Consob, Vegas promuove il nemico, ma solo all’ultimo
Le rivelazioni sugli incontri che imbarazzano Maria Elena Boschi non sono l’unica cosa che Giuseppe Vegas ha voluto fare all’ultimo momento. Prima di lasciare il suo posto venerdì, il pr esid ente della Consob ha dato l’ok a una tornata di promozioni interne a decorrere da gennaio 2015, mese da cui partono anche i relativi scatti di stipendio. La cosa ha scatenato qualche critica sui social, ma in realtà l’apparente anomalia è frutto proprio dei ritardi accumulati negli ultimi anni di una presidenza controversa.
Quei dirigenti infatti attendevano la nomina dal 2015. In Consob le promozioni vengono fatte in una sessione di avanzamento che si dovrebbe chiudere ad aprile, ma hanno effetto dal gennaio dell’anno di riferimento. Avvengono tramite scrutini i cui risultati finiscono alla Commissione presieduta da Vegas. Problema: la sessione del 2015, invece di chiudersi in pochi mesi è partita con quasi 12 mesi di ritardo ed è durata oltre un anno. La cosa ha bloccato tutti gli scrutini a cui avevano partecipato circa un terzo dei 600 dipendenti. Nell’ultimo anno i sindacati hanno scritto più volte a Vegas chiedendogli di concludere la sessione. Curiosamente la richiesta è stata accolta solo pochi giorni prima che terminasse il mandato. Perché è accaduto? La presidenza Vegas si è caratterizzata per lunghi ritardi nelle sessioni, causati anche dai dissidi tra alcuni commissari e il presidente per i suoi metodi di gestione. I sindacati premevano affinché fossero sbloccate tutte le promozioni, evitando la beffa di un via libera selettivo. Tra le promozioni più importanti ci sono quelle di Guglielmina Onofri e Serenella Maria Pizzoferrato a direttore principale, e quella, a direttore, di Marcello Minenna, capo dell’ufficio Analisi quantitative e notoriamente bestia nera di Vegas. Che alla fine ha promosso il suo nemico interno. Un atto dovuto, ma fatto solo all’ultimo momento (anche, forse, per disinnescare possibili cause).