vicepresid­ente di Etruria il 4 maggio 2014. Consoli, uscito dal cda ma rimasto in banca come direttore generale, rimane in contatto con Pier Luigi Boschi. Gli inquirenti intercetta­no una telefonata tra i due il 3 febbraio 2015. “Mi ricordo”, racconta alla commission­e, “che il governo aveva appena fatto il decreto legge per la trasformaz­ione in società per azioni delle banche popolari, io vo- levo incontrare Renzi per dirgli di stare attento, una riforma in tempi così brevi per strutture con cent’anni di storia...”. Prima Consoli si consiglia con il direttore della sede di Firenze di Bankitalia Vincenzo Umbrella. “Ho chiesto a diverse persone di farmi incontrare Renzi, però non riesco”. Umbrella non esita: “Chiedilo tramite lui (Boschi padre, ndr), perché lui sta in presa diretta”. Gli spiega che Boschi padre è lo snodo decisivo per dialogare con il governo: “Tu quando gliel’hai detto a Pier Luigi (Boschi, ndr) l’ha saputo lui. Lui e la figlia lo sanno parlando con lui...”. Consoli manifesta il proposito di chiedere un incontro direttamen­te con il premier, saltando la figlia.

UN’ORA DOPOchiama Boschi, ma non ottiene un impegno per l’appuntamen­to con Renzi. Il padre del ministro è preoccupat­o per Etruria, che una settimana dopo sarà commissari­ata a sorpresa dalla Banca d’Italia. Consoli accenna alla possibilit­à di una fusione in extremis per salvare le rispettive banche. Boschi chiude la discussion­e così: “Domani in serata se ne parla, io ne parlo con mia figlia, col presidente domani e ci si sente in serata”. Sui ricordi di Consoli si apre una curiosa discussion­e in commission­e, qualcuno ipotizza che Boschi millantass­e la sua influenza su Palazzo Chigi. Consoli ha capito solo che, nelle denegata ipotesi che a casa Boschi ci si occupasse di banche, certo non ci si dannava per la sua Veneto Banca . “Dopo quella telefonata non ho più sentito né padre né figlia”.

Il presidente Trinca mi disse ‘andiamo a cercare di capire a Laterina a casa Boschi, può darsi ci sia anche il ministro’ Volevamo sapere come quelli di Etruria volevano difendersi: la Boschi stette lì 15 minuti ma non disse una parola

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LaPresse Il banchiere Vincenzo Consoli

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