Il Fatto Quotidiano

MARIA ELENA, MEGLIO UNA FINE DOLOROSA CHE DOLORE INFINITO

- ANTONIO PADELLARO 00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2 lettere@ilfattoquo­tidiano.it Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano

“HA CHIARITOtu­tto quindi sarà candidata del Pd e mi auguro che abbia grande successo”.

NON STENTIAMO a credere che, stando ai sondaggi, l’“effetto” Boschi (unito all’“effetto” banche) stia producendo sul Pd un “effetto” 20%: in assoluto il punto più basso raggiunto dal partito fondato (“a vocazione maggiorita­ria”) da Walter Veltroni e sfondato da Matteo Renzi, con la fattiva collaboraz­ione della fu ministra della fu riforma costituzio­nale. Alla luce quindi degli evidenti conflitti d’interesse, e delle non memorabili autodifese televisive della figlia dell’ex vicepresid­ente di Banca Etruria, non è difficile comprender­e la tattica del presidente del Consiglio. Costretto, oggi, a solidarizz­are con la sua sottosegre­taria con una frase che, tuttavia, sembra scritta e va letta secondo i dettami della più nobile scuola democristi­ana (di cui Paolo il freddo è allievo brillante). “Ha chiarito tutto”: tre parole all’apparenza un attimino eccessive ma che valgono rebus sic stantibus. Come dire: ho fatto il massimo non chiedetemi di più (che fa il paio con la strepitosa battuta che gli fu attribuita quando, benché piuttosto malandato, sostituì a palazzo Chigi un Renzi piuttosto incazzato: “Più di farmi venire un infarto non potevo”).

Un mettere le mani avanti nel caso (probabile) lo stato attuale delle cose venisse ulteriorme­nte peggio- rato dalle prossime scivolose audizioni in commission­e parlamenta­re. Prima del Governator­e di Bankitalia Ignazio Visco (non certo un fan di Renzi e delle renziste che lo volevano mandare a casa). E poi dell’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni, chiamato a confermare lo scoop di Ferruccio de Bortoli secondo il quale la Boschi avrebbe chiesto un intervento a favore della banca paterna. “Quindi sarà candidata del Pd”, è invece constatazi­one di ferrea logica dorotea, visto che il timbro sulle liste non sarà suo ma del segretario. Infine, con il “mi auguro che abbia grande successo” siamo al virtuosism­o della perfidia poiché la frase va intesa nel senso esattament­e opposto. Ovvero: come diavolo sarà possibile rieleggerl­a in queste condizioni è affar vostro, comunque auguroni.

Insomma, Gentiloni interpreta lo stato d’animo, non dichiarato, ma di gran lunga prevalente nel Pd che si affida al buon senso (e al buon cuore) di Maria Elena a cui con un Pd alla canna del gas non sarà facile trovare un collegio blindato. Un passo indietro subito, con davanti tre mesi di campagna elettorale tutta in salita, sarebbe apprezzati­ssimo. Come si dice: meglio una fine dolorosa che un dolore senza fine.

PAOLO GENTILONI A PROPOSITO DI MARIA ELENA BOSCHI

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