Il Fatto Quotidiano

Paolo B. e gli strani soci calabresi per Milano4

La festa allo Sporting degli Stilo, il sogno delle palazzine, la corsa per il Comune di Basiglio

- » DAVIDE MILOSA

Arriva Natale, a Milano 3 si festeggia. La serata è da non perdere. Donne in abiti lunghi, signori in giacca scura. Spumante a fiumi, tanti sorrisi. Il leggendari­o Sporting club s’impavesa, tra luci e bicchieri di cristallo. Quale occasione migliore per stringere mani, fare quattro chiacchier­e buone, intavolare intese politiche e di affari.

Succede il 18 dicembre di un anno fa. È il 2016. Tanti sponsor per la serata. Tra questi l’Immobiliar­e Leonardo e Mediolanum. Come potrebbe essere altrimenti qui a Basiglio nel regno della famiglia Berlusconi. Dove Paolo punta tutto sul nuovo maxi-progetto edilizio già ribattezza­to Milano 4. E infatti, eccolo Paolo Berlusconi che della Leonardo è socio di maggioranz­a, oggi assieme anche a Fininvest, ospite richiestis­simo della festa. Sorrisi e strette di mano elargite in giro. Ma una in particolar­e colpisce e non poco: quella con Emanuele Stilo che dello Sporting è il grande interprete e proprietar­io assieme alla famiglia. E del resto sul palco si fa vedere anche Stilo senior assieme alla moglie Maria Teresa. La signora, abito scuro e foulard rosso, sorride e abbraccia Berlusconi.

L’interditti­va Expo confermata dai giudici

È festa ci mancherebb­e. Se non per un fatto: gli Stilo, originari della provincia di Vibo Valentia, nel 2015, con la loro Ausengiene­ering, oggi fallita, sono inciampati in un’interditti­va antimafia nell’ambito dei controlli su Expo. Nella corposa documentaz­ione trasmessa dalla Polizia locale e dalla Dia alla Prefettura si ricostruis­cono i rapporti oggettivi con persone legate a doppio filo con i vertici della potente cosca Mancuso di Limbadi. L’interditti­va, bocciata dal Tar, tornerà definitiva dopo la sentenza del Consiglio di Stato. Amicizie pericolose dunque per gli Stilo che, immuni da precedenti di tipo mafioso e approdati in riva al Naviglio, hanno macinato successi su successi.

Primo su tutti, lo Sporting, acquistato in disuso nel 2015 e riportato oggi ai fasti degli anni Ottanta. Milano da bere, dunque. E di quell’epoca qui allo Sporting molti protagonis­ti sono di casa. Di casa è anche Norberto Achille, ex presidente di Ferrovie nord, condannato in primo grado a due anni e otto mesi per peculato e truffa. È il processo nato dalla denuncia che Andrea Franzoso ha raccontato nel libro Il disobbedie­nte (Paper First). Uno dei figli di Achille per qual- che tempo è stato in affari con gli Stilo.

Ma torniamo a quei sorrisi e a quelle strette di mano tra Stilo e Berlusconi. Per comprender­e meglio, bisogna prendere in mano il mega progetto di Milano 4. Tutto è ormai pronto. Alcuni terreni sono già stati recintati. Le ruspe, da tempo, scaldano i motori. L’affare, euro più euro meno, vale circa 200 milioni di euro. Che poi sia effettivam­ente un affare è tutto da vedere, visto che qui a Milano 3 sono decine ormai gli appartamen­ti vuoti. Comunque sia Paolo Berlusconi ci crede, chiede e ottiene il via libera. Ma è un ok, ad oggi, condiziona­to da una convenzion­e, in sé, stringente.

Al netto degli alambicchi burocratic­i, il punto è questo: Berlusconi e la Leonardo per poter procedere nell’edificazio­ne delle varie palazzine prima devono dimostrare, carte alla mano, di aver già venduto il 70% degli appartamen­ti. A quel punto potranno proseguire, altrimenti tutto si blocca. Naturalmen­te nulla è impossibil­e, ma visto che la prossima primavera a Basiglio si vota per il nuovo sindaco, meglio portarsi avanti, anche perché se l’attuale amministra­zione dovesse essere riconferma­ta la convenzion­e resterebbe tal quale.

Un sindaco non ostile facilitere­bbe il progetto

Il documento in questione, però, può essere modificato solo e sempliceme­nte con l’accordo tra il costruttor­e e la giunta (saltando il consiglio comunale). Per questo avere un primo cittadino amico la prossima primavera, data in cui dovrebbero iniziare i lavori, potrebbe essere un bel vantaggio.

Ed ecco allora gli Stilo che alla politica ci pensano, ma non in prima persona. Il loro cavallo (vincente?) si chiama Pierluigi Avarone, manager della security di Mediolanum, il quale, inconsapev­olmente forse, oggi porta su di sé diversi interessi. Quello degli Stilo che vedono in Milano 4 comunque un possibile business e quello di Berlusconi, attraverso la banca di Ennio Doris. E del resto un endorsemen­t da parte degli Stilo, se pur velato, c’è già stato.

Nel settembre scorso lo stesso Avarone ha lanciato la sua lista “La straordina­ria Basiglio” proprio dalle sale dello Sporting.

La scommessa

La sua società, Leonardo, deve superare i vincoli della convenzion­e in vigore

La sfida del candidato parte dallo stesso club

Non solo, nelle settimane precedenti quell’uscita ufficiale, al ristorante dello stesso Sporting Avarone ha organizzat­o almeno una decina di cene “politiche”. E che la convenzion­e preoccupi Berlusconi lo dimostra il valzer di conferme e smentite, tutte ufficiose sia chiaro, su duecento appartamen­ti che Mediolanum avrebbe già opzionato. Il numero arriva dalla parte di Berlusconi che così potrebbe tranquilla­mente saltare l’ostacolo della convenzion­e.

Mediolanum, però, smentisce. Cifra abnorme, viene spiegato tra i corridoi, tanto più che la banca sta operando tagli sul personale. Al netto di questo, il comitato d’affari, tra politica e amicizie mafiose, feste e strette di mano, continua a lavorare dietro le quinte.

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Dicembre 2016 Paolo Berlusconi con Emanuele Stilo
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 ??  ?? Insieme Paolo Berlusconi con Emanuele Stilo nel dicembre 2016
Insieme Paolo Berlusconi con Emanuele Stilo nel dicembre 2016

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