Il Fatto Quotidiano

“Se Totti è geloso? La gente in strada guarda solo lui...”

Volto di Canale 5 e Italia 1 e moglie di Francesco Totti: “Tra di noi non c’è mai stata gara”

- » ALESSANDRO FERRUCCI Twitter: @A_Ferrucci

In Italia c’è una fiction senza autori ufficiali, quasi ogni giorno una puntata nuova, un Truman show con tutti i migliori accenti per coinvolger­e il pubblico: protagonis­ti belli, di successo; tre figli da cartolina reale, biondi e con gli occhi chiari; agonismo e riflettori, gol e share, scudetto e serate da protagonis­ta su Canale 5 e Italia 1. In tutto vuol dire: milioni e milioni di spettatori o di fan, basta decidere l’angolazion­e.

La prima “puntata” ufficiale del Truman nostrano è datata 10 marzo del 2002: Francesco Totti segna la quinta rete al derby contro la Lazio e tutto fiero mostra una maglietta con su scritto “6 unica”. Giornali e tifosi a caccia di quell’unica: ipotesi, autoprocla­mazioni, autocelebr­azioni. “Io sorridevo in tribuna”, ricorda Ilary Blasi.

Insomma, la vostra vita è quasi il reality...

Spero di no. La nostra quotidiani­tà a volte è più banale di quanto uno possa pensare, tra ruoli e doveri, obblighi famigliari e desideri di fuga per una vacanza; quindi le gioie di una famiglia che sta bene insieme.

Restano i riflettori perennemen­te accesi.

E magari ormai siamo diventati scontati, sui giornali in questi anni è apparso un po’ di tutto, compresa la discussion­e su un quarto figlio: sì o no?

Lei ha già dato il niet.

Ma tre non sono mica pochi. Uno può sfruttare le facilitazi­oni sul piano economico, ma poi vanno cresciuti e a noi non piace delegare; possiamo cedere quando siamo costretti dalla situazione, altrimenti non si discute, a ciascuno il suo del portare il giusto contributo alla famiglia. E questo discorso valeva anche prima del suo addio al calcio. Quel giorno qualcuno l’ha accusata di freddezza. Ero concentrat­a. Sapevo quanto gli sarebbe costato, forse ne ero cosciente più di lui; e poi conosco la sua emotività, non fragilità, ma la capacità e il coraggio di esprimere le proprie emozioni; così il mio ruolo era quello di stare lì per sostenerlo.

In questi anni lei profession­almente è cresciuta molto.

Cresciuta? Oddio, una cosa del genere non me l’hanno detta neanche i professori a scuola.

Si è diplomata con 60.

E quando lo rivelo, spesso mi riempiono di compliment­i, alcuni pensano sia il massimo del punteggio possibile, non immaginano il contrario: quando mi sono diplomata era già partita la riforma, il massimo era 110 (in realtà 100).

Rimpianti?

No, per me l’importante è venire promossi.

Dirà la stessa cosa ai suoi figli?

(Silenzio prolungato) Forse è meglio se non lo scrive. Comunque quando si passa dall’altra parte si comprendon­o meglio i rimbrotti dei genitori.

Un classico.

Sì, e io non ho mai puntato al dieci in pagella, e forse con un impegno maggiore non ci sarei neanche arrivata: non credo di essere portata per specifiche materie. Però oggi studia copioni su copioni.

Mi salva la memoria, è la mia àncora. E poi con gli anni si diventa maggiormen­te responsabi­li: quando si va in onda, sai perfettame­nte quanto lavoro c’è alle spalle, in quanti hanno passato nottate in bianco e stress per g i u n g e r e a l momento dell’on air.

Ha detto: “Per me il lavoro è una vacanza”.

Lì ho un po’ forzato, è vera al cinquanta per cento, niente di più.

Cioé?

Come dicevo prima sono pur sempre una mamma e una moglie, con tutte le classiche rotture del caso; quando vado in onda sono invece libera di concentrar­mi solo sulla trasmissio­ne, sull’immediato. Ho la “licenza” di evadere, ma dopo aver organizzat­o la qualunque. Medesima sensazione di quando si va in aereo: il mondo è sotto.

Esatto. Con una differenza: ho paura di volare, è una sofferenza con la quale sono costretta a convivere tutte le settimane, Milano-Roma e ritorno (Dove ora conduce Le Iene).

Lei è l’organizzat­rice di casa.

Spacco il secondo nonostante una pigrizia atavica. Poche settimane fa sulle “Iene” è andato in onda uno scherzo a Marco Travaglio.

Divertente. Molto divertente: uno dei più riusciti. Ma lui attaccava il suo “Grande Fratello Vip”. Resta divertente e poi alcuni giorni dopo, di mattina, mi è arrivato un suo sms per spiegare le frasi su di me ( nello scherzo Alessandro Travaglio comunica al padre di aver accettato la proposta di Mediaset di entrare nella casa del GF. E in uno dei passaggi lo stesso Travaglio risponde alterato: “Ma dove vai? Da Ilary Blasi? Chi? Ecco, la moglie di Totti”);

non ho risposto, pensavo fosse un altro scherzo delle Iene, quindi ho preso informazio­ni e la sera l’ho chiamato. Insomma, non si è offesa.

No! Ha fatto benissimo a incavolars­i con il figlio, al suo posto mi sarei comportata con il medesimo piglio Per anni è stata la moglie di Totti. Ora può scattare il percorso contrario... Ma tra di noi non c’è alcuna gara, non c’è mai stato l’atteggiame­nto del vediamo “chi supera chi”, altrimenti non saremmo ancora qui e insieme. Da sempre le nostre carriere viaggiano su binari differenti, che a volte noi siamo stati bravi a rendere paralleli. Però lei non è più quella del 2003.

È normale. Il nostro lavoro è inversamen­te proporzion­ale: i calciatori a 40 anni sono già dei pensionati,

Ho visto persone andare via di testa, gente distrutta dalla tensione Anche tra la produzione

FESTIVAL DI SANREMO Resto basita quando la persona in teoria più esperta ti si avvicina e ti dice: “Sii te stessa”. Ma che vuol dire? E chi dovrei essere? CONSIGLI GRATUITI

mentre noi verso i 35-40 iniziamo a offrire la summa dell’esperienza acquisita. (Ci pensa un po’ su) Non è sempre e per tutti così, però accade, eccome se accade, e ora mi sento bene. Quindi stare vicina al Totti-star non le è mai pesato... Forse non mi crede, ma la nostra vita è abbastanza normale, devo tenere qualche accorgimen­to, ma nulla di più. Certo cambia se esco con Francesco o no: se c’è lui si fermano le folle, è lui il catalizzat­ore, altrimenti il ristorante o il cinema non li vieta nessuno... Sarete circondati da persone amiche solo per interesse... Ci può stare, credo sia quasi fisiologic­o, magari per noi il

pacchetto è amplificat­o dalla visibilità; però non mi ci soffermo, altrimenti condizione­rei troppo la nostra vita. Diciamo che mi fido del mio fiuto nel giudicare il prossimo. Ha mai provato l’angoscia di “arrivare”?

Ho una fortuna: non sento lo stress, non conosco la parola “ansia”, mentre al lavoro associo l’idea di passione, quella vera. Tempo fa ha ammesso: “Per svolgere bene questa profession­e ci vuole un ego pronunciat­o”... Davvero l’ho detto?

Confermo. Comunque ci sta: quando punti su una profession­e come questa, soggetta perennemen­te a compliment­i e a molte critiche, devi mantenere delle basi molto solide con il tuo “io”; uno deve solo stare attento a non far prevaricar­e l’ego oltre la reale percezione dei fatti. L’ego come uno scudo.

E spalle forti: se sei timido non vai avanti...

In questi anni cosa è stato più complicato imparare?

L’essere responsabi­le, non concentrar­mi solo su di me; come le ho detto poco fa, è fondamenta­le il rispetto per chi resta dietro le quinte e si massacra di fatica; poi ho imparato a non delegare, certe situazioni è meglio sbrigarsel­e da soli. Non avvertire lo stress è una rarità nel suo ambiente di lavoro. Enorme! Anche perché tutti qui vivono di adrenalina, a volte mi sembra più un atteggiame­nto mentale, non l’evidenza dei fatti. Lei era tranquilla anche quando è salita sul palco di Sanremo? In quel caso ho vissuto quindici giorni a dei ritmi pazzeschi: avevo appena 24 anni e alle spalle solo l’esperienza da Letterina per Passaparo

la e il programma con Fabio Fazio ( Che tempo che fa). Mi sono buttata. E per fortuna non c’erano grandi attese sulla mia performanc­e, quindi tutto di guadagnato,

mi sentivo abbastanza libera. Anche lì è riuscita divertirsi?

Alice nel Paese delle meraviglie. Io guardavo. Imparavo. Poi chiamavo casa e raccontavo tutto, era come svelare ai miei cari dei segreti accumulati per anni di television­e, era il famoso dietro le quinte grazie al quale li sentivo vicini. Gli artisti in gara sono stressati, come si dice?

Solo stressati? Ho visto persone andare via di testa, gente distrutta dalla tensione, e non parlo solo dei cantanti in gara, ma anche la produzione, chi gira attorno al Festival. Sì, ero proprio una ragazza ignara e incoscient­e, e forse mi sono salvata proprio per questo. Suo marito ha dichiarato: “Ilary mi dà stabilità e serenità”.

Ne parole? è sicuro? Proprio queste No, Stupita? mi fa piacere. E lei? Lui mi dà amore e forza.

Ma così siamo in modalità “Baci Perugina”. (Ride) Però è vero, e lui è più romantico di me.

Alcune sue dichiarazi­oni pubbliche hanno causato qualche polemica: si pente mai? Cosa avrei detto?

Spalletti allenatore della Roma lo ha definito “un piccolo uomo” per gli at- Allora fortuna teggiament­i no, sono non sempre mi verso pento. Totti. lucida Per quando le di quello parlo, che e dico. consapevo- Prima penso... Magari una gaffe, capita Ecco, anche capita ai politici. a loro, non a me. A che punto della carriera Quasi si sente? mi vergogno a dirlo, ma a metà. sono a buon punto, sono Non Traduca... posso ancora svelarlo, ma La presto... nuova De Filippi.

Macché raggiungib­ile. è matto? Maria è ir

Per lei moltissima television­e, poco cinema ancora meno teatro. Non è una scelta: non mi chiamano proprio, magari non mi ritengono adatta. In queste settimane “Le Iene” hanno denunciato gli scandali sessuali... È una questione che non riguarda solo gli artisti, ma tutti gli ambienti lavorativi: l’unica cosa da accertare è qual è il confine tra verità e fantasia. Se parla di “confine” vuol dire che ha qualche dubbio... Per quei servizi sono state ascoltate tante persone, quindi è arduo capire se sono tutte vere. Detto questo la redazione delle Iene ha portato avanti un’indagine attenta e minuziosa.

Se guarda a lei come “Letterina”, come si giudica?

Con tenerezza, ero proprio piccola. Sorrido se penso al mio entusiasmo. Qual è il consiglio profession­ale che le hanno rivolto maggiormen­te? Il classico è quando la persona in teoria più esperta ti si avvicina, e con fare complice pronuncia le fatidiche parole: “Sii te stessa”. Ogni volta resto basita: ma che vuol dire? E chi dovrei essere? Come ha passato la sera prima dell’ultima partita di suo marito? E chi lo dimentica... Era impossibil­e restare in casa, lui nevrasteni­co, tra il cupo e il molto cupo, così siamo usciti in motorino, caschi ben allacciati, e abbiamo raggiunto gli amici per bere un caffé insieme. Totti è geloso?

Sono anni che me lo chiedono, battute su battute, eppure la realtà è decisament­e differente: quando usciamo insieme, gli uomini guardano lui, non me. Una tristezza. Nel 2010 lei ha dichiarato: “Mio marito è un po’ fissato per il sesso, per fortuna ci sono ritiri e allenament­i”. Ora ha smesso... Infatti ho iniziato a lavorare tanto io.

L’addio del capitano “Sapevo quanto gli sarebbe costato, forse ne ero cosciente più di lui; il mio ruolo era sostenerlo”

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Olycom/Ansa La Letterina a Sanremo Con Gerry Scotti a “Passaparol­a”; sotto, all’Ariston con Panariello nel 2006
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